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venerdì 22 Settembre 2023

Test molecolari, s’inceppa la macchina di prenotazione in Piemonte

Non risulta possibile prenotare lo svolgimento di test molecolari nelle 24 ore successive alla richiesta, rendendo inefficace il tracciamento

In Piemonte, negli ultimi giorni, si sono verificati una serie di problemi riguardanti la tempistica sulle prenotazioni dei test molecolari e sulla relativa consegna dei risultati. Questo tipo di tampone, ritenuto dagli esperti più sicuro di altri, è stato ultimamente un’opzione accessibile con più fatica in gran parte della Regione.

Qualsiasi cittadino piemontese che volesse accedere a questi esami nell’intervallo delle successive 24 ore rischia di rimanere davvero deluso. E ciò conduce a gravi ripercussioni, tra cui un grave rischio di contagi nel breve periodo che può riaccendere anche focolai virali.

Cosa sta succedendo? Perché questa situazione ci sta riportando agli inizi della pandemia, ovvero a marzo 2020? Allo stato attuale ci sono abbastanza laboratori in grado di processare i tamponi e un’organizzazione collaudata, però i disguidi nel sistema di prenotazione non giovano alla salute dei cittadini piemontesi. Questa paralisi logistica si associa purtroppo alla conseguente mancanza di tracciamento sulla popolazione residente.

La risposta a questi disservizi sta nella già verificata carenza del personale sanitario e delle strutture preposte, ossia gli hub. A Torino ne rimangono soltanto due, in via Le Chiuse e in via Negarville, che non bastano a coprire una recrudescenza del virus. Le autorità regionali si stanno di nuovo rivolgendo ai centri ospedalieri, tuttavia per ora soltanto il Mauriziano continua a praticare i tamponi molecolari. Ci sono naturalmente anche i centri privati, dove per ottenere i risultati si devono sborsare cifre, per alcuni anche proibitive, che si aggirano intorno ai 100 euro.

Relazioni sull’emergenza Covid in Piemonte
Necessità di contenere la pandemia

Analisi sul territorio, alla ricerca di possibili soluzioni per i test molecolari

A conferma di queste affermazioni, una rapida ricerca effettuata per trovare un luogo disponibile per questi test ha condotto ai seguenti risultati. Limitandosi al capoluogo regionale, all’hinterland ed a realtà cittadine all’interno della provincia, si devono attendere circa due giorni per un posto accessibile, quindi almeno tre, se non di più, per il risultato. Sono tempistiche davvero troppo lunghe.

Lontani dalla metropoli, dove un centro per eseguire i tamponi copre un’area più vasta, a parità di tempi riscontrati aumentano anche le distanze per raggiungere i centri. Negli ultimi mesi il Piemonte ha avuto un numero di contagi inferiore rispetto ad altre Regioni, tuttavia nell’ultimo periodo sta subendo una flessione negativa come riscontrato dall’ultimo report del 9 dicembre dell’European Centre for Disease Prevention and Control.

Negli ultimi giorni i tamponi molecolari, inoltre, sono stati all’incirca un terzo rispetto, per esempio, all’Emilia-Romagna. Circa 6.800 piemontesi contro gli oltre 19mila emiliani.

Non mancano comunque notizie positive di nuove disponibilità prospettate in tempi rapidi. A Cuneo, al Santa Croce e Carle sono pronti degli operatori per svolgere i tamponi molecolari. Ad Orbassano il San Luigi è in procinto di aprire un hot spot. Questo potrà risolvere tutti i problemi esistenti? Se si vuole evitare un periodo natalizio classificandosi come regione gialla a livello nazionale, il Piemonte deve proprio rimboccarsi le maniche ed agire cercando di evitare il peggio.

Giampaolo Negro
Giampaolo Negro
Laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche, giornalista pubblicista dal 2012. Ho collaborato dal 2010 al 2021 con "Sprint e Sport" occupandomi di calcio giovanile e dilettantistico, con particolare attenzione alla scuola calcio. Appassionato di cultura storica, arte, teatro musica e affascinato dalle meraviglie della natura.

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