Nella Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale, Torino ribadisce il suo sostegno a favore di politiche pubbliche di prevenzione e lotta al razzismo, alla xenofobia e ai crimini motivati dall’odio contro persone provenienti da altri Paesi e persone razzializzate.
La città crede nelle sinergie tra Enti locali per innovare politiche nazionali ed europee, anche attraverso le reti europee ECCAR (European Coalition of Cities against Racism) e alla Rete Città del Dialogo. Da un anno è capofila – con Bologna e Reggio Emilia- del progetto europeo SUPER (SUPporting Everyday fight against Racism ‘Sostenere la lotta quotidiana contro il razzismo’) che ha già formato oltre 130 persone tra Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale, Servizi comunali e Ong su riconoscimento, prevenzione e gestione dei crimini d’odio razzista.
“Intendiamo promuovere e rafforzare il lavoro in rete sui territori, tra pubblica amministrazione, società civile e associazioni rappresentative dei gruppi a rischio, i/le leader di comunità, i gruppi informali: insieme vogliamo scrivere il piano d’azione cittadino di prevenzione e contrasto al razzismo, alle discriminazioni su base razziale, etnica e religiosa, ai crimini e discorsi d’odio. Non possiamo più accettare discriminazioni nell’accesso ai servizi pubblici, alla casa, al lavoro, ai servizi sanitari” ha dichiarato Jacopo Rosatelli.
L’Assessore al Welfare, Diritti e Pari Opportunità ha colto l’occasione per lanciare un allarme che riguarda l’accesso al mercato degli affitti per gli stranieri e più in generale gli italiani di colore: “Il razzismo è un problema che non riguarda solo gli stranieri, ma anche gli italiani che hanno un colore di pelle diverso dal mio. Per loro c’è un oggettivo problema di accedere al mercato della casa: Torino sembra ancora essere la città di ‘non si affitta ai meridionali’, oggi sostituiti dagli stranieri“.

Promuovere la cultura dell’uguaglianza e pari opportunità per tutti coloro i quali vivono a Torino
È stata inoltre istituita la Commissione Consiliare Speciale per il Contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, presieduta dal consigliere Abdullahi Ahmed: “I lavori della Commissione partiranno dai dati e dalle ricerche nazionali sul tema. Coinvolgeremo le comunità locali e le realtà associative impegnate su questi temi, insieme alla rete scolastica, con cui dobbiamo lavorare per diffondere la cultura del rispetto e dell’inclusione e per prevenire i fenomeni di razzismo e intolleranza“.
Mentre la presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo ha aggiunto: “La Commissione, che si riunirà per la prima volta il 22 marzo, è uno strumento con il quale promuovere una cultura dell’uguaglianza e un’autentica equità di opportunità per tutti coloro che vivono a Torino”.
Incontri e dibattiti per la Settimana antirazzista
La città ha organizzato un ricco calendario di iniziative promosse nell’ambito della Settimana antirazzista dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), dedicata a Moussa Balde, giovane originario della Guinea, morto suicida nel CPR di Torino nel maggio 2021 a 23 anni. Incontri e dibattiti che hanno approfondito il ruolo di arte, cultura e sport e indagato il tema del razzismo sistemico e delle leggi necessarie a superarlo. Si chiude oggi, con un flash mob animato dalla Rete 21 Marzo e dalle associazioni del Patto Antirazzista in cui si rinnoverà l’invito al Parlamento Italiano affinché discuta e approvi una nuova legge sulla cittadinanza. Ritrovo dalle ore 18 in Piazza Carignano.
Questa sera sarà presente anche Valentina Cera, Consigliera delegata alle Politiche Sociali e di Parità della Città Metropolitana di Torino, che ricorda: “Il divieto di discriminazione è sancito dall’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e a livello locale esistono strumenti per garantire a tutte le persone i propri e riconosciuti diritti. Il Nodo metropolitano è uno di questi, con oltre 40 “Punti Informativi” delle Rete che accolgono, ascoltano e aiutano le persone a riconoscere e denunciare situazioni discriminatorie“.