Vinicio Capossela sarà prossimamente ospite della città di Torino con due interessanti eventi. Le occasioni in cui il cantautore incontrerà il pubblico torinese sono molto diverse tra loro ma entrambe testimoniano la poliedricità del musicista.
Il primo appuntamento sarà mercoledì 13 ottobre, ore 21:00 presso il Cinema Massimo e più precisamente nella Sala Cabiria. In questa speciale occasione organizzata dal Museo Nazionale del Cinema, Capossela eseguirà l’accompagnamento musicale del film “La moglie di Claudio”, pellicola italiana del 1918.
Il restauro della “Moglie di Claudio”
L’opera in questione è stata recentemente restaurata e trasferita in DCP, vale a dire un formato digitale adattato alla proiezione su grande schermo. In questo modo si preservano e riportano in vita pellicole molto vecchie che a causa del tempo rischiano di rovinarsi per sempre.
Capossela andrà dunque a musicare dal vivo e in tempo reale la colonna sonora del film, utilizzando pianoforte e strumenti meccanici. Ad accompagnarlo ci sarà la chitarra di Alessandro Stefana, che suonerà anche l’armonium (una specie di organo) e un campionatore.
È con questo metodo che venivano proiettati i primi film della storia del cinema, non esistendo il sonoro. L’occasione è davvero unica per provare contemporaneamente l’esperienza di un salto nel passato unita al talento di uno straordinario musicista quale Capossela è. Ma oltre alla musica, il cantautore è capace di altro.

“Eclissica”, Capossela al Salone del Libro
Non solo musica ma anche parole. Vinicio Capossela ha pubblicato il suo nuovo libro, “Eclissica”, appena una settimana fa per edizioni Feltrinelli. Avrà modo di presentarlo qui a Torino nel salotto letterario per eccellenza, ovvero il Salone del Libro. L’appuntamento è venerdì 15 alle ore 20:00 presso la Sala Oro.
“Eclissica” è il suo quinto libro, un’opera di 600 pagine che rappresenta un grande excursus di pensieri e impressioni fermate su carta durante gli ultimi dieci anni della sua carriera. Tutti raccontati con uno stile che si mostra sempre più maturo e più letterario rispetto ai lavori precedenti, come a testimoniare la sua crescita di scrittore oltre che artista.
Tra le pagine sono ancora presenti lontani echi di una scrittura che ricorda lo stile vibrante e inquieto di Louis-Ferdinad Céline, e che hanno caratterizzato molto il suo libro d’esordio, “Non si muore tutte le mattine”. Tuttavia in questa opera la concitazione stilistica è mitigata da una vena più intima e riflessiva.
Parte del libro, infatti, è il risultato della grande sospensione che tutti noi abbiamo attraversato, ovvero la quarantena in seguito alla planetaria diffusione del Covid. È questa l’eclissi che dà il titolo al libro, e Capossela racconta la sua personale visione di questo momento così particolare che nel marzo dell’anno scorso ha oscurato per un momento la quotidianità di tutti.
L’artista dunque ritorna a Torino un po’ come la luce ritorna nel cielo dopo che l’eclissi è passata. E il suo è davvero un ritorno perché Vinicio è particolarmente legato alla città.
Capossela e Torino, una testimonianza musicale
Il cantautore deve a Torino un pezzo importante della sua carriera musicale. “Torino è un punto nevralgico della mia vita e della mia carriera, il posto migliore dove scoprire nuova musica a metà Anni Novanta, con la consolle di Giancarlo epicentro di tutto”, ha dichiarato qualche tempo fa.
Il Giancarlo in questione è Giancarlo Cara detto “Mura”, nome storico della movida torinese negli anni ‘80. A lui e alla città in generale è legato uno dei pezzi più intimi di Capossela, ovvero il “Tanco del Murazzo”, una malinconica ballata dal sapore latin rock.
Oltre a Giancarlo, la Torino di Capossela si intreccia anche con Renato Striglia, speaker radiofonico di Radio Torino Popolare e tour manager dell’artista, che ricordiamo con affetto a quasi un anno dalla sua morte. Se volete regalarvi un momento suggestivo, ascoltate il “Tanco” di Capossela passeggiando lungo i Murazzi, e lì capirete quanto può essere bella la poesia urbana di Torino.