Dopo il ritiro nella finale a cronometro di ieri a causa di un guasto tecnico, nella giornata di oggi Diego Colombari conquista l’oro nella staffetta H1-5 di handbike nel Team Relay, insieme ai compagni Luca Mazzone e Paolo Cecchetto. Una vittoria dedicata ad Alex Zanardi che nel 2016 aveva trionfato nella medesima competizione: “Abbiamo raggiunto l’obiettivo che abbiamo sognato per cinque anni, finalmente il nostro sogno si è realizzato. Un pezzo di questa medaglia va anche a lui”, ha affermato Cecchetto.
Un’Italia inarrestabile in questa edizione dei giochi paralimpici: 58 le medaglie conquistate a pochi giorni dalla fine (13 ori, 25 bronzi e 20 argenti), nonché il nono posto nel medagliere olimpico. Si tratta della seconda miglior performance di sempre alle Paralimpiadi, a pari merito con quella di Seul del 1998. Ben più distante il record assoluto stabilito ai Giochi paralimpici di Roma nel 1960, la prima edizione assoluta di questa manifestazione sportiva.
Orgoglio piemontese alle Paralimpiadi
Una gara strepitosa ha portato il team azzurro sul gradino più alto del podio con un tempo degno di nota: 52’32”, davanti alla Francia, +31” e agli Stati Uniti, +39”, permettendo al nostro Diego di riscattarsi dopo la sfortunata corsa a cronometro individuale nella giornata di ieri che lo ha costretto al ritiro a causa di un guasto alla sua handbike.
Ma l’atleta piemontese ci ha voluto credere, sostenuto dall’affetto della mamma, della moglie Giulia e del figlio Leandro, che prima della partenza lo avevano incoraggiato: “Staremo svegli, non ci perderemo nessuna sua gara, siamo contenti ed emozionati”.
In festa anche la polisportiva P.A.S.S.O. di Cuneo, con la quale Diego Colombari si è allenato quotidianamente per ottenere questo risultato.
“Abbiamo inseguito questa medaglia per tanto tempo, ci abbiamo lavorato tantissimo ed è un risultato che consacra questa Olimpiade. Essendo la prima per me, direi che è andata molto molto bene”, ha dichiarato.
“Io sono uno dei tre tenori che ha vinto il Team Relay cinque anni fa a Rio, sono veramente contento di festeggiare anche qui a Tokyo. Per me ha un sapore particolare: di unione, di spirito di squadra. Ringrazio tutto lo staff della Nazionale, la mia famiglia e tutti colori che mi hanno aiutato a vincere anche oggi”, ha concluso Mazzone.

Il palmares si arricchisce
Con l’oro di Tokyo 2020, l’azzurro aggiunge un’altra medaglia alla sua carriera che è iniziata nel 2010 dopo un incidente motociclistico che gli è costato l’amputazione della gamba sinistra.
In un’intervista aveva ammesso che a Tokyo avrebbe alzato l’asticella, con l’idea di portare a casa una medaglia: detto, fatto e il torinese è riuscito a conquistare il gradino più alto del podio.
Per il nostro atleta, questo primo posto non rappresenta solo una vittoria, ma un importante traguardo raggiunto, poiché lo sport è un elemento che lo rappresenta a pieno e del quale non può più fare a meno.
Un ringraziamento doveroso lo deve a sua moglie: senza di lei questo oro non sarebbe mai arrivato perché è stata proprio lei a proporgli l’handbike come disciplina.
La mente di Diego però è già proiettata al futuro: prossimo obiettivo, Parigi 2024.