Il Covid non è solo una malattia fisica, ma un rischio anche per la salute mentale. La guerra al virus che il mondo sta disputando porta con sé effetti collaterali come preoccupazione, ansia e stress. Ne avevamo percepito già i primi effetti due anni fa, all’indomani del nostro primo lockdown.
L’isolamento ci ha fatto capire che lo stress generato dalla situazione si sarebbe ripercosso sulle nostre abitudini e sulla nostra mente. In particolare gli adolescenti e i bambini hanno subito maggiormente quest’ansia, e di conseguenza anche i loro genitori.
È dunque importante curare adeguatamente questo aspetto, ed è altrettanto importante che a occuparsi della questione siano le istituzioni. Da questa convinzione è nato l’intervento di ieri del consigliere Pd Alberto Avetta, che ha interrogato la Giunta in merito.
La prevenzione per la salute mentale in Piemonte
Rispondendo alla domanda di Avetta, l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi ha dichiarato che “abbiamo promosso il rafforzamento dei Servizi di Psicologia attraverso il reclutamento straordinario di psicologi/psicoterapeuti (sia per i minori accolti nelle strutture residenziali sia per i minori che si trovano in situazione di deprivazione sociale conseguente all’emergenza da Covid 19)”.

“Già nel 2020” ha continuato Icardi, “è stata disposta l’assegnazione di un finanziamento di € 520.000,00 e di 355.000,00 euro nel 2021 in favore delle Aziende sanitarie locali sedi dei 5 Servizi di Psicologia sovra zonali”. Secondo i dati forniti, i primi 12 mesi di durata del progetto del 2021 hanno coinvolto complessivamente più di 400 minori nella fascia d’età 2-17 anni.
In ultimo, grazie a risorse statali non spese nel corso del 2021, l’amministrazione regionale potrà disporre di una somma pari a euro 1.134.000, cifra che consentirà il reclutamento di ulteriori psicologi/psicoterapeuti. I progetti continuano dunque ad andare avanti e mantenere la loro copertura.
La replica di Alberto Avetta
Seppure i dati siano incoraggianti, il consigliere Avetta non ha poturo fare a meno di evidenziare come la copertura si limiti principalmente ai giovani. “Apprezziamo ciò che è stato fatto” ha replicato Avetta “ma non posso considerami soddisfatto della risposta dell’assessore”.
“A oggi il Piemonte” ha continuato il consigliere del Pd “garantisce le terapie solo ai giovani in età scolastica. È una platea troppo piccola rispetto all’enormità del problema. Sottovalutare questo aspetto significa assumersi il rischio di conseguenze negative negli anni futuri”.
La questione sanitaria in generale è stata ulteriormente dibattuta proseguendo con le interrogazioni di Daniele Valle (PD), Silvio Magliano (moderati), Sarah Disabato (M5S), Raffaele Gallo (Pd) e Marco Grimaldi (Luv).