Era il 16 ottobre 1981 quando si aprirono per la prima volta le porte della libreria indipendente Gulliver. Ed oggi a 40 anni di distanza i fondatori, i dipendenti e i clienti della storica libreria del quartiere Santa Rita si sono ritrovati insieme per spegnere le sue prime 40 candeline.
“Abbiamo contribuito tutti a raggiungere questi primi 40 anni: chi ha lavorato e chi continua a farlo all’interno della libreria. Ma il merito più grande spetta al quartiere e a chi ci ha sostenuto in tutti questi anni. Il periodo del lockdown è stata la controprova dell’importanza della lettura. Voglio dedicare questo compleanno a Tullio Fabbri che con me ha iniziato questo progetto, il quale però non è riuscito a festeggiarlo questo compleanno” dichiara Claudio, uno dei soci fondatori della libreria Gulliver.
Gulliver: la sfida di una libreria che sorge con audacia e successo in periferia
La libreria nasce 40 anni fa dal sogno di due ragazzi amici tra loro che all’epoca svolgevano ruoli professionali completamente differenti.
La Libreria Gulliver in via Boston
“Io facevo il promotore di libri scolastici e il mio socio era un impiegato della Fiat ma anche un appassionato di letteratura fantastica. Questa passione ci ha portato a trovare un lavoro più soddisfacente nel campo e così è iniziata l’avventura della Gulliver” racconta il fondatore.
In questi 40 anni la Gulliver ha raccolto ottimi frutti, ottenuti grazie alla passione dei soci e all’intuizione di aprire una libreria anziché nel centro storico, in periferia, dove questo servizio era totalmente assente. La Gulliver ha osato anche in termini di metratura e di dimensione, peculiarità che all’epoca erano ad appannaggio solamente delle attività del centro storico.
All’inizio la Gulliver non era in via Boston dove sorge tutt’oggi ma era collocata in corso Agnelli, sempre nel quartiere di Santa Rita, la zona di appartenenza di uno dei soci fondatori.
“Avevamo capito che non potevamo competere con le grandi e storiche librerie di Torino anzi allora si usava affiancare timidamente un’attività libraria specializzata in un piccolo settore. Ci è venuto in mente che questa idea poteva essere l’innovazione ovvero quella di andare in un posto dove questo servizio non c’era ancora. E poi abbiamo scoperto che potevamo andare dove la gente già c’era, non stare in un angolino e quindi abbiamo aperto qui in via Boston” spiega Claudio della Libreria Gulliver.
In questi 40 anni molto lo hanno fatto anche le persone incontrate lungo il percorso ci raccontano i fondatori della libreria Gulliver. Un’unione di forze diverse ma comunque legate al mondo dei libri che hanno collaborato attivamente e vicendevolmente per rendere importante questa realtà di quartiere.
“Dopo essermi laureata avevo iniziato a fare la correttrice di bozze. Poi ho svolto un corso per librai e dal 1996 sono entrata alla Gulliver – racconta Stefania, volto noto per chi frequenta la libreria di Santa Rita – Qui c‘era tutto: la scolastica, il territorio, le biblioteche e sempre qui sono nati, prima che diventassero di moda, i gruppi di lettura. Dietro alla Gulliver c’è un nutrito gruppo di persone, un vero mondo”.
Ora i soci fondatori della libreria hanno ceduto l’attività ma rimanendo ancorati ancora alla libreria e alle sue attività. E la nuova gestione, formata da chi in quella libreria ci ha sempre lavorato, ha cercato di proseguire e dare continuità a questo importante progetto iniziato 40 anni fa.
Simonetta Agnello Hornby presenta l’ultimo libro Punto Pieno Firmacopie della scrittrice Simonetta Agnello Hornby
Ospiti d’eccezione alla libreria Gulliver: Viola Ardone e Simonetta Agnello Hornby
Un compleanno così importante non poteva non venir festeggiato con qualcosa o meglio qualcuno di speciale. E la partecipazione delle scrittrici Viola Ardone e Simonetta Agnello Hornby alla festa dei “40 anni della Gulliver” ne è la conferma.
Viola Ardone, scrittrice napoletana, ha presentato presso la libreria sabato 16 ottobre il suo ultimo romanzo dal titolo “Oliva Denaro”: la storia, ispirata ad un caso realmente accaduto, narra di una ragazza siciliana che si rifiuta di sposare il suo stupratore.
La Sicilia è stata il fil rouge dei due appuntamenti: il giorno seguente, domenica 17 ottobre, a prendere parte alla “festa” della Gulliver è stata infatti la scrittrice palermitana ( e inglese d’azione) Simonetta Agnello Hornby.
Dopo aver svolto la professione di avvocato la Agnello Hornby è diventata un’acclamata scrittrice soprattutto dopo il suo romanzo d’esordio “La mennulara” e la saga della famiglia Sorci che comprende i titoli“Caffè Amaro”, “Piano nobile” e l’ultima fatica letteraria “Punto pieno”.
Ed è proprio quest’ultimo libro ad essere stato il perno della discussione nell’incontro con i lettori realizzato presso la libreria Gulliver.
Ad esser raccontata in questo terzo romanzo della saga della famiglia Sorci è una Sicilia che non esiste veramente, molto attenta alle apparenze, al ceto di appartenenza, un po’ meschina e allo stesso vittima. La penna della scrittrice siciliana è riuscita a cucire insieme un intricato “ricamo di omicidi, ossessioni, amori e violenze” raccontando perfettamente alcune sfaccettature della sua terra d’origine.
“Scrivere questa saga è come immergersi nei ricordi, nei miei ricordi da siciliana. L’attività da ricamatrici delle protagoniste del mio romanzo è nata ispirandomi ad una mia prozia che aveva deciso, con alcune amiche, di importate i ricami dall’Estero e di farci un’attività imprenditoriale al femminile” commenta Simonetta Agnello Hornby.