Pensando ai continui cambiamenti climatici e alle varie iniziative per salvaguardare l’ambiente, la Punch ha progettato il primo motore a idrogeno verde. Presentato da Pierpaolo Antonioli, Chief technology officer e Guido Dumarey, fondatore della multinazionale, potrà essere installato a partire dal 2025.
Con un investimento di 40 milioni di euro, più due milioni di euro per la conversione del diesel in idrogeno e per i test, l’azienda punta a guardare al futuro, dando vita ad un prodotto ecosostenibile per la mobilità.
Innovazione green grazie al motore a idrogeno
“Non basta parlare di tecnologie, sono necessarie le normative che sostengano la transizione. Ognuno deve fare la sua parte. Creare un ecosistema dell’innovazione e del prodotto è un compito essenziale che le istituzioni devono prendersi in carico per aiutare il mondo imprenditoriale a tenere il passo in un ambiente altamente dinamico e competitivo”, ha dichiarato Antonioli.
Una volta commercializzato, il motore a idrogeno potrà essere montato su diverse tipologie di veicoli: dall’auto al mezzo pesante, perfino sulle imbarcazioni, con lo scopo di tutelare la flora e la fauna dei nostri mari, laghi e fiumi.
“Per General Motors realizziamo anche tutte le centraline diesel e siamo al lavoro sulle celle a combustibile: sono l’equivalente di una batteria, solo che si impiega l’idrogeno per alimentare la cella, la quale dall’aria produce elettricità. È la risposta europea al modello classico degli accumulatori senza impiegare però litio e cobalto. Sono perfette quando la batteria va in crisi e ci vuole tanta energia ad esempio per le lunghe tratte compiute dai truck”, ha aggiunto il Chief technology officer.

Nuove tecnologie ecosostenibili
Oltre al motore a idrogeno, la Punch ha anche stabilito un accordo aziendale con la Magneti Marelli per produrre assali elettrici e sistemi elettrici di propulsione. “Si applicano ai veicoli per il trasporto pubblico che viaggiano a stop and start, ma è anche una soluzione usata in grandi gruppi elettrogeni o sui cantieri, in modo tale da recuperare l’energia e risparmiare il 30% di anidride carbonica”.
La città di Torino ha poi dimostrato negli ultimi anni di essere particolarmente favorevole al lancio di nuove tecnologie a zero impatto ambientale; pochi mesi fa infatti è stato progettato un aereo elettrico a decollo verticale. Il progetto, nato da un accordo tra Manta Aircraft e Skygaten, permetterà di creare degli aerei che potranno toccare la velocità di 300 chilometri orari, con portata di spostamento regionale.
Torino Aeritalia sarà la base operativa dove si svolgeranno le varie sperimentazioni, test, ricerche e collaudi per capire le varie migliorie da apportate e se effettivamente quest’idea potrà essere sfruttata al meglio per il futuro.