Alessia Refolo, giovane atleta paralimpica esperta in più specialità, ha pubblicato il suo secondo libro intitolato “Cuore e coraggio. Se vuoi, puoi“. Nata nel 1990 a Ivrea, nel 2014 a Gijon, nella Spagna settentrionale, ha conquistato il titolo di Campionessa Mondiale Paralimpica nella specialità arrampicata sportiva, categoria lead. Una vittoria arrivata a chi ha voluto giungere nel punto più alto degli altri.
In questa particolare disciplina Alessia ha avuto modo di partecipare ad una serie di competizioni che le hanno permesso innanzitutto di sfidare sé stessa e nello stesso di affrontare con determinazione e speranza ogni avversità della vita.
In tenera età l’atleta eporediese è infatti miracolosamente sopravvissuta al neuroblastoma, un tumore infantile letale per 4 bambini su 5, grazie all’ausilio di alcuni farmaci che però le hanno danneggiato irrimediabilmente la vista. Nonostante ciò Alessia ha lottato per trovare la propria strada nella società e nel mondo circostante, diventato purtroppo a lei invisibile, senza mai arrendersi.
Ma nella sua vita non c’è soltanto l’arrampicata. Nel suo percorso sportivo agonistico sono presenti anche lo sci nautico, il ciclismo e l’atletica leggera. E li ha affrontati tutti sempre con il motto, ormai diventato il suo mantra, “Se vuoi, puoi“. Nello slalom ha conquistato i Campionati Europei di sci nautico del 2018 in Francia. Mentre nel 2021 sono arrivate anche le medaglie d’oro ai Campionati Italiani di atletica leggera e ciclismo.

Il punto di partenza di Alessia: la sua famiglia e la sua forza di volontà
Supportata da una grande famiglia, formata da due super genitori e una sorella, Alessia è cresciuta mostrando enorme forza di volontà e una tenacia da lasciare di pietra chi non la conosce bene. Oltre alla professione bancaria, giunta con pieno merito, è riuscita a trasformare le sue passioni sportive da intensi passatempi a una seconda attività.
Mentre ha costruito la sua vita privata e sociale indipendente, a 23 anni si è avvicinata all’arrampicata su roccia, provando un enorme senso di libertà all’aria aperta. Tre anni più tardi a questa passione si è sommata quella per l’alpinismo, vissuto con grande spirito d’intraprendenza nelle montagne della vicina Valle d’Aosta.
Non sono mancate nemmeno le rocce a picco sul mare in Liguria, a Noli, e le cascate di ghiaccio in Piemonte, lungo la valle dell’Orco.

Alessia Refolo dalle conferenze al progetto editoriale
Dal 2017 in avanti questa intrepida ragazza dal cuore d’oro ha scelto di raccontare le sue esperienze davanti ad un pubblico via via sempre più vasto e di ogni età. Tra i messaggi più importanti di cui si sente portatrice spicca quello in cui afferma che lo sport è stato uno strumento per combattere e superare le barriere, fisiche e mentali, presenti nella realtà che la circonda. “Racconto la mia storia – ha dichiarato Alessia Refolo- partendo dalle esperienze sportive. Affronto tematiche legate all’inclusione e tematiche più motivazionali con un approccio differente in base alle persone a cui mi rivolgo”.

Dal discorso orale a quello scritto il passo è stato breve. Nel 2019 pubblica il suo primo romanzo “Se vuoi, puoi. Una vita al di là del buio”, mentre quest’anno è stato rilasciato il suo secondo testo autobiografico, edito dalla casa editrice Hever Edizioni di Ivrea. I destinatari di Cuore e coraggio, rispetto al primo libro, sono i più piccoli, in quanto ci sono cinque favole sempre legate al tema dell’inclusione con protagonista anche la scimmietta Luce. Il suggerimento di Alessia ai giovani lettori è quello di “mettere amore e forza in tutto ciò che si fa“.
Nelle prossime settimane ci saranno numerosi incontri sul territorio piemontese, dalle scuole alle biblioteche fino ai centri d’incontro, in cui sarà presentato l’ultimo libro di Alessia Refolo.
E a proposito di arrampicata in montagna la 31enne ha sottolineato come le guide e i maestri per gli atleti paralimpici debbano essere rigorosamente preparati attraverso una formazione apposita. Lei ha trovato un ambiente adeguato presso la Fondazione per lo sport Silvia Parente di Bologna, organizzatori di percorsi studiati appositamente per gli atleti paralimpici.