La Juventus aveva due missioni per questa partita di chiusura del girone Champions. Cancellare la figuraccia dello Stamford Bridge rimediata contro il Chelsea e alimentare la fiammella del primo posto che però dato appunto la pessima trasferta londinese, non dipendeva solo da lei, ma anche da quello che avrebbero fatto i blues contro lo Zenit a San Pietroburgo.
Quello che si sperava potesse accadere, è accaduto alla fine, come nella trama dei migliori thriller .
Infatti in Russia al primo vantaggio dei Campioni d’Europa in carica, lo Zenit risponde dapprima pareggiando, verso la fine della prima frazione passa addirittura in vantaggio, per poi essere raggiunto al 62′ da Lukaku e superato al minuto 85 da Werner autore di una doppietta.
Quando tutto sembrava essere finito e quando la Juve era già sotto la doccia, Ozdoev al 94′ realizzava l’incredibile pareggio dello Zenint 3 a 3 col Chelsea, e la Juve vittoriosa corto muso contro il Malmo ha festeggiato il più incredibile dei primati, proprio in pienissima zona cesarini.
Finendo prima nel girone H, un qualcosa assolutamente inaspettato, data anche la prova di forza dimostrata da Lukaku e compagni contro la Juve due settimane orsono.
Ma il bello del calcio è anche questo, forse in nessun altro sport di squadra i pronostici sono cosi terribilmente difficili e le “favole” delle squadre più deboli che battoni i giganti esistono davvero. Onore allo Zenit del mago Sergey Semak che regala alla Juventus un sorteggio sulla carta più morbido e onore alla Juve, di essere riuscita psicologicamente a riprendersi dopo la batosta di Londra.
Perché se questo pari dei russi ha assunto questo importantissimo valore è perché gli uomini d’Allegri hanno vinto, con grande merito la loro partita, seppur il risultato non certifica la prevalenza mostrata sul campo dai bianconeri.
La cronaca
La Juve parte subito con un pressing alto e con un possesso palla ragionato. La prima occasione vera è per Moise Kean, titolare al posto di Morata. Perfetto l’assist di Dybala in profondità, l’attaccante sfiora il palo a Diawara battuto.
Sono le prove del vantaggio, che arriva proprio con Kean, Bernardeschi fugge sulla destra, cross di esterno forte e preciso, e il giovane attaccante insacca di testa anticipando il numero 1 degli svedesi. Prima rete in Champions con la maglia della Juve per Kean.
La Juve si siede un pochino, e così il Malmo prova a reagire, seppur lasciando di fatto inoperoso Perin, titolare al posto di Szczesny. La vera novità in casa Juve è l’esordio da titolare del 19enne Koni De Winter, aggregato in prima squadra dalla U23 bianconera, il giovane talento funge da esterno destro di centrocampo.
Nella ripresa fuori un ispirato Dybala e dentro Morata che di fatto occupa la stessa zona di campo dell’argentino, lasciando quindi Kean a a fare la prima punta.
I bianconeri provano a cercare il raddoppio ma Diawara in un paio di interventi si supera, specie al 81′ tiro di Rabiot fuggito centralmente il portierone respinge sulla ribattuta piomba come un falco Kean, il numero 1 maliano del Malmo respinge miracolosamente di piede.
Negli ultimissimi minuti Allegri concede la gloria dell’esordio in Champions ad altri 2 U23: Miretti e Da Graca al posto di Kean e Betancur.
Ma dopo il fischio finale il tripudio scoppia quando arriva notizia del pareggio dello Zenit che regala il sogno del primo posto alla Juventus di Massimiliano Allegri.