Il numero 4 è una costante nell’attività di trapianto di rene della Città della Salute. Nel novembre di 40 anni fa nasceva il Centro trapianti renali “A. Vercellone” delle Molinette, oggi al primo posto in Italia e tra i Centri europei di maggior spicco. E casualmente in questi giorni è stato tagliato anche l’eccezionale traguardo di 4000 trapianti di rene effettuati proprio all’ospedale Molinette oltre ad essere stato portato a termine con successo anche il 400º trapianto di rene da donatore vivente in Piemonte.
Alcune specifiche condizioni hanno permesso di raggiungere questi notevoli traguardi dal centro ospedaliero torinese: l’alto tasso di donazione degli organi, la generosità e l’altruismo diffuso nella popolazione piemontese, l’impegno di tutti i Centri di Rianimazione, l’aumento del trapianto da donatore vivente, il potenziamento dell’iscrizione in lista con allargamento a pazienti sempre più complessi ed una politica aziendale di rafforzamento del programma anche sulla linea della continuità.
L’ultimo trapianto di rene, il numero 4mila, proveniva da un donatore la cui morte era stata accertata proprio all’interno dell’ospedale Molinette con criteri cardiologici. Il donatore è stato denominato “a cuore fermo” e questa nuova tipologia da alcuni anni si sta affermando in tutto il mondo.
“Torino è leader in Italia nei trapianti complessi sia dal punto di vista chirurgico che dal punto di vista clinico con risultati di rilievo. Sin dall’inizio la filosofia del Centro è stata quella di crescere ed offrire questa possibilità terapeutica a più pazienti possibili cercando di fare fronte alle loro problematiche che spesso determinavano l’esclusione al trapianto in altri Centri. Una ragione del successo risiede pure nella Rete regionale dei Centri di Nefrologia e Dialisi, la cui collaborazione è fondamentale per indirizzare i pazienti al trapianto e per seguirli dopo il trapianto” ha commentato Luigi Biancone, responsabile del Programma di Trapianto renale dell’ospedale Molinette di Torino.
Riceventi e donatori anziani, trapianti di rene da donatore a cuore fermo, ritrapianti, trapianti renali in condizioni di urgenza, trapianti ad alto rischio di rigetto, trapianti renali combinati con altri organi eseguiti insieme alle équipes specifiche d’organo, trapianti da donatore vivente con gruppo sanguigno diverso sono alcuni dei casi di trapianti che la Città della Salute di Torino annovera all’interno del suo Programma ogni giorno e che talvolta sono spesso esclusi da altri Centri.

Il Trapianto renale da Donatore Vivente: un’opzione innovativa e più performante
Secondo i dati raccolti fino al 31 ottobre 2021 sono già 4016 i trapianti di rene eseguiti al Centro Trapianti renali delle Molinette. Di questi 165 sono trapianti di entrambi i reni, 47 trapianti di rene da donatori a cuore fermo, 59 trapianti combinati di rene e pancreas ed 85 trapianti combinati di rene e fegato, 5 di rene e cuore ed 1 di polmone e rene.
L’aspetto più innovativo del Centro è quello anche di aver saputo nel corso degli anni potenziare il percorso di trapianto renale da donatore vivente. Proprio in questi giorni è stato eseguito il 247° trapianto eseguito alle Molinette che con i 153 interventi di Novara ha permesso di raggiungere la quota di 400 operazioni in tutto il Piemonte.
La tecnica innovativa di trapianto renale da donatore vivente sviluppata oggi consiste nell’effettuare un prelievo mini-invasivo del rene nel donatore disponibile anche in presenza di incompatibilità del gruppo sanguigno.
Secondo i dati raccolti, le prospettive di successo sono superiori rispetto al trapianto da donatore cadavere ed inoltre grazie a questa opzione si annulla la necessità di dialisi e di una attesa in lista.
Un traguardo raggiunto da tutto l’intero ospedale delle Molinette di Torino
Il successo del programma di trapianto è frutto anche di un lavoro di squadra di tutta la Città della Salute di Torino. Sono tantissime infatti le strutture e le équipes mediche che partecipano ogni giorno al momento del trapianto e del follow-up dei pazienti trapiantati e che anche indirettamente hanno collaborato per raggiungere il notevole traguardo di 4mila trapianti di rene eseguiti.
“In realtà un trapianto non è solo il lavoro del chirurgo che lo esegue, ma è l’espressione dell’efficace organizzazione, del buon funzionamento e dell’elevata professionalità dell’intero ospedale” ha commentato al riguardo il dottor Giovanni La Valle, direttore Generale della Città della Salute.
Grazie a questa intensa attività di trapianto, in Piemonte, tra le prime regioni in Italia, il numero dei pazienti nefropatici curati con il trapianto sta sorpassando quello dei pazienti curati con la dialisi.