Nessun aumento delle rette Rsa a carico dei pazienti. Gli eventuali maggiori costi saranno a carico della Regione. La decisione è stata presa dal Consiglio Regionale e annunciata dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi dopo un’interpellanza di Monica Canalis del Pd nel corso dell’illustrazione del Documento di economia e finanza regionale (Defr) in Commissione Sanità.
La disposizione nasce dal fatto che le Rsa nell’ultimo anno hanno registrato maggiori costi dovuti alla pandemia e alle misure contenitive necessarie per arginare i contagi. Ma la Regione ha ben valutato che questi costi aggiuntivi non dovessero in alcun modo gravare sulle famiglie.
Icardi durante la riunione in Commissione Sanità ha sottolineato che in tutta Italia sono state registrate difficoltà economiche nelle RSA per via delle spese dovute all’emergenza Covid. E ha aggiunto che se il Governo accoglierà la richiesta di 2,2 miliardi di euro da parte delle Regioni, il Piemonte potrebbe ricevere 100 milioni. Lo stanziamento sarà utilizzato per coprire il rincaro delle Rette RSA e permetterà di chiudere i conti in pareggio.
Nuove opere di edilizia sanitaria e misure di contenimento in previsione di una nuova Pandemia dalla Regione Piemonte
Durante la Commissione Sanità si è discusso anche delle prossime opere di edilizia sanitaria e sulle misure che la Regione intende prendere per potenziare il numero dei posti letti se ci fosse un’eventuale nuova pandemia.
Per quanto riguarda l’edilizia sanitaria Icardi ha dichiarato che la Giunta ha approvato venerdì scorso una proposta di delibera sulla riprogrammazione della rete ospedaliera che tiene conto dei nuovi ospedali previsti dal Governo in accordo con Inail e che, entro l’estate, dovrebbe concludersi la bonifica dell’area destinata alla Città della Salute e della Scienza di Torino.
Icardi ha anche ricordato la necessità di potenziare i posti letto per la rianimazione e i servizi per la gestione di un’eventuale nuova pandemia. A tal proposito si sta proseguendo con il potenziamento dell’assistenza territoriale favorendo la domiciliarità delle malattie croniche e dei non autosufficienti e sviluppando maggiormente le Case della salute e delle Medicine di gruppo integrate con la Centrale operativa unica 116117. Anche nell’incontro tra Cirio e Lo Russo si era discusso sulla localizzazione delle Case della Salute a dimostrazione che il tema è di notevole interesse sia per la Regione che per l’Amministrazione comunale.
Sulle Case di comunità, dopo un’interpellanza di Marco Grimaldi del Luv, l’assessore Icardi ha confermato che ha richiesto proposte di ubicazione alle Aziende sanitarie. L’iter poi prevede che le proposte vengano sottoposte ai sindaci e dopo l’approvazione in Consiglio Regionale le delibere giungeranno al Ministero.