La squadra di Allegri subisce l’ennesima rimonta di questo problematico inizio di Campionato e il Milan di Pioli agguanta l’Inter in vetta alla classifica, in attesa del posticipo di lunedì sera del Napoli a Udine.
Eppure i bianconeri avevano iniziato la disputa giocando un calcio ragionato, dove Betancur e Locatelli tenevano in mano il pallino, il Milan dal canto suo attendeva le fiammate di Rebic e Leao, senza causa infortuni (Ibra e Giroud) poter contare su una punta centrale e senza, stante la condizione ancora non ottimale, la solita diga fornitagli da Kessie in mediana.
I rossoneri è vero arrivando all’Allianz Stadium a punteggio pieno di fatto avevano due risultati su tre, poiché un pari a Torino pur contro una Juve convalescente come questa, è sempre un risultato utilissimo nella sfida stracittadina con l’Inter per lo scudetto, Napoli e Roma permettendo.

Juventus-Milan: per i bianconeri partenza da sogno, secondo tempo da dimenticare
Alla prima ripartenza però Morata dopo uno scambio sontuoso con Dybala, affonda la retroguardia rossonera tutta protesa in avanti per il calcio d’angolo precedente. Sembra l’inizio del ritorno per questa Juve 2.0 targata Allegri, dopo la bella vittoria col Malmoe in Champions. E per alcuni minuti l’illusione poteva dirsi compiuta.
I continui scambi e il possesso palla prolungato sembravano un pochino aver stordito il Milan. Morata prova il raddoppio in allungo, Dybala dal limite costringe all’angolo l’ottimo Maignan. La prima frazione di fatto ci ha detto che questa Juve può dire ancora la sua nella lunga corsa a tappe del Campionato. La ripresa però ci ha anche confermato che la Juventus non sa più vincere.
Il Milan, invece, lo ha dimostrato anche nel fortino dell’Anfield (contro il Liverpool in Champions) , è una squadra vera, che nei momenti difficili si compatta e non appena gli avversari mollano qualche metro, li azzanna e colpisce. E così il canovaccio della ripresa è una musica molto più a tinte rossonere. La crescita esponenziale di Tonali, il bellissimo tremendismo di Diaz e l’intelligenza tattica e tecnica di Ante Rebic, autore del meritato pari, con un colpo di testa chirurgico sul palo interno. Dicono che questo Milan dopo il secondo posto della passata stagione può davvero sognare da grande.