Sabato 10 settembre, alle ore 21, il corpo e la performatività tornano protagonisti in OGR Torino con la prima assoluta di “EINSTEIN – THE DARK MATTER“. Nato in OGR durante la residenza della Compagnia EgriBiancoDanza nella primavera del 2021, lo spettacolo porterà sul palco di Sala Fucine le coreografie sperimentali di Raphael Bianco in un perfetto connubio di danza e tecnologia.
Terzo dei quattro spettacoli di Moving Bodies, Open Your Mind – Una nuova stagione spettacolare, la rassegna coreutica presentata da OGR Torino e Fondazione Egri per la Danza/IPUNTIDANZA con il supporto di Fondazione CRT, EINSTEIN – THE DARK MATTER è la terza tappa di Ergo Sum, progetto triennale dedicato a grandi pensatori che hanno esplorato il concetto di esistenza – Montaigne, Leonardo e ora Einstein.
La ricerca coreografica di Raphael Bianco si spinge oltre il fisico e, ispirandosi alle intuizioni spiazzanti e geniali di Albert Einstein, scandaglia il concetto stesso di realtà attraverso un articolato lavoro di destrutturazione coreografica legato all’evoluzione della geometria spaziale in continua trasformazione. Alla base, un processo di cattura del suono generato dai danzatori in tempo reale – corpo, respiro, voce – grazie a specifici sensori a cura dell’artista e musicista Andrea Giomi.
Tre sensori in grado di trasformare il movimento in suono
L’utilizzo delle tecnologie interattive svolge un ruolo centrale nello spettacolo influenzando sia la scrittura coreografica del rapporto gesto-suono, sia la struttura formale dell’opera. Il movimento dei danzatori è tradotto in feedback sonori grazie all’utilizzo di tre diverse tipologie di sensori: inerziali, indossati dal performer principale, che catturano parametri fisici quali la velocità e l’accelerazione del gesto; di bio-feedback, in particolare un sensore in grado di catturare il respiro del performer; videocamere, per analizzare la posizione dei danzatori in scena.

La varietà di tecniche utilizzate ha permesso di sviluppare tre approcci diversi dal punto di vista della scrittura gesto-suono: il primo legato al corpo del performer che diventa artefice della creazione sonora in tempo reale attraverso i suoi gesti; il secondo alla relazione tra i danzatori stessi e gli oggetti di scena, grazie a sensori applicati agli elementi geometrici della scenografia e attivatori di una scrittura polifonica; l’ultimo, all’ambiente stesso che, nella parte finale dello spettacolo, diventa “sensibile” alle traiettorie eseguite dai danzatori sollecitando la creazione collettiva.
Creazione di un’immagine sonora del movimento
Sebbene le tecnologie interattive siano utilizzate in ambito coreografico già da qualche anno, in EINSTEIN troviamo un elemento di forte originalità grazie ai dati catturati a partire dal movimento dei performer, elaborati per creare un’immagine acustica del gesto, un’impronta sonora. Il suono esalta la dimensione comunicativa, sia sul palco tra i performer, sia in sala nel rapporto con il pubblico. Da un lato, l’immagine sonora permette ai performer di cogliere i movimenti del danzatore principale attraverso l’ascolto, dall’altro amplifica la proiezione del gesto e potenzia la risposta empatica degli spettatori.
Biglietti, a partire da € 20, sono disponibili sul sito www.ogrtorino.it e nell’OGR Shop