La legge del più forte, questa volta il pronostico non viene sovvertito e l’Inter prima in Serie A e con lo scudetto cucito sul petto si prende anche il palco della Supercoppa Italiana seppur all’ultimo giro di lancetta dei supplementari per un regalo di Alex Sandro su cui piomba come un falco Sanchez che punisce Perin e tutta la Juve oramai con la testa e le gambe proiettata ai rigori.
Vincono con merito gli uomini di Inzaghi per il gioco espresso e per la volontà di vincerla fino all’ultimo secondo, ma lui, il tecnico ci ha messo del suo a sfruttare appieno la forza e lunghezza della sua rosa. Il doppio cambio con cui ha stravolto e sostituito la coppia Lautaro-Dzeko per l’hombre del partido Sanchez e Correa è una sua intuizione che gli ha permesso da allenatore di ottenere la sua terza Supercoppa Italiana della sua “giovane” carriera.
Vittoria che ha permesso, inoltre all’Inter di allungare la striscia positiva, Champions esclusa, a 14 partite consecutive in Italia (12 vittorie e 2 pareggi).
Allegri dal canto suo ha dimostrato che la Juventus c’è con il cuore e con la testa, seppur falcidiata dalle assenze: De Ligt e Cuadrado per squalifica, Chiesa out fino a fine stagione, Danilo convalescente e con un Dybala a mezzo servizio (subentrato al 75′). I bianconeri sono usciti dalla gara solo a un soffio dai rigori contro la squadra probabilmente più forte e sicuramente più in forma del campionato.
La cronaca
L’Inter inizia la gara di Supercoppa italiana con la convinzione di essere più forte, e soprattutto in mediana comanda le operazioni, Barella e Brozovic innescano Dzeko e Lautaro. La Juventus con capitan Chiellini e Rugani tiene botta al centro area, e prova talvolta delle azioni di alleggerimento. Al 11′ l’Inter reclama un rigore per un tocco di Chiellini su Barella l’arbitro Doveri a due passi non interviene e il var non lo richiama.
Al primo vero affondo la Juve colpisce al 25′: Morata dopo una ribattuta prende palla sulla sinistra dell’area di rigore e cross al centro dove McKennie indisturbato insacca di testa.
Per qualche minuto i nerazzurri perdono la distanza tra i reparti la Juve prova ad affondare, ma l’illusione per gli uomini di Allegri dura poco. La squadra d’Inzaghi ritorna a macinare gioco e al 35′ Dzeko anticipa De Sceglio sul pallone, il difensore ex Milan lo tocca: calcio di rigore. Lautaro Martinez di collo pieno silura con un bolide, l’immobile Perin.
Nella ripresa stesso canovaccio del primo tempo, anche se la Juve, forse con qualche accelerazione di Bernardeschi ha provato a cambiare l’inerzia della gara, senza tuttavia riuscirci. I cambi dentro Dybala, Arthur , infine Kean e Batancur non hanno prodotto i risultati sperati e così si è arrivati a un soffio dai rigori quando el nino meravilha Sanchez si prende il centro della scena rendono in tutta la sua goffa evidenza l’errore di Alex Sandro decisivo per le sorti di questa finale.
Inzaghi, a fine gara euforico e rauco, sottolinea i meriti della sua squadra e conferma l’assoluto stato di grazie della sua squadra. Il tecnico della Juve, invece, dopo aver elogiato i suoi ragazzi, pensa già alla gara con l’Udinese e alla rincorsa al 4° posto che vale la qualificazione alla prossima Champions. Per l’Inter, invece, la sfida ad altissimo coefficiente di difficoltà contro l’Atalanta.
Supercoppa Italiana- Il tabellino
INTER-JUVENTUS 2-1
RETI: McKennie 25′ pt, Lautaro Martinez (rig.) 35′ pt, Sanchez 15′ sts
INTER
Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Dumfries (44′ st Darmian), Barella (44′ st Vidal), Brozovic, Calhanoglu, Perisic (10′ pts Di Marco); Dzeko (30′ st Correa), Lautaro Martinez (30′ st Sanchez) Allenatore: Inzaghi
JUVENTUS
Perin; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; McKennie, Locatelli (1′ pts Bentancur), Rabiot, Bernardeschi (34′ st Arthur); Kulusevski (29′ st Dybala), Morata (42′ st Kean) Allenatore: Allegri
ARBITRO: Doveri