La Juve si ferma sul più bello e complice anche un attacco “spuntato” non riesce a ottenere i tre punti contro un Venezia che ha il pregio di saper leggere le varie fasi del match più e meglio della Juve, valori tecnici a parte.
E così la cautela e il rispetto mostrati da Allegri nella conferenza stampa di vigilia, si materializzano in una pareggio che ci sta tutto per quanto mostrato da questo Venezia, davanti ai suoi 8 mila tifosi, questa l’attuale capienza (causa covid) dello stadio Penzo (a fronte degli 11.500 spettatori totali).
Il tecnico livornese a fine gara mastica amaro e ribadisce più volte come questi tre punti sarebbero stati fondamentali per la corsa al posto in Champions della sua Juve.
Ma l’impressione è che l’attuale rosa bianconera, pur falcidiata dagli infortuni, non valga nulla più del sesto posto attuale, e su questo la dirigenza dovrebbe riflettere, checché ne possa aver detto il vice presidente Nedved prima della disputa.
Serve urgentissimamente una punta che renda l’attacco della Juve, un reparto dignitoso, perché se per fare una rete servono almeno 4 o 5 palle da goal, i conti a fine anno rischiano non solo di non tornare, ma di far affondare il progetto di una squadra che ha dominato l’ultimo decennio del calcio italiano.
La cronaca
La Juve parte forte e cerca di imporre il proprio predominio nel possesso palla. Al 10′ però perde già il suo capitano, Dybala che infatti non era in ottime condizioni (era uscito anzitempo anche contro il Malmo), al ginocchio.
Ma la Juve riesce lo stesso a passare in vantaggio, azione di Lorenzo Pellegrini sulla sinistra, palla a centro area piccola, Morata con un tocco felpato in anticipo batte Romero.
I bianconeri sembrano poter prendere il largo, ma è solo un’impressione, molti calci d’angolo e poca incisività. L’occasione del raddoppio, proprio a fine prima frazione è sui piedi di Cuadrado che dopo una ripartenza dettata da Locatelli, si fa ingolosire e, invece di servire Morato o Kaio Jorge, prova la conclusione, ma stringe troppo e la sfera sfila a lato. Il giovane attaccante brasiliano, Kaio Jorge, appunto, non sfrutta l’occasione della sua prima vera partita alla Juve, avendo preso il posto della Joya al 10′ e di fatto non incide nulla sulla gara. Tant’è che Allegri lo toglierà al 75′.
L’ex giocatore delle giovanili granata, Aramu, segna il definitivo 1 a 1
Prima però c’è lo spettacolare pareggio di Aramu, che dal limite fa partire una parabola su cui Szczesny non riesce a intervenire e su cui la difesa bianconera è stata eccessivamente passiva.
L’ultima vera occasione per ottenere i tre punti capita sui piedi di Bernardeschi, uno dei pochi insieme a Locatelli a salvarsi, Federico fa partire una botta molto forte da dentro l’area che però è centrale e permette a Romero di respingere. Negli ultimi minuti Allegri opera tre cambi, ma oramai non c’è nulla da fare il risultato non si schioda.
Tabellino
VENEZIA-JUVENTUS 1-1
RETI: Morata 32′ pt Aramu 10′ st
VENEZIA: Romero; Ebuehi (34′ st Mazzocchi), Caldara, Modolo, Haps; Ampadu (19′ st Tessman), Busio, Crnigoj (35′ st Peretz); Henry (35′ st Forte), Aramu, Johnsen (12′ st Kiyine). Allenatore: Zanetti
JUVENTUS: Szczesny; De Sciglio, Bonucci, de Ligt, Pellegrini (31′ st Alex Sandro); Rabiot, Locatelli (42′ st Soulé); Cuadrado, Dybala (12′ pt Kaio Jorge, 31′ st Kean), Bernardeschi (31′ st Bentancur); Morata. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Valeri