Un dominio come quello espresso dalla Juventus contro il Genoa, con la bellezza di 27 tiri in porta a zero, avrebbe meritato ben altro risultato che il 2 a 0 con il quale i bianconeri ottengono la loro quarta vittoria nelle ultime 5 partite, e forse non bastano nemmeno le super parate di Sirigu in versione Spider-man a spiegare tanto spreco in area avversaria.
La Juve di oggi, appaiata alla Fiorentina con 27 punti a 7 lunghezze dall’Atalanta che ha strapazzato il Napoli e a -11 dalla neocapolista Milan, si trova così lontana dalla vetta poiché non ha più quel cinismo che ha contraddistinto i nove campionati vinti consecutivamente.
Allegri da par suo, ci ha messo le mani e forse in taluni casi, non essendo privo di colpe, tant’è però che la seconda vittoria consecutiva con una “piccola” in questo campionato per ‘Madama’ è quasi una novità e quindi al netto dell’imprecisione sotto porta, almeno sulla continuità di gioco e in termini di pressing i miglioramenti sono tanti ed evidenti. Pur non dimenticando la situazione dell’attuale Genoa di Shevchenko con 9 infortunati e con il terzultimo posto a -2 dallo Spezia.
La cronaca
La Juve parte con forza, costringendo il Genoa già dalle prime battute sulla difensiva. Rispetto alla gara con la Salernitana c’è solo Morata al posto di Kean, quindi ancora riposo per Bonucci in difesa e Alex Sandro a vantaggio di Chiellini e Lorenzo Pellegrini.
La prima rete a firma Cuadrado è uno spettaccolo
Sulla battuta al 9′ della prima frazione da calcio d’angolo il giocatore colombiano inventa una parabola velenosa che si infila dopo aver sbattuto sulla parte interna della traversa all’incrocio, imparabile per un Sirigu sorpreso.
Il Genoa accusa il colpo e in pratica non reagisce, ma cerca sempre di tenere uniti i reparti ed eventualmente provare delle ripartenze con l’intraprendenza di Ekuban. La Juve, mantiene alto il pressing e fa sfoggio di un importante possesso palla a fine gara sarà 70% per i bianconeri, purtuttavia non riesce a trovare il raddoppio.
Nonostante occasioni a ripetizione che spesso si vanno a infrangere sulle manone di Sirigu. De Ligt, Morata nella prima frazione. Ancora Morata e poi Dybala e Cuadrado in un’occasione doppia, ma nulla il portierone della Nazionale si supera e tiene a galla il Genoa, che però nella ripresa almeno prova a ripartire, Allegri in panchina inizia a masticare amaro timoroso dell’ennesima beffa stagionale.
Il goal della sicurezza
Per scrivere la parola fine alla disputa ci vuole il mancino vellutato di Dybala, innescato da Bernardeschi, la Joya entra in area e fulmina imparabilmente Sirigu, l’eroe di serata.
Per Sheva e il suo Genoa le partite da vincere sono sicuramente le prossime, come quella in casa di venerdì nel derby contro la Sampdoria, nella speranza per il tecnico ucraino che l’infermeria della sua squadra si svuoti prima che il ritardo in classifica dal quart’ultimo posto diventi incolmabile.
Per la Juve oltre alla gara di Champions contro il Malmo da vincere assolutamente per nutrire una minima speranza di primo posto nel girone, dipenderà anche dal risultato dei Campioni d’Europa del Chelsea contro lo Zenit.
In campionato, invece, trasferta in laguna a Venezia alle ore 18 di sabato, con tre punti da conquistare assolutamente per cercare di accorciare verso le prime Milan, Inter, Napoli e Atalanta che corrono terribilmente.
JUVENTUS-GENOA 2-0
RETI: Cuadrado 9′ pt, Dybala 37′ st
JUVENTUS: Szczesny; Cuadrado, de Ligt, Chiellini, Pellegrini (1′ st Alex Sandro); Bentancur, Locatelli, Kulusevski, Bernardeschi (38′ st Rabiot); Dybala (44′ st Kaio Jorge), Morata (27′ st Kean). Allenatore: Allegri
GENOA: Sirigu; Biraschi, Bani (28′ st Vanheusden), Vasquez; Ghiglione, Behrami (14′ st Galdames), Hernani, Tourè (14′ st Portanova), Cambiaso (40′ st Melegoni); Bianchi (13′ st Pandev), Ekuban. Allenatore: Shevchenko
ARBITRO: Chiffi