“Una pausa di un’ora ogni otto per mangiare. Dalle 21 alle 9 del mattino dopo, al momento, non sono previste pause nemmeno per dormire o per lavarsi. Per approvare il bilancio entro i termini previsti dalla legge e non perdere un euro di stipendio (già, gli unici che rischiano sono i consiglieri stessi) provano a fiaccarci, con ogni mezzo. Noi cerchiamo di non farci intimidire e, con le nostre migliaia di emendamenti, di cambiare il volto di questo bilancio”. È quanto afferma il Capogruppo di Liberi Uguali, Marco Grimaldi, prima dell’appello che dovrebbe inaugurare cinque giorni di Consiglio Regionale con la convocazione a oltranza, che durerà 24 ore su 24 senza pause.
Il Consiglio regionale del Piemonte è stato convocato a oltranza con contingentamento dei tempi da questa mattina alla serata di sabato prossimo per l’approvazione del Bilancio di previsione 2022-2024 della Regione.
“In molti in queste ore mi chiedono di ripensarci. – prosegue Grimaldi, lanciando qualche critica nei confronti dei rivali del centrodestra – Tante più persone là fuori ci hanno invece chiesto di andare avanti. Non dormiremo, proveremo a lavarci, noi non siamo ‘no soap’, tentiamo di fare solo il nostro lavoro con disciplina e onestà. Il centro-destra lo fa cospargendo di profumo quello che non lava”.
No ai tagli alle cure, al diritto scolastico e alla stabilizzazione degli operatori sanitari
Le opposizioni hanno presentato 5.190 emendamenti e il capogruppo di Luv evidenzia quelli che sono i punti focali sui quali l’opposizione si concentrerà: “Che cosa vogliamo? Vedere cancellati i tagli su assegni di cura e psichiatria (5 milioni di taglio rispetto allo scorso anno e 10 rispetto al 2019) e voucher scuola (-1 milione, ma ne mancano 8 per consentire il diritto allo studio scolastico almeno per le famiglie sotto la soglia di povertà). Vogliamo la sicurezza che tutte e tutti gli idonei alla borsa di studio possano avere anche quest’anno la borsa di studio: mancano 9 milioni. Vogliamo la stabilizzazione degli operatori sanitari e la proroga per chi non ha ancora i requisiti di legge. Parliamo di 5500 persone che ogni giorno da due anni reggono il nostro sistema sanitario: gettonisti, interinali, lavoratori pagati a cottimo o sottopagati nelle cooperative e più di 3000 con contratti a tempo determinato che tra pochi giorni rischiano di andare in altre regioni, o rimanere a casa senza lavoro e stipendio”.
Infine Grimaldi sferra l’ennesimo attacco al consigliere Maurizio Marrone e a tutte le associazioni pro-vita contrarie all’aborto che lo considerano prima causa di femminicidio: “E sia chiaro che nessun emendamento verrà riposto nel cassetto se non sarà ritirato l’emendamento di Marrone che regala fondi alle associazioni pro vita. Nessuna campagna sulla pelle delle donne verrà approvata nel silenzio delle opposizioni”.