Giovedì 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ma un giorno solo non basta per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante tema. Proprio per questo è nata l’iniziativa (H) – Open Week dedicata alle donne vittime di violenza aperta da oggi 22 novembre e che si chiuderà domenica 28 novembre. 7 giorni in cui le porte dell’ospedale Sant’Anna di Torino ma anche degli altri ospedali e dei centri antiviolenza recanti i Bollini Rosa di Fondazione Onda saranno spalancate alle donne vittime di violenza.
L’obiettivo è quello di supportare coloro che sono vittime di violenza ed incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti ed indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
Gli ospedali Bollini Rosa ed i centri antiviolenza offriranno gratuitamente alla popolazione femminile servizi clinici ed informativi, in presenza ed a distanza come consulenze, colloqui e visite.
Sul sito Bollini Rosa è disponibile l’elenco dei servizi offerti dagli ospedali aderenti e le modalità di prenotazione: per visualizzare l’elenco dei Centri aderenti con indicazioni di date, orari e modalità di prenotazione basta cliccare sul banner “Consulta i servizi offerti” posto in Home Page.
Ad organizzare la settimana La (H) – Open Week è l’Ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino insieme a Fondazione Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
L’iniziativa fa parte del progetto di sensibilizzazione “La violenza ha molti volti: nessuna maschera per combatterla”, una campagna social promossa da Fondazione Onda, che vede testimonial del mondo della cultura, dello spettacolo, della scienza, dell’innovazione e dello sport lanciare un messaggio chiaro e conciso contro la violenza sulle donne.
L’iniziativa gode del patrocinio di Camera dei Deputati, CNR, Fondazione Libellula, Donne per strada ed è resa possibile anche grazie al contributo incondizionato di Aurobindo, Boehringer Ingelheim Italia e Korian.
Il video dedicato al Centro SVS di Torino per le donne vittime di Violenza

Per (H) – Open Week l’ospedale Sant’Anna di Torino ha realizzato un video dedicato alla conoscenza dei percorsi ed i servizi antiviolenza esistenti del Centro Soccorso Violenza Sessuale SVS. Le finalità del video sono quelle di informare la popolazione dei percorsi assistenziali e di accoglienza protetta e di sostegno esistenti per le donne che subiscono violenza sessuale o maltrattamento in gravidanza.
Il servizio SVS è attivo h 24/24 per le emergenze sanitarie presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Anna ed è gestito da personale dedicato sia per la parte clinica, che psicologica che sociale.
Il video è stato realizzato con la collaborazione della dott ssa Paola Castagna, ginecologa e responsabile del Centro SVS del Sant’Anna, dalla dottoressa e psicologa Alessandra Sena, dall’ostetrica Antonella Canavese e dall’URP della Città della Salute di Torino.
Violenza sulle donne: le richieste di aiuto aumentate durante la pandemia
Già prima della pandemia, la violenza di genere rappresentavano una grave emergenza sociale. Le misure di contenimento dei contagi hanno ulteriormente peggiorato la situazione di molte donne che si sono trovate forzatamente confinate, intrappolate, tra le mura domestiche, rendendo ancora più difficile chiedere aiuto.
Secondo i dati dell’indagine ISTAT le richieste di aiuto durante la pandemia sono molto aumentate: nel periodo di lockdown forzato si è verificato un notevole aumento di violenza domestica e le chiamate effettuate verso il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking hanno avuto un andamento crescente a partire da marzo 2020, arrivando a più di 15 mila a fine anno, con un aumento del 79,5% rispetto al 2019. Sono stati registrati picchi di richieste di aiuto ad aprile 2020 con +176,9% rispetto allo stesso mese del 2019 ed a maggio con il +182,2 rispetto al 2019.
La ricorrenza del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, rappresenta una data significativa poiché agisce sulle vittime come effetto motivazionale nella ricerca di un supporto esterno: nel 2020 le chiamate sono più che raddoppiate in quella singola data rispetto all’anno precedente arrivando a 147 contatti in un giorno, cioè +114,1% rispetto al 2019.
“Già prima della pandemia la violenza di genere rappresentava una grave emergenza sociale. Le misure di contenimento in atto dallo scorso anno hanno ulteriormente peggiorato la situazione di molte donne che si sono trovate forzatamente confinate, intrappolate tra le mura domestiche, rendendo ancora più difficile chiedere aiuto. L’obiettivo di questa iniziativa è avvicinare le donne alla Rete di servizi antiviolenza che dispongono di percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno” afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda.