La variante Omicron, arrivata in Piemonte nei giorni scorsi, registra sul territorio il suo secondo caso: si tratta di un uomo di 80 anni giunto negli ultimi giorni a Torino dalla Repubblica Sudafricana e ancora non vaccinato.
E proprio per scongiurare un’impennata dei contagi da questa nuova variante sudafricana le autorità regionali hanno siglato un accordo con i pediatri: quest’ultimi riceveranno fino ad un massimo di 70 euro orari per somministrare i vaccini ai bambini nella fascia 5-11 anni.
Variante Omicron dal Sudafrica: il secondo caso registrato
Dopo tre giorni dal primo riscontro di Omicron in Piemonte, arriva il paziente infetto numero due. Si tratta di un 80enne che abita nella provincia torinese, di provenienza anche lui dalla Repubblica Sudafricana. A differenza del primo caso, un uomo vaccinato di 50 anni della provincia di Torino, l’ottantenne contagiato in Sud Africa non ha compiuto il ciclo vaccinale.
L’uomo è stato fermato all’aeroporto Sandro Pertini di Caselle, in seguito alla positività del tampone e, pur non presentando per il momento alcun sintomo è stato confinato in isolamento domiciliare.
Un segnale, questo, che dimostra come il Piemonte, pur reggendo bene l’impatto del Covid rispetto ad altre Regioni, non è di certo immune da possibili contagi. La zona bianca, finora preservata, deve comunque affrontare qualcosa come 1.215 nuove infezioni nella giornata del 9 dicembre. Ad esse bisogna anche sommare un decesso e l’aumento di 11 ricoveri.
Le vaccinazioni locali continuano e proseguono a buon ritmo: sempre il 9 dicembre più di 32 mila soggetti hanno praticato l’inoculazione del vaccino e per quasi 28 mila di essi si è trattato della terza dose.
Accordo del Piemonte con i pediatri per scongiurare la variante Omicron
Per prevenire ulteriormente la diffusione di Omicron, la Regione Piemonte ha stipulato un patto con i pediatri con lo scopo di allargare il numero di medici disponibili ai vaccini. Mentre sta ormai per partire la campagna rivolta ai bambini tra i 5 e gli 11 anni fervono infatti gli incontri con altre categorie di vaccinatori.
Recentemente con i pediatri è stata raggiunta un’intesa, tramite l’intervento del presidente regionale Alberto Cirio. Partendo da una base chiaramente volontaria, i medici dei bambini aderenti otterranno un compenso, differente di giorno in giorno, di massimo 70 euro all’ora per praticare i vaccini negli appositi hub.
Nei loro studi quindi la somministrazione non avverrà, ma i pediatri potranno ritagliarsi momenti per inoculare le dosi di vaccini negli hub designati. Questi momenti saranno soprattutto nei fine settimana, oppure nei pomeriggi liberi durante i giorni feriali. La Regione ha anche sottolineato che chi non aderisce alla campagna può sostituire i colleghi che invece intendono diventare vaccinatori nei loro studi.
Fip Piemonte, il sindacato dei pediatri cercherà di agevolare il sistema organizzativo, evitando le eventuali criticità in sintonia con le ASL. Le trattative sindacali con la categoria dei medici di base, per adesso, non risultano ancora sbloccate. La questione ancora in sospeso si concentra sugli incentivi nei compensi da attribuire ai vaccinatori.