La telenovela che ha appassionato questi ultimi giorni di calciomercato è arrivata alla sua conclusione: Dusan Vlahovic è un nuovo giocatore della Juventus. Nella serata di giovedì sono stati sistemati gli ultimi dettagli dell’operazione.
Dopo l’intesa raggiunta con la Fiorentina, un affare da 70 milioni più 5 di bonus, è stato trovato l’accordo anche con gli agenti del giocatore che firmerà un contratto di 4 anni a 7 milioni a stagione con opzione per il quinto anno. Complessivamente la Juve fa un investimento da circa 150 milioni di euro in 4 anni, considerando lo stipendio lordo percepito (63 milioni), il prezzo del cartellino (75 milioni) e le commissioni percepite dagli agenti (15 milioni).
Un colpo incredibile quello messo a segno dai bianconeri, che si aggiudicano le prestazioni di uno dei prospetti più interessanti del calcio europeo. Una trattativa che apparentemente sembrerebbe preparata in una settimana, ha però radici molto più profonde.
L’addio di Ronaldo e un attacco sterile: ai bianconeri manca un bomber vero
27/08/2021. Una data che apparentemente potrebbe sembrare un giorno come un altro, ma per la Juventus non lo è affatto, perché quell’afoso venerdì di fine estate decreta la fine del rapporto tra i bianconeri e Cristiano Ronaldo. Negli ultimi giorni di mercato la Vecchia Signora si separa da uno dei giocatori più forti della storia del calcio.
Rimpiazzare i suoi gol (100 in 3 anni) e la sua presenza in campo non è impresa facile e la dirigenza bianconera spiazzata (ma non troppo) dalla scelta del fenomeno di Madeira, visti i tempi ristretti, corre ai ripari come può.
Pochi giorni dopo fa il suo ritorno a Torino Moise Kean. Il suo acquisto però è chiaramente un modo per rimpiazzare Cristiano solo a livello numerico. Tra lo sgomento generale dei tifosi bianconeri Allegri è convinto però che i gol dell’ormai ex numero 7 possano essere distribuiti tra gli altri attaccanti.
Nonostante i propositi ottimistici del tecnico livornese, i numeri di questi primi sei mesi del suo secondo ciclo parlano chiaro: il reparto offensivo bianconero ha realizzato solo 17 gol. Numeri impietosi che dimostrano quanto questa squadra avesse bisogno di un bomber di razza.
E proposito di CR7 il centravanti serbo non si trasformerà nell’acronimo DV7, come in molti pronosticavano alla vigilia della firma vista la disponibilità del numero di maglia indossato fino alla stagione scorsa da Ronaldo, ma ha optato per la numero 28.

Juventus e Vlahovic, una storia d’amore che parte da lontano
“Per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale“. Così canta Cesare Cremonini in una sua celebre canzone. E la distanza che separa la Juventus da ciò di cui ha bisogno è di 430 km, per la precisone a Firenze.
A vestire la maglia viola con il 9 sulle spalle c’è un giocatore che nei primi sei mesi di stagione ha realizzato 19 gol e sta facendo molto parlare di sè. Arriva dalla Serbia, si chiama Dusan Vlahovic e il suo nome i dirigenti bianconeri lo conoscono già.
La Juventus infatti aveva messo gli occhi sull’attaccante quando muoveva i primi passi nel calcio dei grandi, al Partizan Belgrado. Erano tempi nei quali la Vecchia Signora annoverava nel reparto offensivo attaccanti del calibro di Higuain e Mandzukic, e sarebbe stato difficile trovare spazio per un terzo attaccante.
La Fiorentina, da sempre abile a scoprire giovani lo acquista per 1,9 milioni e lo porta in Italia. Dopo un anno in Primavera e un periodo di inserimento in Prima squadra, nella stagione appena trascorsa Vlahovic esplode e sotto la guida di Prandelli, realizza 21 gol e vince il premio come miglior Under 23 della Serie A.
In tutto ciò, i bianconeri non hanno mai smesso di toglierli gli occhi di dosso, probabilmente consci del fatto che quel matrimonio non concretizzato qualche anno prima, avrebbe potuto e dovuto avere un finale diverso.
Le giocate e i gol di Vlahovic attirano le attenzioni delle big europee, e complice la sua scadenza di contratto (2023), i viola esprimono la volontà di sedersi al tavolo per prolungargli il contratto. Da subito però si capisce che la volontà del giocatore e del suo entourage è ben diversa.
Un’operazione che fa felici tutti, chi dal lato sportivo e chi dal lato economico
Si crea un’aria di tensione tra la dirigenza gigliata e Darko Ristic (agente del bomber); tuttavia Vlahovic si isola da tutto e continua a pensare al campo e, forse, a quella storia d’amore mai concretizzata.
Le prestazioni del serbo, e le necessità di migliorare la potenza offensiva della Juventus, costringe il gruppo dirigente bianconero a prendere una decisione forte. Dopo le parole del ds viola Pradè che apre alla cessione del giocatore a Gennaio, la dirigenza sabauda fiuta il colpaccio e nel giro di pochi giorni trova l’accordo prima con il giocatore e poi con l’agente dando un messaggio di grande forza al calcio italiano e non solo.
In questa vicenda però vanno fatti anche i complimenti alla Fiorentina che porta a termine una cospicua plusvalenza e evita di perdere il giocatore a parametro zero depauperando l’investimento fatto. Va quindi dato gran merito a una proprietà che con il coraggio e di fronte all’ovvio malcontento della piazza, ha continuato a seguire la sua linea di sostenibilità.
Un gran colpo della Juventus, che nonostante il grande sforzo economico si assicura un giocatore che aggiunge centimetri e gol a un reparto fin ora troppo poco prolifico. Toccherà ora ad Allegri mettere il classe 2000 nelle condizioni migliori per esaltare al meglio le sue caratteristiche.
Con qualche mese di ritardo i bianconeri accolgono il dopo CR7, con qualche anno di ritardo le strade del potente attaccante serbo e della Vecchia Signora si incontrano: gli scambi delle fedi sono avvenute, il matrimonio tra Vlahovic e la Juventus è ora realtà.