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giovedì 8 Giugno 2023

Gaetano Scirea, il ricordo della Juventus a 32 anni dalla tragica scomparsa

È stato tra i migliori interpreti di sempre del ruolo di libero ed un esempio di correttezza: non ha mai ricevuto un'espulsione. In bianconero ha vinto tutto quello che si poteva vincere, mentre in Nazionale spicca la vittoria al Mondiale in Spagna del 1982.

Quest’oggi la Juventus celebra Gaetano Scirea, una tra più grandi leggende bianconere, capace di interpretare il ruolo di libero come pochi al mondo. Insieme ai compagni di squadra Antonio Cabrini e Sergio Brio è stato il primo calciatore a vincere tutte le principali competizioni Uefa per club: Coppa dei Campioni, Coppa Uefa, Coppa delle Coppe, Supercoppa europea e Coppa Intercontinentale. Impresa che condivide insieme ad un altro grande campione bianconero, Stefano Tacconi, e ai due olandesi ex Ajax Arnold Mühren e Danny Blind. Palmares che annovera altri nove trofei con la Vecchia Signora, 7 scudetti e 2 Coppe Italia, e soprattutto la Coppa del Mondo in Spagna nel Mundial del 1982.

Ironia del destino l’anniversario della scomparsa di Scirea avviene pochi giorni dopo l’addio di un altro campionissimo bianconero, Francesco Morini, morto lunedì scorso a causa di un malore fatale che lo ha colto mentre si trovava a cena con amici. I due erano stati compagni di squadra per 6 stagioni: dal 1974/75 al 1979/80.

La notte dell’incidente e l’annuncio in diretta tv

Sono passati esattamente 32 anni dalla tragica notte del 3 settembre 1989 in cui il calciatore originario di Cernusco sul Naviglio perse la vita per una tragica fatalità del destino. Un anno dopo il ritiro da calciatore era entrato a far parte dello staff come allenatore in seconda di Dino Zoff. Quel weekend si era recato in Polonia per assistere ad un incontro del Górnik Zabrze, prossima avversaria dei bianconeri in Coppa Uefa. Dopo aver assistito al match, nel viaggio di ritorno verso Varsavia, la vettura su cui era a bordo fu tamponata da un furgone e prese fuoco. Delle quattro persone a bordo si salvò solo il dirigente della squadra polacca, mentre non ci fu scampo per l’autista, l’interprete e Scirea.

La notizia della morte fu annunciata la sera stessa da Sandro Ciotti nel corso della ‘Domenica Sportiva’, trasmissione condotta dallo stesso giornalista. Tra gli ospiti in studio erano presenti anche Omar Sivori e Marco Tardelli, compagno di squadra e di Nazionale, che rimase visibilmente scosso dall’annuncio e in quel momento non riuscì a proferire parola sull’accaduto.

Gaetano Scirea
Gaetano Scirea scambia il gagliardetto con il capitano del Lechia Danzica -Sedicesimi di Coppa delle Coppe edizione 1983/84

Gaetano Scirea esempio di Fair Play: mai espulso in carriera

Per molti esperti e appassionati di calcio Scirea è ritenuto tra i migliori difensori di tutti i tempi. Nato per coordinare e dirigere la linea difensiva come pochi altri al mondo. È stato un campione di sport, ma soprattutto di civiltà e correttezza. Oltre i numerosi trofei in bacheca spicca un dato particolare legato al Fair Play: in 16 anni di carriera non ha mai ricevuto una sola espulsione.

Una circostanza più unica che rara per un difensore che lo accomuna con un altro idolo bianconero, Michel Platini, anch’egli non si è mai visto sventolare un cartellino rosso in faccia. Inoltre è il terzo calciatore bianconero per numero di presenze, 552 in 14 anni (1974-1988), nel 2011 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano e nel 2020 è tra i 10 candidati nel ruolo di difensore centrale nel Dream Team del Pallone d’oro.

Il commovente ricordo della Juventus

La società sul proprio sito ha dedicato un messaggio speciale a uno tra i pochissimi calciatori bianconeri capaci di illustrare meglio di ogni altro il significato e la tradizione della Juventus.

Indimenticato e indimenticabile. Avevamo descritto così Gaetano Scirea, – scrive la Juventus – in occasione dell’inaugurazione della mostra a lui dedicata. Aggettivi che infrangono le barriere del tempo, così come la sua classe, dentro e fuori dal campo, la cui purezza rimane inscalfibile e inarrivabile a distanza di generazioni. In realtà, quando si descrivono un Campione ed un Uomo così grandi, le parole diventano sempre riduttive“.

La seconda parte del messaggio è rivolta alla famiglia e ad un’assenza impossibile da colmare: “Per questo, a 32 anni di distanza da quella tragica notte del 3 settembre 1989 in cui “Gai” ci lasciò, vogliamo solo stringerci in un abbraccio alla famiglia di Gateano e a tutto il popolo bianconero per ricordare un esempio senza eguali, il cui valore va al di là di qualsiasi parola. Ciao Gateano. Sarai sempre con noi“.

Carlo Saccomando
Carlo Saccomando
Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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