Amanti dello sci e degli sport invernali ci siamo: questo fine settimana può essere considerato a tutti gli effetti il primo in assoluto della stagione sciistica in Piemonte.
Ma a che punto eravamo rimasti? La scorsa stagione bianca era terminata prima ancora di iniziare, peraltro in grande ritardo. La pandemia aveva infatti stoppato la ripartenza degli impianti di montagna appena prima dell’apertura effettiva. Tutto ciò avveniva lo scorso febbraio.
Nonostante il netto peggioramento del numero di contagi registrati ultimi giorni, sia in nazionale che mondiale, la nostra Regione sta reggendo meglio di molte altre.
C’è aria di neve in Piemonte
Il primo fine settimana incentrato sullo sci inizia alla grande nelle principali località subalpine. Le precipitazioni nevose ed il crollo delle temperature, decisamente rigide, garantiscono una tenuta ottimale del manto bianco. I cannoni sparaneve sono ovviamente già entrati in funzione, e le piste attendono soltanto i turisti. Gli skipass e le tessere di durata variabile garantiranno una comoda permanenza nei centri montani.

I luoghi di questo fine settimana di sci in Piemonte
Muniti di Green Pass e dopo aver caricato il portasci in auto, gli appassionati potranno dirigersi verso i vari comprensori alpini. Bardonecchia, la Via Lattea, tra Sauze d’Oulx, Cesana, Sestriere e Pragelato nel torinese, Limone Piemonte e Prato Nevoso nel cuneese, Alagna Valsesia in provincia di Vercelli sono pronti ad accogliere il pubblico, ormai digiuno da quasi due anni. Ad Artesina, sempre in provincia di Cuneo, è già il secondo fine settimana sugli sci.
Gli appelli istituzionali delle scorse settimane, tra cui quello del presidente della Regione Alberto Cirio, di evitare un blocco preventivo per adesso stanno reggendo, eccetto che la situazione non peggiori. Attualmente la campagna vaccinale in Piemonte è fortunatamente ben collaudata, mentre un anno fa era appena agli albori, di conseguenza i rischi maggiori dovrebbero essere evitati.
I dubbi in questo dicembre
Rimane, com’è naturale dato lo spiacevole precedente, una certa apprensione che i contagi ed i decessi nelle altre regioni conducano a delle drastiche misure governative nazionali. Ciò è quello che afferma Giampiero Orleoni, il presidente di Arpiet, l’associazione regionale piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune in concessione.
Secondo Orleoni i decreti all’orizzonte: “Per ora non si annunciano per niente chiari. Sembra di capire che in caso di zona rossa verrà richiuso tutto, e con quella arancione non ci si potrà spostare dal Comune di residenza. Ci auguriamo che dopo due anni di gravi difficoltà non si arrivi a tanto“.