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lunedì 11 Dicembre 2023

La Juventus vola ai quarti di Coppa Italia, poker alla Sampdoria

Che fosse per la Juventus importante vincere, lo ha dimostrato Allegri ricorrendo in minima parte al turnover, lasciando di fatto soltanto Dybala e Szczesny a riposo. Per i bianconeri era fondamentale vincere e convincere per allungare la striscia positiva (Supercoppa a parte) e alzare l’autostima in attesa dell’importante trasferta contro il Milan che ci dirà molto sulle reali possibilità bianconere di puntare veramente alle primissime posizioni della Serie A.

La cronaca

Nella Juve si rivede Danilo come centrale difensivo dopo l’infortunio di due mesi fa affianco a lui Rugani, esterni difensivi De Sciglio e Alex Sandro, in mediana confermato Locatelli, in attacco il duo Morata-Kulusevski. Nella Sampdoria subito in campo Rincon in mediana e Magnani, neoacquisti di questo mercato invernale, in attesa dell’approdo di Giampaolo in panchina stasera ancora Felice Tufano.

La Juventus parte con un pressing alto al piccolo trotto, la Sampdoria si schiera tutta dietro in copertura. La prima emozione la regala Cuadrado entrando in area sulla destra e costringendo Falcone alla deviazione in angolo. Ed è proprio il giocatore colombiano capitano di serata al 24′ a portare in vantaggio la Juventus con un tiro da fermo, una punizione dal limite che beffa il portiere blucerchiato. Nemmeno un minuto e la Juve trova il raddoppio con Morata, ma l’arbitro dopo il richiamo del Var e dopo aver visionato il monitor annulla giustamente per un fallo a inizio azione di Rabiot.

La ripresa comincia con una Juventus tambureggiante

Massimiliano Allegri (seppur ancora in tribuna per squalifica) negli spogliatoi si sarà fatto sentire perché nella seconda frazione la sua squadra continua a dominare il possesso palla, ma con maggiore incisività. Infatti dopo una serie di corner, Rugani di testa infila il raddoppio.

Girandola di cambi, Chiellini e Dybala dentro al posto di Kulusevski e Danilo. La Sampdoria al primo tiro accorcia con Conti da dentro l’area, palla sul palo interno. Ma i bianconeri si riprendono subito e in una bella azione di pressing di Locatelli, Dybala di prima e di sinistro fulmina l’incolpevole Falcone. La Joya festeggia, esulta e si prende l’ovazione dei 5 mila tifosi (ovviamente dovuti alle restrizioni per il Covid). Qualche minuto dopo Ake, il giovane under 23 acquistato la passata stagione dal Marsiglia, entra in area e costringe Augello al fallo: rigore. Paulo Dybala prende il pallone e concede a Morata di batterlo, Alvaro sul dischetto è implacabile e firma il definitivo 4-1. Tutto bene per la Juventus, che ritrova il sorriso di Dybala, un gioco offensivo finalmente redditizio e si prepara al meglio per la supersfida di San Siro contro il Milan.

Il tabellino

JUVENTUS-SAMPDORIA 4-1

RETI: Cuadrado 25′ pt, Rugani 7′ st, Conti 18′ st, Dybala 22′ st, Morata rig. 32′ st

JUVENTUS: Perin; De Sciglio, Danilo (17′ st Chiellini), Rugani, Alex Sandro; Locatelli , Arthur (30′ st Bentancur), Rabiot; Cuadrado (30′ st Aké), Morata (35′ st Kaio Jorge), Kulusevski (17′ st Dybala). Allenatore: Landucci 

SAMPDORIA

Falcone; Conti (19′ st Candreva), Magnani, Augello (36′ st Dragusin), Murru; Thorsby (19′ st Vieira), Rincon, Askildsen, Bereszynski; Caputo (38′ st Ciervo), Torregrossa (19′ st Gabbiadini) Allenatore: Tufano

ARBITRO: Forneau

Carlo Buonerba
Carlo Buonerbahttps://www.lavocedicarlobuonerba.com/
Giornalista professionista, scrittore (è da poco uscito il suo primo romanzo "Cronaca di un amore non corrisposto") e videomaker ha lavorato e collaborato con diverse realtà dalla carta stampata ad alcuni dei più importanti media radiotelevisivi piemontesi. Ha curato e condotto il tg di Telestudio. Ha lavorato nella redazione di "Sprint&Sport" per diversi anni. Collabora con Primanrtenna Tv alla trasmissione Areagoal, è stato Responsabile dello Sport a Toradio dove ha ideato e condotto "Sport Web Italia". È stato docente in Comunicazione Giornalismo e Marketing. A Torino Top News si occupa di news e redazionali su temi principalmente sportivi senza tuttavia tralasciare la cultura e il sociale.

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