Una Juventus straripante si aggiudica la sfida contro la Sampdoria e conquista i quarti di finale di Coppa Italia. Un sonoro 4-1 che non lascia spazio a interpretazioni: la gara dello Stadium, è stata anche un occasione per sperimentare nuove varianti interessanti in chiave tattica.
Primo tempo con alti ritmi, fatto di dinamicità e fraseggio
I padroni di casa abbandonano l’atteggiamento prudente e conservativo che ha contraddistinto le ultime apparizioni. Gli uomini di Landucci (che sostituisce lo squalificato Allegri) infatti imprimono un ritmo da subito alto alla gara. La linea difensiva in fase di possesso si posiziona molto vicino al cerchio di centrocampo: tale disposizione permette così di riconquistare il pallone già nella metà campo avversaria.
A causa di un livello tecnico inferiore, la Sampdoria sembra patire terribilmente l’atteggiamento dei bianconeri, ed è obbligata a rintanarsi a pochi metri dalla propria area cercando di limitare i danni. Tuttavia, la tattica adottata dai doriani non da i risultati sperati.
Locatelli-Arthur, qualità al potere
Dopo il secondo tempo dell’Olimpico, vengono riproposti insieme Locatelli e Arthur, che anche ieri sera hanno dimostrato di essere complementari l’uno con l’altro. Soprattutto il brasiliano con i suoi movimenti è una “medicina” per il centrocampista azzurro: venendo a prendere palla quasi sulla linea dei difensori, l’ex Barcellona consente al suo compagno di reparto di alzare il proprio raggio di azione.
La Juventus infatti argina l’ostruzionismo della formazione ospite con un palleggio molto veloce, reso possibile dalla scelta di due giocatori più tecnici del centrocampo bianconero.
Potendo quindi disporre di maggiore libertà e sgravato da compiti esclusivamente di interdizione, Locatelli fornisce un’altra prestazione di spessore, impreziosita da alcune giocate di qualità che scaldano l’infreddolito pubblico dello Stadium.

Un altro fattore determinante del successo della Vecchia Signora è stato il movimento senza palla che ha impedito ai blucerchiati di adottare le giuste contromisure. Morata, Cuadrado e Kulusevski sono stati in questo senso delle vere e proprie mine vaganti, i cui movimenti hanno anche favorito anche l’inserimento dei centrocampisti.
Soprattutto il colombiano si è reso protagonista di una gara di spessore: con la fascia da capitano al braccio il numero 11 della Juventus ara la corsia di destra rappresentando un pericolo costante per la Samp.
Dopo il gol del vantaggio, la formazione sabauda insiste nel trovare la via della rete creando diverse palle gol che a causa dell’imprecisione non vengono sfruttate a dovere.
Grazie a questo approccio, la Juventus chiude il primo tempo in vantaggio per 1-0 tra gli applausi del proprio popolo, con il rammarico di non aver legittimato ulteriormente una superiorità così netta.

Nella ripresa la Juve diverte e dilaga
È una Juve a trazione anteriore quella che si ripresenta sul terreno di gioco. Per nulla sazi e soddisfatti di quanto fatto e prodotto nella prima frazione, i bianconeri hanno tutta l’intenzione di chiudere quanto prima la partita.
I padroni di casa riprendono in mano le redini del gioco e non danno modo agli ospiti di rendersi pericolosi dalle parti di Perin. L’elevato possesso palla registrato dai bianconeri è stato favorito anche da un rientro importantissimo, ossia quello di Danilo. Il terzino brasiliano, grazie alle sue qualità tecniche consente di aggiungere un giocatore in più nella fase di costruzione. Il suo recupero, specie in una fase così delicata della stagione, può rilevarsi un fattore importante.
L’unica nota stonata della serata è il gol del momentaneo 2-1, arrivato per un errore di posizionamento nel reparto arretrato. Su un cross dalla sinistra, Alex Sandro si fa attrarre troppo dal pallone e lascia troppo scoperto il lato sinistro. Approfitta della situazione Conti che ha il tempo di controllare e battere Perin con un gran destro sul palo lungo.
Dopo la rete subita alla prima vera palla gol degli ospiti, chi pensava a un finale di gara con il fiato sospeso, si deve ricredere molto presto. La Juventus di li a poco riporta gli ospiti a distanza di sicurezza. Nel gol del 3-1 di Dybala c’è tutta la voglia della squadra di Landucci di azzannare la partita: Locatelli alza la pressione fino al limite dell’area avversaria, e dopo aver recuperato il pallone lo consegna alla Joya che segna, esulta e lancia questa volta un segnale distensivo a tutto l’ambiente.
Il gol dal dischetto di Morata suggella una serata nella quale la Juventus vince, convince e si aggiudica la qualificazione al turno successivo di Coppa Italia.
Landucci soddisfatto: “atteggiamento giusto”. E ora testa al Milan
Non nasconde la propria felicità Landucci. Il vice di mister Allegri nella conferenza post-partita commenta così il rotondo successo e la prova dei suoi: “L’atteggiamento è cambiato rispetto ai primi mesi e questo è fondamentale. Vincere dà fiducia e bisogna farlo sul campo, anche perché abbiamo perso più punti con le ‘piccole’ piuttosto che nelle grandi sfide. Col lavoro e la voglia si fanno i risultati, la continuità è arrivata e bisogna continuare a fare bene sul campo e non a parole. Domenica avremo una grande sfida contro il Milan“.
La prestazione offerta ieri sera è stata una ventata di aria fresca per il popolo juventino, con una strapotenza fisica e tecnica vista rarissime volte nel corso di questa stagione. Ci si chiede ora se questo rappresenti un episodio sporadico oppure se sia un ulteriore step di crescita per una squadra che per accrescere il livello di autostima ha bisogno di gare come queste.
La risposta a tale quesito potrebbe arrivare molto presto. Domenica sera i bianconeri saranno impegnati nella trasferta di San Siro contro un Milan che dopo la sconfitta con lo Spezia vuole tornare a vincere davanti alla propria gente.
Arriva la gara perfetta per testare le ambizioni della Juventus: un’altra gara da aggredire, un’altra gara da vincere.