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lunedì 11 Dicembre 2023

Cuadrado rimandato, Paredes con personalità. L’analisi di Psg-Juventus

Inizia con una sconfitta l’esordio in Champions League della Juventus, che cade sotto i colpi di un Kilian Mbappé in versione alieno. Un risultato ampiamente pronosticabile alla vigilia da gran parte del popolo bianconero, un pensiero alimentato anche dalle parole di Allegri nella conferenza di vigilia, che probabilmente per alleggerire la pressione, aveva indicato il Benfica come l’avversario sul quale concentrare la massima attenzione. Nonostante le premesse facessero presagire a una serata molto amara per la Vecchia Signora, la Juventus esce dal Parco dei Principi certamente con ancora molti aspetti su cui lavorare, ma anche con un atteggiamento, specie nella ripresa, che lascia buone speranze per il futuro prossimo.

Uno-due terrificante. Dopo 20 minuti la Juve sembra già in ginocchio

Come pronosticato alla vigilia, Allegri opta per il 3-5-2 e manda in campo dal primo minuto la coppia offensiva formata da Vlahovic e Milik, ai quali viene affidato il compito di rappresentare le frecce più affilate da scagliare contro la retroguardia parigina. Al fischio d’inizio tra le fila bianconere sono diversi i giocatori juventini al debutto nella massima competizione europea. Oltre a Kostic e Bremer spicca il debutto sul massimo palcoscenico per club di Miretti, che con Paredes e Rabiot completa il trio di centrocampo chiamato a proteggere la retroguardia sabauda. La Juventus cerca dalle prime battute, già a partire dal lavoro delle due punte, di andare ad aggredire alto il Psg, cercando di limitare l’enorme qualità di palleggio della formazione di casa, e seppur l’intenzione sia quella giusta, i giocatori bianconeri fanno presto i conti con l’imprevedibilità della coppia NeymarMbappé.

Già, perché la giocata che sblocca il confronto non rientra nella normalità. Il tocco morbido con cui “O Ney” mette in porta Mbappè vale il prezzo del biglietto, la conclusione dell’asso francese vale probabilmente l’abbonamento al Parco dei Principi. Va anche detto però che in quella situazione di gioco la retroguardia bianconera non riesce a leggere con tempestività la partenza di Mbappè, con Bremer che non riesce ad assorbire nel modo giusto l’inserimento del 7 francese. Non contento, Kylian si ripete pochi minuti dopo con un’altra combinazione veloce nella quale la Juve ci capisce veramente poco.

È un primo tempo molto difficile per la squadra di Allegri, che fa fatica a portarsi nella metà campo avversaria, evidenziando ancora molte difficoltà nella fase di costruzione. A ciò si aggiunge la scarsa incisività sugli esterni, con Cuadrado ancora molto lontano dalla migliore condizione. Un’altra prestazione negativa per il colombiano, molto impegnato a contenere le scorribande di Nuno Mendes, e che in fase offensiva rinuncia spesso all’uno contro uno.

Psg Juventus

Sale in cattedra Paredes, la Juve aumenta i giri del motore

Dopo un primo tempo preoccupante, i bianconeri rientrano dagli spogliatoi già con un cambio. Miretti lascia il posto a McKennie e la Vecchia Signora cambia anche il suo assetto tattico. Si passa a un 4-4-2 lineare, con l’americano schierato largo a destra e Kostic a sinistra, mentre Danilo da braccetto nella difesa va a fare il terzino a sinistra. Questo accorgimento tattico da una scossa alla Juventus, che nel secondo tempo, nonostante faccia una partita molto attenta e prudente, risulta essere molto più determinata e consapevole in fase di possesso.

Ciò reso possibile anche e soprattutto dalla crescita nella ripresa di Paredes. Il giocatore argentino nella serata parigina inizia a far vedere il motivo per cui la dirigenza bianconera ha fatto di tutto per assicurarsi le sue prestazioni. Dopo un primo tempo di grande interdizione nel quale risulta essere molto utile nella riconquista di alcuni palloni sanguinosi, nel secondo tempo l’ex Psg prende in mano le redini del gioco e dai suoi piedi la Juve organizza ogni costruzione offensiva. Per espressa richiesta di Allegri, gli ospiti iniziano a cercare sempre di più il fondo, e dopo qualche tentativo andato a vuoto, sugli sviluppi di un corner, Kostic trova la testa di McKennie che batte un Donnarumma non irreprensibile.

I bianconeri prima con Vlahovic e poi con Locatelli hanno anche l’occasione per recuperare il risultato, ma anche i parigini sciupano almeno tre occasioni colossali per rimettersi a distanza di sicurezza dai rivali. La squadra di Galtier conquista 3 punti con merito, ma la formazione di Allegri ha nel secondo tempo di ieri sera una base da cui ripartire.

Si può e si deve migliorare, aspettando gli infortunati

È una sensazione agrodolce quella che lascia la sfida di Champions. I bianconeri sicuramente hanno dimostrato grande carattere nel voler rimanere aggrappati alla partita, andando davvero vicini a tornare a Torino con un risultato positivo. D’altro canto però, rimane ancora perplessità su come la formazione di Allegri non riesca a mantenere la stessa identità per 90 minuti, il che la costringe in più di un’occasione a correre ai ripari a gara in corso. Certo è che affrontare un test così provante senza i lungodegenti Pogba e Chiesa e senza Di Maria da ancora maggiore peso al secondo tempo disputato dalla Vecchia Signora che ora però ha il dovere di dare continuità alle sue prestazioni già a partire da domenica sera allo Stadium contro la Salernitana: una gara da non sbagliare.

Christian Licciardi
Christian Licciardi
Classe 1992, aspirante giornalista laureato in Scienze della Comunicazione. Fin da piccolo coltivo il sogno di diventare redattore sportivo. Ho collaborato con due testate giornalistiche che mi hanno permesso di trattare di Juventus e di realizzare interviste a celebri personaggi del mondo del calcio. Vorrei che la mia più grande passione si trasformasse nel mio lavoro.

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