Domenica 17 e lunedì 18 ottobre i torinesi sono chiamati nuovamente alle urne per scegliere il nuovo primo cittadino della città di Torino. Colui che prenderà il testimone dalla Sindaca uscente Chiara Appendino.
Al ballottaggio si presentano il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo, che al primo turno ha ottenuto il 43,86% delle preferenze raccogliendo circa 140 mila voti e il candidato del centrodestra Paolo Damilano, detentore alle amministrative del 3 e 4 ottobre scorsi del 38,90% dei voti e di circa 124 mila voti.
L’orario dei 919 seggi torinesi sarà identico a quello del primo turno: domenica 17 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 18 ottobre dalle 7 alle 15.
Per votare occorre portare con sé un documento di identità e la tessera elettorale. In questo nostro articolo si possono trovare tutte le informazioni utili per recarsi a votare ed eventualmente le modalità per richiedere una nuova tessera elettorale se smarrita o deteriorata.
Non verrà richiesto in sede di votazione l’esibizione del Green Pass ma solo, come impongono le misure anti- Covid, l’obbligo di indossare la mascherina e di mantenere le distanze di sicurezza.
Il fac simile della scheda elettorale
La scheda elettorale di ballottaggio per l’elezione del 21esimo primo cittadino della città di Torino sarà di colore azzurro.
Sulla sinistra è indicato il candidato Stefano Lo Russo, 45 anni, docente di geologia al Politecnico di Torino, già consigliere comunale all’Urbanistica nella giunta di Piero Fassino. Le liste a lui collegate sono Moderati, Sinistra Ecologista, Partito Democratico,, Lista Civica Lo Russo Sindaco, Articolo Uno e Torino Domani.
Sulla destra è indicato il candidato Paolo Damilano, 56 anni, imprenditore torinese del settore vinicolo. Le liste a lui collegate sono Fratelli d’Italia, Torino Bellissima Forza Italia, Progresso Torino, Lega, Sì Tav Sì Lavoro e Il Popolo della Famiglia.

Ballottaggio Torino: come si vota
L’elettore, una volta consegnati i propri documenti di riconoscimento al proprio seggio di riferimento, riceverà la scheda elettorale.
Potrà indicare la propria preferenza tracciando un segno sul rettangolo che riporta uno dei due nominativi proposti: con la matita copiativa potrà apporre un crocesegno sia sul nominativo del candidato prescelto che su uno o più simboli dei partiti, dei movimenti e delle liste collegate che lo sostengono.
Il voto è valido anche quando:
- il segno di preferenza è posto fuori dallo spazio contenente il nominativo del candidato
- il segno di preferenza è ripetitivo o superfluo oppure viene scritto direttamente sulla scheda il nome del candidato
- il segno di preferenza è posto solamente sul contrassegno di una lista collegata e non sul nominativo del candidato
- il segno di preferenza è posto sia sul nominativo del candidato che su una o più liste ad esso collegate.
E ritenuto invece voto non valido quando:
- il segno di preferenza è posto sia sul nominativo di un candidato che su un simbolo di una lista collegata al candidato avversario
- vengono scritti uno o più nominativi di candidati diversi da quelli proposti sulla scheda elettorale