Il sogno a cinque cerchi può finalmente diventare realtà per Stefano Sottile, il 23enne altista originario di Borgosesia, un comune in provincia di Vercelli, che esordirà ufficialmente alle prossime Olimpiadi di Tokyo dopo un brutto infortunio al piede.
Gli ultimi due anni hanno messo a dura prova l’atleta piemontese, il quale temeva di non riuscire a qualificarsi ai prossimi giochi olimpici. Ora però è pronto a mettersi in discussione e iniziare questa nuova avventura.
L’azzurro ottiene la qualificazione già nel 2019, saltando ad un’altezza di 2,33 metri; un vero e proprio record quello di Stefano raggiunto ai campionati italiani assoluti di Bressanone. Inizialmente non pensava di riuscire a scavalcare la traballante asticella, ma sapeva che quella era l’altezza minima da superare per poter partecipare e accedere di diritto alle Olimpiadi, eguagliando così altri due grandi altisti italiani: Marcello Benvenuti e Marco Fassinotti.
Quando lo sport è di casa
Stefano Sottile ha lo sport che gli scorre nelle vene, dal momento che fin da piccolo si appassiona al mondo dell’atletica, spinto a seguire le orme del fratello maggiore Davide, specialista delle prove multiple. “Quando ero piccolo facevo un po’ di tutto: ho iniziato tirando il giavellotto e poi ho provato il salto in alto. Vedendo che ero predisposto per quest’ultimo, è nata in automatico la passione, perché quando le cose vengono bene, sono sempre belle, soprattutto da ragazzino”, dichiara l’azzurro in un’intervista a Il Font.
Naturalmente la vita da atleta richiede molti sacrifici, come un’alimentazione sana ed equilibrata e tanto allenamento: otto a settimana, a volte anche nell’arco della giornata, concentrando maggiormente la preparazione su forza, tecnica, velocità, in modo tale da ottenere il giusto equilibrio fra rincorsa e slancio nel salto. Questa costanza e determinazione gli hanno permesso di vincere nel 2013 il suo primo titolo di campione italiano; due titoli italiani allievi indoor-outdoor sia nel 2014 che nel 2015, ottenendo inoltre un prezioso terzo posto all’Incontro internazionale juniores di Lione. L’azzurro poi, riesce a superare per ben due volte i 2,20 metri, sfiorando per un solo centimetro il record di Roberto Cerri del 1978.
Nella stagione 2014/2015, vince la medaglia d’oro ai Mondiali allievi di Calì e nel 2016 trionfa ad Ancona con il titolo italiano juniores indoor, saltando 2,22 metri, suo nuovo primato. Ma sarà il 2019 a regalare il nuovo record a Stefano: 2,33 metri ai campionati assoluti di Bressanone, entrando così nella top dieci dei migliori altisti italiani, a soli 21 anni.

Massima concentrazione in vista di Tokyo 2020
L’elemento più importante per affrontare al meglio una prestazione è senza dubbio la concentrazione; allo stesso tempo Stefano Sottile ammette che quando sta per saltare non pensa molto, cercando di ottenere una buona prestazione, malgrado la tensione che si vive in quegli istanti che precedono la propria performance. L’adrenalina e la paura di sbagliare sono però una carica per l’atleta borgosesiano, poiché gli servono come spinta motivazionale a fare sempre meglio, puntando sempre più in alto.
Il debutto a queste Olimpiadi sono l’occasione per mettersi in gioco fra i grandi dell’atletica, oltre ad essere un’esperienza che gli permetterà di prepararsi al meglio per gli impegni futuri, non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale.
L’amicizia che lo lega a Gianmarco Tamberi, soprannominato Gimbo, anche lui presente ai giochi olimpici e considerato tra i più forti a livello mondiale, darà un’ulteriore carica all’atleta piemontese, dato che la presenza e l’esperienza dell’atleta marchigiano, lo faranno sentire più sicuro e motivato.
Nel prossimo articolo parleremo di un’altra esordiente a Tokyo 2020: l’arciera di Venaria Reale (TO), Tatiana Androli, che a soli 22 anni parteciperà alla sua prima Olimpiade, proprio come l’altista di Borgosesia.