Tra le quattro azzurre convocate nella disciplina del paradressage ai giochi paralimpici, c’è anche la giovanissima Carola Semperboni, nativa di Borgaretto in provincia di Torino.
Ha solo 18 anni, ma nonostante sia l’atleta più giovane del team italiano, insieme al suo cavallo Paul, non vede l’ora di andare a Tokyo.
Affetta da quando era piccola dalla diplegia congenita, una malattia che le ha paralizzato entrambe le gambe, Carola non ha mai smesso di andare a cavallo e coltivare i suoi sogni: “Lo sport mi permette di esprimere la mia forza e determinazione. Quando ero piccola avevo difficoltà a comunicare con le persone e l’equitazione mi ha aiutato ad aprimi e a condividere emozioni e sentimenti con gli altri. Oggi lo sport mi dà la carica, mi spinge a non mollare mai, anche quando sono giù. Inoltre mi rilassa la muscolatura e questo è un grande vantaggio a livello motorio”, ha dichiarato l’atleta in un’intervista per l’iniziativa Just the woman I am.
Crederci sempre, arrendersi mai
“Da disabile ho provato il significato di discriminazione, in ambito sportivo e anche nella vita quotidiana, quando gli altri ti sottovalutano. Sono riuscita a trasformare questa discriminazione nella mia forza. Da quando ho iniziato a montare in paradressage ho capito che questo sport era la mia carta da giocare. Grazie a questa disciplina ho guadagnato fiducia in me stessa. Il paradressage oggi è il mio obiettivo, il mio scopo”, con queste parole la nostra azzurra è pronta e determinata a dare il meglio di sé alle Paralimpiadi di Tokyo.
Neanche la pandemia ha scalfito il carisma e la forza di Carola, visto che non ha mai smesso di allenarsi insieme al suo fidato destriero, sfruttando il lockdown e il rinvio dei giochi, come un’opportunità per potersi migliorare.
Il paradressage e questa disciplina, rappresentano per la nostra azzurra una possibilità in più, una chance da sfruttare sotto ogni punto di vista: di crescita personale e agonistica.
Nonostante sia la più giovane del gruppo, l’atleta piemontese ha già raggiunto i livelli del suo idolo, la pluripremiata Sara Morganti, regina indiscussa di questa disciplina.
E se un tempo quest’ultima era solamente una fonte di ispirazione per Carola, ora si allenano insieme, poiché sua compagna in Nazionale e questo significa per lei un altro grande obiettivo raggiunto.

Il Paradressage e l’amore per il cavallo Paul
In questa disciplina cavallo e cavaliere effettuano una sottospecie di danza sulle note di una musica scelta a proprio piacimento. Durante l’esibizione bisogna obbligatoriamente eseguire dei “passi” per poi completare la performance attraverso degli esercizi di freestyle; il tutto sotto gli occhi attenti e vigili di una giuria, la quale dovrà valutare l’armoniosità e la sintonia che si è creata fra l’amazzone e il destriero.
Proprio per questo motivo è fondamentale avere un rapporto di fiducia con il proprio animale: “Tutto questo è possibile grazie a Paul, il mio cavallo, il mio compagno di viaggio. Ne abbiamo passate di cotte e di crude insieme, ma questo ha rafforzato il nostro legame, stiamo crescendo insieme”.
Insieme si allenano quattro volte a settimana, in modo da perfezionare e rafforzare ogni giorno il loro rapporto, anche se entrambi spiccano per le loro doti: Carola è sempre pronta e determinata, anche quando gli altri non credevano che sarebbe riuscita ad entrare nel mondo dell’agonismo, mentre Paul sembra essere nato per questo sport, in quanto è coraggioso, furbo, intelligente e sa adattarsi al linguaggio dell’atleta; in poche parole un altro grande professionista nato, proprio come la sua amazzone.