Barriere in Barriera. Di primo acchito sembrerebbe semplicemente un gioco di parole, ma purtroppo si tratta della cruda realtà. Ieri pomeriggio, 3 maggio 2022, alle 17 in Circoscrizione 6 era stata convocata la Commissione II che avrebbe dovuto discutere in merito alle iniziative tese all’eliminazione delle barriere architettoniche. Riunione alla quale avrebbe dovuto partecipare l’assessore Francesco Tresso e alcuni tecnici del Comune di Torino.
Il condizionale è d’obbligo visto che né l’assessore alla cura e manutenzione del capoluogo torinese né i tecnici comunali si sono presentati all’appuntamento disertando all’ultimo minuto e giustificando la propria assenza con una lettera recapitata ai vertici della circoscrizione nella quale hanno dichiarato di non aver potuto presenziare alla riunione a causa di impegni improrogabili e che per il 2022 il Comune non ha abbastanza fondi da destinare all’iniziativa.
Nelle condizioni per accedere ai fondi del PNRR si parla esplicitamente di ‘eliminazione delle barriere di genere’
E pensare che a gennaio di quest’anno il sindaco Lo Russo aveva accolto con entusiasmo la notizia che Torino e l’area metropolitana avrebbero potuto beneficiare di 233 milioni di euro provenienti dal PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Fondi che secondo il primo cittadino avrebbero spinto il territorio metropolitano torinese verso la ripresa attraverso “la rimozione delle situazioni di degrado urbanistico e di emarginazione sociale, culturale ed economica“.
Probabilmente a Palazzo Civico qualcuno pensa che l’abbattimento delle barriere architettoniche non sia compreso in questo progetto. Ma da Roma le regole per poter usufruire dei fondi del PNRR sono chiare. Nel decreto si sottolinea che le parole chiave ‘inclusione e coesione‘ dovranno essere rese concrete attraverso l’eliminazione delle barriere di genere, fisiche, culturali, formative e di contesto socio economico oltre che infrastrutturale, che impediscono la piena partecipazione di tutta la società al processo di modernizzazione e rilancio del Paese.
Inoltre nel decreto si parla esplicitamente di programmazione delle politiche pubbliche in un’ottica di pari opportunità e di superamento delle barriere architettoniche, sensoriali e culturali, la promozione dei diritti e delle opportunità di accesso/fruizione dei servizi comunali da parte delle persone con disabilità, nonché delle iniziative pubbliche di sensibilizzazione sui temi dell’accessibilità e della fruibilità ma anche la proposizione e il monitoraggio di politiche attive per l’inclusione lavorativa e la valorizzazione dei dipendenti comunali con disabilità.

Verangela Marino: “Atteggiamento del Comune vergognoso e irrispettoso. Stufi di essere trattati come cittadini di serie B”
Sui fatti di ieri è intervenuta Verangela Marino, consigliera di Circoscrizione 6, che ha rimarcato la mancanza di sensibilità, rispetto e educazione da parte della Giunta comunale. Soprattutto perché alla riunione erano presenti diversi cittadini del quartiere che ogni giorno sulla propria pelle vivono i problemi legati alle barriere architettoniche: “Riteniamo l’atteggiamento dell’amministrazione comunale vergognoso e irrispettoso nei confronti dei tanti cittadini presenti ieri in circoscrizione, delusi e indignati per per l’assenza dei rappresentanti del comune di Torino e convinti di essere trattati come cittadini di serie B“.
In un post pubblicato su Facebook la capogruppo di Fratelli d’Italia pone una domanda del tutto lecita sui rapporti tra Comune e questa circoscrizione: “Ci domandiamo quanto interessi ai signori che rappresentano la nostra giunta comunale il bene e il futuro dei cittadini, vista l’assenza di questa sera, e se questo è il modo in cui il Comune intende portare avanti un dialogo con la nostra circoscrizione rifiutandosi, giorno dopo giorno, di dare risposte ai residenti di questa circoscrizione“.

L’assessore Tresso diserta la riunione ma prima delle elezioni parlava di riportare al centro della vita politica i torinesi e le torinesi
Va inoltre sottolineato che l’assessore Francesco Tresso in un post presente sul suo sito ufficiale (ora magicamente scomparso) e sulla sua pagina Facebook, risalente al 25 agosto 2021 ovvero in piena campagna elettorale per le amministrative, gridava a gran voce: “Basta con la tattica: pensiamo ai Torinesi“. Nel post in questione invitava la coalizione di centrosinistra a proporsi come uno schieramento capace di una proposta di governo forte e innovativa per la città, di presentare i progetti e la classe dirigente che può dare concretezza all’azione di governo.
E giustificava la sua idea asserendo che “la gente è stufa dei balletti della politica, delle minacce e dei giochi al rialzo per ottenere più poltrone“, mentre secondo Tresso la sua lista civica Torino Domani “ha costruito le basi di un processo politico partito dalla scrittura del programma e passato dalla dialettica delle primarie, che ha riportato al centro della politica la partecipazione di molti cittadini e cittadine che non si sentivano più partecipi, e che scelgono di stare a sinistra“.
Dopo quanto accaduto ieri viene spontaneo pensare che probabilmente ancora oggi siano presenti molti cittadini e cittadine che non si sentono partecipi di quanto accade in città, a prescindere che votino a destra, a sinistra, al centro o abbiano deciso di astenersi. Forse qualcuno dovrebbe chiedere ai vertici del Comune se la partecipazione alla vita politica sia consentita solo ai cittadini che votano un certo schieramento politico o a quelli che risiedono nei quartieri più chic di Torino, perché questo ennesimo atto irrispettoso nei confronti della Circoscrizione 6 sembrerebbe far intuire così.