Sono arrivati a 400 gli interventi di trapianti di polmoni eseguiti presso l’ospedale Molinette di Torino. Un importante e notevole traguardo per la Città della Salute di Torino: pochi Centri in Europa infatti hanno raggiunto questo numero e in questo momento l’ospedale Molinette è il primo Centro in Italia per numero di polmoni trapiantati.
Era il 4 settembre 1993 quando è stato eseguito il primo trapianto di polmoni all’ospedale Molinette di Torino: dopo quasi 28 anni il numero complessivo dei trapianti di polmoni ha raggiunto e superato quota 400 consolidando il centro torinese come uno degli ospedali leader in campo trapiantologico.
“I trapianti di polmone possono essere eseguiti monolateralmente oppure bilateralmente. Quelli eseguiti dall’ospedale Molinette sono principalmente bilaterali dato che rappresentano il 59% dei casi rispetto al 39% dei trapianti monolaterali. Caratteristica del Centro torinese è anche l’esecuzione di trapianti combinati. Nel 2% dei casi i polmoni sono stati trapiantati con altri organi: sono stati eseguiti 2 interventi con il fegato, 3 con il cuore, 1 con il rene ed in 3 casi con fegato e pancreas. Nella maggior parte dei casi si trattava di pazienti adulti, anche se sono stati 22 i trapianti pediatrici. Ed in 17 occasioni è stato eseguito un secondo trapianto, a favore di pazienti nei quali i primi trapianti non erano andati a buon fine” spiegano nel dettaglio i medici responsabili del reparto trapianti dell’Ospedale Molinette di Torino.
Ospedale Molinette esempio di professionalità
La qualità del programma di trapianto di polmoni dell’ospedale Molinette di Torino è testimoniata anche dalla valutazione degli esiti più che significativi: il 64% dei trapianti eseguiti dal 2001 in poi è funzionante a 1 anno, in linea con i migliori dati nazionali ed europei.
Soddisfatto del traguardo raggiunto anche il Direttore Generale della Città della Salute, il dottor Giovanni La Valle. “Voglio complimentarmi con tutti i sanitari che hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante traguardo: un trapianto non è solo il lavoro del chirurgo che lo esegue, ma è l’espressione dell’efficace organizzazione, del buon funzionamento e dell’elevata professionalità di tutto l’ospedale” sottolinea il dottor La Valle.

Trapianti polmoni: dal 2011 a Torino una nuova modalità di rigenerazione dei polmoni
La medicina dei trapianti è stata sovente un impulso importante di innovazione per la medicina in genere.
Ed è proprio dal 2011 che l’ospedale Molinette di Torino ha introdotto, tra i primi in Italia, una nuova modalità di rigenerazione dei polmoni.
Questa tecnica prevede il ricondizionamento dei polmoni, dopo il prelievo, con particolari dispositivi. E gli studi dimostrano che la sopravvivenza di questi organi ricondizionati è perfettamente sovrapponibile a quella degli organi trapiantati senza ricondizionamento.
Grazie a questa modalità avviata da una decina di anni è stato possibile incrementare il numero di trapianti: sono 41 infatti i polmoni utilizzati che altrimenti non sarebbero mai entrati nell’iter di trapianti.
“La fotografia di coloro che hanno beneficiato dei trapianti di polmone ha dimostrato che 2 volte su 3 si tratta di soggetti di sesso maschile, con età media di 50 anni e nel 38% dei casi residenti in regioni diverse dal Piemonte. Le malattie che più frequentemente hanno determinato la necessità di trapianto risultano essere l’enfisema e la fibrosi polmonare idiopatica, che rappresentano entrambi il 32% dei casi, segue poi la fibrosi cistica nel 18% dei casi” commentano i medici responsabili del reparto trapianti dell’Ospedale Molinette di Torino.

L’importanza della donazione degli organi: l’appello dei medici
Purtroppo è ancora ampio il divario tra gli organi disponibili e coloro che attendono un trapianto. Oggi in Piemonte sono 72 i pazienti in attesa.
“Risulta molto importante l’impegno delle istituzioni per sensibilizzare ogni cittadino all’importanza ed al valore della donazione dei propri organi dopo la morte. Ancora un cittadino ogni tre si dichiara in Italia contrario alla donazione, questo significa che ogni anno più di mille pazienti non possono beneficiare di un trapianto nella nostra nazione” sottolinea il professor Antonio Amoroso, Responsabile del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte.
Il trapianto di organi molto spesso è l’unica cura che permette la sopravvivenza di alcuni pazienti. Donare un organo quindi può significare davvero il salvare una vita.
“Siamo grati a quanti in vita hanno espresso parere favorevole alla donazione, ed ai loro familiari che ne hanno testimoniato la volontà, perché questo ci ha consentito di offrire un’opportunità di cura e di vita a chi non ne aveva. Molti dei nostri pazienti considerano la loro rinascita il giorno in cui hanno ricevuto il trapianto, che da quel momento viene festeggiato come il nuovo compleanno” afferma il professor Mauro Rinaldi, Responsabile del Programma di Trapianto di Organi Toracici delle Molinette.