I sindacati dicono no allo “spezzatino” che si va configurando con il nuovo piano industriale di Tim, per questo motivo mercoledì 23 febbraio hanno indetto uno sciopero di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo. Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil fanno sapere che lo stop riguarderà l’intero turno di lavoro, oltre all’astensione dalle prestazioni straordinarie dal 21 febbraio 2022 al 22 marzo 2022.
A Torino si terrà un presidio regionale, a partire dalle ore 10.00, davanti alla sede della Regione, in piazza Castello. Tra i motivi che preoccupano maggiormente i dipendenti c’è lo scorporo della rete prospettato nel nuovo Piano Industriale, una possibilità che a detta dei manifestanti frenerebbe la connettività del Paese e metterebbe a serio rischio il perimetro occupazionale.
La paura dei lavoratori è che il nuovo assetto societario possa dare il via ad una serie di licenziamenti per esubero. “Le telecomunicazioni debbono essere un diritto garantito a tutti, e solo la presenza forte di un campione nazionale può garantirlo.” affermano le tre sigle sindacali.
Lo scorso 10 febbraio a Roma i rappresentanti sindacali avevano provato a spiegare la loro contrarietà al progetto di scorporo della rete nel corso di un incontro con l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola. Dal canto suo l’Ad aveva esposto i motivi per cui una simile decisione potrebbe, a condizioni regolatorie costanti, rappresentare per l’azienda l’opportunità di recuperare competitività sottraendosi ai rigidi vincoli imposti all’ex monopolista dalle Autority di controllo.