Un fine settimana dolcissimo per i tifosi della Juventus. Dopo la vittoria del Cagliari a Bergamo che ha ulteriormente rallentato un Atalanta in evidente crisi di gioco e risultati, la Vecchia Signora ha ottenuto 3 punti fondamentali con un netto 2 a 0 ai danni di un Verona per nulla rinunciatario.
C’era grande attesa per la sfida di ieri sera, visti gli esordi dei due nuovi acquisti bianconeri, e sia Vlahovic che Zakaria sono risultati decisivi per la vittoria della formazione di Massimiliano Allegri. Oltre alle note liete per l’impatto dei nuovi innesti, la serata dello Stadium lascia altri spunti di riflessione che portano a pensare che il match di ieri possa rappresentare un nuovo inizio per la Juventus.
Gioco molto verticale e tanto sacrificio, il trio offensivo funziona
Un clima elettrizzante ha accompagnato la vigilia della partita, con il mercato di Gennaio che sicuramente ha giocato un ruolo determinante. Gli arrivi di Vlahovic e Zakaria sono stati un fulmine a ciel sereno per i tifosi bianconeri che, una volta saputa la titolarità di entrambi nella sfida con il Verona, erano impazienti nel vedere all’opera i nuovi beniamini.
Mister Allegri, pur temendo un fuori giri per il tanto entusiasmo (concetto espresso chiaramente nella conferenza di vigilia), schiera dal primo minuto una formazione a trazione anteriore, con il bomber serbo riferimento centrale, Dybala a destra e Morata a sinistra.
La scelta del tecnico livornese ci mette pochissimo a risultare azzeccata. Dopo 12 minuti infatti è proprio una giocata della Joya a spalancare la strada del primo gol bianconero di Vlahovic, con un tocco morbido che supera Montipò e fa esplodere lo Stadium.
Impatto devastante dell’attaccante ex Fiorentina che per le sue doti fisiche viene spesso cercato dai compagni. È questa una delle novità della Juventus 2.0: un gioco molto diretto e meno orizzontale che permette alla squadra con pochi passaggi di trovarsi immediatamente nella metà campo avversaria. Nella prima frazione il trio Vla-Dy-Mor si mette in mostra con una serie di scambi che portano il 7 bianconero vicino in un paio di occasioni alla doppietta personale.

Dybala lotta e delizia, Morata manda in tilt il contachilometri
In fase di non possesso grandissima disponibilità di Dybala, che corre, si sacrifica e nonostante la mole di energie spese, in zona gol non perde la lucidità per dare luce alla grigissima serata torinese. Sul lato mancino del tridente offensivo, partita enorme di Alvaro Morata. Il 9 andaluso macina una quantità incredibile di chilometri, e probabilmente ritrova la sua giusta collocazione tattica. Nella posizione di esterno offensivo sembra sentirsi più libero di sprigionare la sua corsa che, abbinata a ottime qualità tecniche, fanno dell’attaccante spagnolo una vera mina vagante per la retroguardia veneta.
Prova di cuore, di qualità e di spirito per il nazionale spagnolo, che avrà fatto tornare in mente al popolo bianconero quel Mario Mandzukic che proprio in quella posizione di campo ha fatto del sacrificio e della dedizione le caratteristiche che lo hanno fatto entrare di diritto nel cuore degli juventini: l’ex Atletico Madrid interpreta il ruolo a modo suo e l’uscita nella ripresa accompagnata dagli applausi è il giusto tributo a un giocatore che ha dimostrato in più di un’ occasione il suo attaccamento a questi colori.
Il Verona sbatte contro un muro: Chiellini e de Ligt insuperabili. Zakaria chiude i giochi
La formazione ospite, nonostante le importanti defezioni dell’ultim’ora di Caprari e Faraoni non rinuncia al suo spirito propositivo e cerca di pressare i bianconeri per impedirgli la costruzione dal basso.
Soprattutto nella prima parte del secondo tempo, il Verona prende il mano il dominio del gioco impedendo sistematicamente alla squadra di casa di ripartire e si ha la sensazione che il gol del pari possa arrivare da un momento all’altro. Ed è proprio in questo momento che nei bianconeri sale in cattedra la coppia Chiellini–de Ligt. Tutti gli attacchi della formazione veneta vanno a sbattere contro i due centrali che si dimostrano insuperabili vincendo tutti i duelli aerei e respingendo tutte le conclusioni verso la porta di Szczesny.
Proprio nella fase di massima sofferenza della gara, la Vecchia Signora mette la testa fuori e da la spallata decisiva all’incontro: strappo di Morata che da sinistra entra dentro il campo e manda in porta Zakaria che con il destro mette la palla all’angolino, suggellando una prova convincente.
Il centrocampista svizzero con la sua fisicità e i suoi tempi di inserimento da ad Allegri un’altra soluzione importante ad un centrocampo che, con il rientro di Locatelli, assumerebbe una fisionomia ancora più coerente e di qualità.
Domenica la prova del nove: la sfida contro l’Atalanta
Con il successo di ieri sera, la Juventus ha scavalcato l’Atalanta (che ha una partita da recuperare) raggiungendo così il quarto posto. Nonostante la soddisfazione per la vittoria e per il modo in cui è arrivata gli uomini di Allegri non possono abbassare la guardia, soprattutto perché la settimana prossima se la dovranno vedere proprio con la Dea. Una gara importantissima, nella quale i bianconeri hanno il dovere di dare continuità a quanto di ottimo è stato proposto con il Verona: i tifosi bianconeri si sono ingolositi, sarebbe ora un peccato lasciarli a bocca asciutta. La Juventus 2.0 piace, vince e torna a far paura.
Articolo fantastico, è come vivere nuovamente la partita!!!
Grande Juve