La legge che regola la pratica degli sport montani sia invernali che estivi e la disciplina dell’attività di volo in zone di montagna è stata approvata qualche giorno fa dal Consiglio Regionale.
In Aula la discussione si è soffermata in particolare sull’uso dell’eliski e sulla costruzione di nuovi fabbricati vicino alle piste da sci.
L’eliski o volo alpino sarà quindi consentito dal primo dicembre al 31 maggio, esclusivamente nei comuni con impianti di risalita attivi.
Nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola sarà possibile ad Alagna, a Formazza e Macugnaga mentre in provincia di Torino a Sauze d’Oulx, Cesana e Sestriere e a Sauze di Cesana.
Il provvedimento sottolinea che nelle aree naturali protette e in quelle della rete Natura 2000 l’attività di volo è consentita solo con autorizzazione del gestore mentre il servizio di elitaxi è consentito solo per gli over 70 e i disabili.
Infine l’utilizzo dell’elicottero è permesso per il recupero dei cervi abbattuti soltanto nel periodo di apertura della caccia e dalle ore 10 alle 17.
Per quanto riguarda le nuove costruzioni vicino alle piste da sci è stato previsto che queste devono rispettare la precedente normativa ovvero le nuove costruzioni sono permesse solo se rispettano la distanza di 20 metri dalle piste e qualsiasi intervento sugli edifici esistenti è consentito ma a patto che non venga ridotta la distanza già esistente della pista sia di discesa che di fondo.

Bagarre in Aula per la legge sull’eliski: “Con questa legge si violentano le montagne”
Il nuovo provvedimento regionale che regolamenta la pratica degli sport montani ha generato una concitata discussione in Aula. Oggetto della discussione è il fatto che la pratica dell’eliski, lo sci in elicottero porterebbe conseguenze negative per l’ambiente montano e soprattutto per la sua fauna.
“Il Consiglio regionale è impegnato a violentare le montagne. Questa legge porterà danni ambientali incalcolabili alla montagna e non solo” ha affermato Sarah Di Sabato di M5s, contraria alla legge.
Perplessità ma anche dure accuse su questa legge sono giunte anche dalle altre compagini di minoranza.
Daniele Valle del Pd ha evidenziato come il provvedimento legittimerà una maggiore attività e presenza dell’uomo in montagna a discapito della preservazione dell’ambiente montano piemontese.
“Il nostro ambiente montano dovrebbe essere mantenuto incontaminato e non dovrebbe essere visto soltanto come fonte di servizi. La pratica dell’eliski era meglio regolamentata prima. Serve un piano strategico complessivo sulla montagna” commenta Valle.
Marco Grimaldi di Leu ha definito il provvedimento “una legge che vede le Alpi come un parco giochi per i ricchi” sostenendo che con questo cambio si sono aumentati i limiti.
“La montagna dovrebbe essere un laboratorio di sviluppo sostenibile, invece la pratica dell’eliski è esattamente il contrario. Le altre zone montane in Italia e all’estero puntano su un ambiente montano pulito e incontaminato, noi invece puntiamo sul volo degli elicotteri e sull’aumento della cubatura edilizia” denuncia Grimaldi.
La maggioranza invece ha sostenuto come la norma sia una soluzione buona per tutti e come vada incontro alle esigenze del territorio. Paolo Bongioanni di Fdi ha evidenziato come la comunità di Limone Piemonte ne troverà giovamento perché avrà un grande miglioramento sul fronte del turismo grazie a questa legge.
Alberto Preioni, capogruppo della Lega ha definito la norma “equilibrata e di buon senso” capace di stabilire le giuste regole per praticare lo sport in montagna dato anche che l’economia montana vive di turismo. Il consigliere ha sottolineato che in soli sette comuni su 1200 in tutto il Piemonte si tornerà all’utilizzo dell’elicottero mentre l’elitaxi è previsto soltanto per disabili e anziani.

Eliski: perché è così contestato?
La pratica dell’eliski, o anche elisci, lo sport invernale di sci in elicottero consiste nell’utilizzo di questo mezzo per raggiungere piste che altrimenti non sarebbero accessibili.
Per svolgere questa particolare attività sportiva montana sono necessarie fasce altitudinali molto alte e la presenza di un manto nevoso notevole. Condizioni che il territorio piemontese può garantire ed infatti questo sport è molto praticato su alcune cime alpine della Regione.
Ciò però che viene contestato è il fatto che questa pratica è svolta in buona parte all’interno di Parchi Naturali, Aree protette o siti della rete Natura 2000 e può nuocere alle specie animali e uccelli caratteristici degli ambienti di alta montagna e presenti in queste specifiche aree alpine.
Il sorvolo, l’atterraggio e la discesa di chi sceglie la pratica dell’eliski se avvengono in determinate aree possono infatti interferire con la biologia della fauna alpina: nello specifico aumentare il dispendio energetico degli animali in fuga dal rumore provocato dagli elicotteri o la distruzione dei loro rifugi scavati nella neve. Tutto ciò può generare anche un’incidenza negativa per le aree di caccia.
Per ovviare a tutto ciò la Regione Piemonte ha regolato e autorizzato la pratica dell’eliski in sole 3 aree nelle province di Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e in 4 nella provincia di Torino.
Inoltre la Regione ha stabilito delle precise regole di comportamento per la pratica di questo sport. Innanzitutto è fondamentale scegliere le piazzole di atterraggio e recupero affinché l’attività sia il più possibile sostenibile all’interno e nei pressi dei siti rete Natura 2000.
Un altro aspetto da considerare è la definizione del numero dei voli e la loro frequenza: oltre al disturbo provocato dal rumore vi è un disturbo durante l’atterraggio per lo sbarco dei passeggeri.
A tal proposito nelle traiettorie di spostamento tra piazzole il sorvolo non deve mai avvenire a quote inferiori ai 500 metri dal suolo e l’avvicinamento alle pareti rocciose su cui nidificano specie di uccelli coloniali, rapaci diurni o notturni è vietato dalle Misure di Conservazione generali e sito-specifiche dal 1 dicembre al 31 luglio. Perciò dove vi sono siti di nidificazione è proprio vietata la pratica di eliski.