Oggi e domani, 24 e 25 marzo, al Starhotels Majestic di Torino si svolgerà il Congresso “Cardiogenic Shock 2022” organizzato in un’ottica multidisciplinare, dai cardiologi, dai rianimatori e dai cardiochirurghi dell’ospedale San Giovanni Bosco – ASL Città di Torino .
Il Congresso si propone di fornire, attraverso le relazioni di esperti piemontesi, nazionali e internazionali, un aggiornamento ai partecipanti rappresentativi delle specialità coinvolte nella cura dello shock cardiogeno sulle più recenti e future modalità di trattamento. Verranno anche discussi casi clinici emblematici, proposti dalle cardiologie del Piemonte, al fine di favorire la creazione di un linguaggio comune e porre le basi per la condivisione di modelli di rete e shock team. Nell’intervallo di pranzo sono previste dimostrazioni ed addestramento teorico all’utilizzo di Impella ed ECMO.
Che cos’è lo shock cardiogeno?
Lo shock cardiogeno (CS) di cui l’infarto miocardico acuto è la principale causa , è caratterizzato dall’incapacità del cuore di svolgere la proprio funzione di pompa per soddisfare il fabbisogno metabolico dell’organismo. Si tratta dunque di una grave condizione clinica che nonostante gli avanzamenti tecnologici in ambito sia diagnostico che terapeutico resta ancora gravata da elevata mortalità a 30 giorni (30-40% dei pazienti) nonostante l’iniziale beneficio ottenuto dalla rivascolarizzazione precoce.
Dati di letteratura indicano un’incidenza di circa il 7-10% dello shock cardiogeno quale complicanza di infarto miocardico del tratto ST (STEMI) persistentemente elevato. Negli ultimi anni gli avanzamenti tecnologici in ambito diagnostico e terapeutico hanno permesso di ridurne la mortalità e comorbidità.
Il trattamento dello shock cardiogeno, in alcuni casi anche a seguito di un arresto cardiaco, resta ancora oggi una sfida che necessita di competenze specialistiche avanzate. Alcuni studi clinici hanno dimostrato che uno dei fattori che migliora la sopravvivenza di questi pazienti è l’essere gestiti da uno shock team a cui partecipano cardiologi, medici di pronto soccorso, rianimatori e cardiochirurghi che operano come in un’orchestra, condividendo lo stesso spartito ovvero lo stesso protocollo diagnostico-terapeutico .
Anche l’organizzazione di una rete Hub and spoke tra ospedali che preveda il trasferimento nello shock center di riferimento quando il paziente non risponda ai trattamenti messi in atto e soprattutto all’angioplastica primaria, si è dimostrata fattore favorente la sopravvivenza dei pazienti .

Il programma
Il Congresso avrà inizio oggi, giovedì 24 marzo 2022, alle ore 14.00 con la prima sessione intitolata “Diagnosi dello shock cardiogeno“. In totale le sessioni saranno 8: tre in programma nella giornata odierna, mentre le restanti cinque domani, giovedì 23 marzo, a partire dalle ore 9.00.
Giovedì 23 marzo 2022
- Ore 14.00 – Introduzione “Cardiogenic Shock 2022: approccio pratico”
- Poco dopo – Sessione 1: Diagnosi dello shock cardiogeno
- Ore 15.30 – Sessione 2: Il ruolo dei device di supporto avanzato
- Ore 16.40 – Sessione 3: I diversi punti di vista dello shock cardiogeno
Venerdì 24 marzo 2022
- Ore 09.00 – Sessione 4: Il ruolo del cath lab per lo shock cardiogeno
- Ore 10.18 – Sessione 5: Shock cardiogeno ed arresto cardiaco
- Ore 12.00 – Sessione 6: Shock nella cardiomiopatia non ischemica e nell’insufficienza cardiaca destra
- Ore 14.00 – Sessione 7: Il trattamento chirurgico dello shock cardiogeno
- Ore 15.00 – Sessione 8: Esperienza real life nella pratica clinica quotidiana: shock cardiogeno