Dopo Elisa Longo Borghini e Filippo Ganna, a chiudere il cerchio dei ciclisti piemontesi presenti a Tokyo 2020, la cuneese Elisa Balsamo. L’azzurra, classe ’98, si presenterà alle prossime Olimpiadi come esordiente nella specialità Pista Madison, detta anche americana; una gara nella quale un team composto da due ciclisti si alternano cercando di ottenere più punti possibili.
Dal carattere mite e riservato, Elisa non teme rivali quando si trova in sella alla sua bicicletta: nel 2016 è diventata campionessa del mondo in linea, nella categoria juniores a Doha; dal 2017 fa parte dei professionisti e l’anno scorso ha conquistato il titolo europeo in linea nella categoria Under 23.
Fa parte del gruppo sportivo Fiamme Oro e il ciclismo non rappresenta la sua unica passione; l’atleta piemontese ha frequentato per dieci anni il conservatorio, suonando il pianoforte e ad oggi è iscritta alla facoltà di lettere moderne e contemporanee di Torino, a dimostrazione del fatto che malgrado i numerosi impegni ciclistici, lo studio e l’amore per la musica, l’accompagnano sempre, anche in questo periodo così ricco e importante della sua carriera.
“Andare a Tokyo per dare il massimo”
In un’intervista rilasciata a Solo Donna, l’azzurra cuneese ammette che non è stato semplice gestire il rinvio delle Olimpiadi: “È stato un colpo abbastanza duro da affrontare. In ogni caso sono riuscita a reagire: quest’anno in più mi ha dato il tempo per maturare ancora un pochino, in modo da allenarmi ulteriormente. Quindi, anche se inizialmente non è stato facile andare oltre questa posticipazione, con il passare del tempo ho avuto la consapevolezza che questo periodo in più, poteva essere un vantaggio”.
Per Elisa Balsamo partecipare a Tokyo 2020 è un sogno che si realizza, anche se ammette che l’emozione è tanta e nei giorni che precederanno la gara, prevarrà sicuramente l’agitazione. Allo stesso tempo non è stato facile per l’azzurra concretizzare immediatamente questo sogno che ha richiesto diversi sacrifici: “In questi anni sono sempre stata in giro per il mondo per cercare di qualificare le tre specialità di endurance della pista. Poi, tutto è stato reso più complicato da questa pandemia che non è stata facile da superare sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista dell’allenamento fisico, dato che siamo rimasti per mesi chiusi in casa. Nonostante i molti sacrifici, la passione per questo sport mi ha permesso di andare avanti e di poter lottare per raggiungere questo grande sogno”.

Il ciclismo femminile in questi anni è uno sport che sta crescendo molto, anche se viene ancora associato maggiormente ad una disciplina prettamente maschile; nonostante ciò, la Balsamo è fiduciosa del fatto che questo divario verrà molto presto colmato, vista anche la presenza di moltissimi tifosi che supportano le ragazze in sella. “Vorrei dire a tutte le bambine che si appassionano al ciclismo che oggi non è più uno sport di uomini, ma è lo sport di tutti gli atleti che si impegnano per ottenere grandi risultati. Ora c’è tantissimo spazio anche per le bambine e le ragazzine che crescono: la famiglia del ciclismo si sta allargando e questo è meraviglioso. Le ragazze non devono aver paura di buttarsi in questa esperienza se sentono che la loro passione per il ciclismo è molto forte”.
Le giornate che l’aspettano a Tokyo 2020 saranno particolari e insolite, visti anche i numerosi protocolli e regole da rispettare a causa della pandemia, ma Elisa spiega che alloggerà in un villaggio secondario rispetto a quello principale, poiché il velodromo nel quale dovrà allenarsi è distante dalla capitale.
Alla domanda di una possibile medaglia, la ciclista azzurra spiega: “Andrò alle Olimpiadi dando il massimo: voglio andare là e correre senza avere recriminazioni, poi quello che verrà sarà una conseguenza. Quello che mi interessa davvero è andare a Tokyo e lottare dando tutta me stessa”.