Venerdì 2 luglio alle 18,30 si è tenuto un rito laico in ricordo dei defunti del Coronavirus presso l’Ospedale Mauriziano di Torino. Una celebrazione nata con l’intento di ricordare chi oggi non c’è più, ma anche per celebrare la vita con chi invece era presente.
Ad aver preso parte all’evento organizzato nel giardino antistante l’ospedale Mauriziano di corso Re Umberto sono stati i pazienti del nosocomio, i familiari delle persone decedute a causa del virus Covid-19 ed il personale sanitario della struttura che si è occupato dei suoi pazienti con grande tenacia durante questo intenso periodo di emergenza sanitaria, che ha messo davvero tutti a dura prova.
Una giornata di ricordo vittime da Covid-19 all’Ospedale Mauriziano
Secondo le stime trasmesse dall’Ospedale Mauriziano di Torino i deceduti a causa del Covid sono state all’interno della struttura di corso Re Umberto 438 persone. I dati mostrano come nel periodo dal 1 febbraio 2020 e fino al 27 giugno 2021 siano stati 1817 i “casi Covid-19” gestiti e trattati all’interno della struttura sanitaria torinese e quasi il 24% dei pazienti è purtroppo stato vittima di questo impetuoso virus.
Il progetto di onorare le persone decedute insieme ai sanitari che hanno assistito i pazienti è nato dalla volontà dell’Ospedale Mauriziano e dal direttore della struttura il dottor Maurizio Gaspare Dall’Acqua in collaborazione con il gruppo Salutearte Mauriziano.
“I momenti di difficoltà, di dolore e di forzato isolamento che hanno caratterizzato il periodo di grave emergenza Covid hanno fatto nascere l’idea di un rito laico, quale evento collettivo di raccoglimento per condividere le narrazioni dei familiari e dei sanitari sull’emergenza umanitaria e sanitaria- raccontano gli organizzatori dell’evento – . Gli esseri umani solitamente non abbandonano i propri morti. E’ accaduto però, al tempo del Covid-19 e siamo stati costretti a farlo. E’ a questa mancanza che il rito vuole porre rimedio”.

È stato scelto il rito laico affinché possa essere di tutti ovvero un evento collettivo di raccoglimento e di riflessione per dare ancora un ultimo saluto a coloro che sono morti rimettendo anche al centro il concetto di prendersi cura delle persone, delle famiglie e della comunità.
“L’intento dell’evento – come spiega Pino Fiumanò responsabile del progetto – è di ricordare i defunti orientando nel contempo anche le politiche sanitarie verso le Medical Humanities, una multidisciplinare e partecipativa metodologia di Teatro Sociale e di Comunità che collabora anche con i rappresentanti del mondo della cultura e dell’arte sul territorio”.
Durante il momento di raccoglimento organizzato presso l’Ospedale Mauriziano hanno infatti preso parte anche i musicisti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e grazie alle note e alle sinfonie riecheggiate di fronte a tutti i presenti si è potuto ricreare un attimo di raccoglimento ancora più significativo. Inoltre tutti i presenti hanno ricevuto un dono davvero speciale:
Le storie dei pazienti del Mauriziano diventano un libro
Durante il rito di ricordo per le vittime da Coronavirus organizzato dall’Ospedale Mauriziano di Torino è stato donato a tutti i presenti un libro.
“Un ulivo per ricordare e celebrare la vita” è il titolo del progetto editoriale consegnato nelle mani dei pazienti, dei familiari e dei sanitari presenti all’evento.
L’opera raccoglie le storie, scritte direttamente da chi ha vissuto in prima persona la terribile esperienza del Covid-19 e vuole essere un tangibile ricordo delle vittime del Coronavirus: un libro per curarci e per curare, per ricordare e ricordarci gli uni degli altri.

Il progetto è stato realizzato con il sostegno e la collaborazione della fondazione ‘La Stampa Specchio dei Tempi’ insieme col professor Marco Aime, docente di antropologia culturale all’università di Genova e Claudio Tortone, referente del DoRS ovvero il Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute.
“La sua pubblicazione vuole fare memoria del momento che tutti noi abbiamo vissuto e riconoscere il grande valore umano e culturale che questa opera ha per l’intera collettività. Per questo abbiamo ipotizzato di realizzare un oggetto concreto da portare a casa, da toccare, sfogliare, leggere, da regalare, da raccontare a chi non c’era” spiegano i curatori del libro.
Chi fosse interessato alla pubblicazione, e non era presente all’evento, potrà richiedere il libro contattando l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico dell’ospedale Mauriziano.
Un modo, questo del libro, affinché il ricordo di tutte le vittime da Covid-19 non esaurisca in una sola giornata, ma possa ampliarsi ed estendersi. Quale migliore via della parola scritta può suggellare il ricordo?