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domenica 24 Settembre 2023

La Fiera del Tartufo Bianco d’Alba, l’esperienza più pregiata del Piemonte

Visitiamo la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba, l'evento enogastronomico più pregiato del Piemonte. Ecco alcuni consigli per godersi al meglio la visita

È da poco iniziata la Fiera del Tartufo Bianco d’Alba e durerà fino al 5 dicembre. Contenitore di eventi e specialità gastroniche, la Fiera è un’occasione enogastronomica unica in tutta Italia e offre la possibilità di gustare prodotti di altissima qualità.

L’evento si articola in una serie di degustazioni, cene a base di tartufo, laboratori didattici (anche per bambini) e incontri per imparare a riconoscere il tartufo. Il vasto programma è reperibile sul sito ufficiale, e la cosa migliore da fare è selezionare la data della visita e scegliere tra le esperienze proposte quel determinato giorno.

Cuore della Fiera è il Mercato del Tartufo, che si trova nel centro di Alba, precisamente al cortile della Maddalena. Qui troverete il meglio dell’offerta di tartufo e non solo; vini, formaggi, salumi e dolci (prevalentemente alla nocciola) sono pronti a dimostrarvi la qualità dei prodotti piemontesi.

Gli alti livelli della Fiera del Tartufo

Parlare di qualità dei tartufi è pleonastico. Quelli presentati quest’anno alla Fiera sono ottimi prodotti, del tutto freschi (come è ovvio che sia), con un costo che si pone leggermente sopra la media degli altri anni. Il perché è dovuto principalmente alle piogge arrivate troppo tardi e di conseguenza la raccolta dei tartufi è appena agli inizi. Tra un paio di settimane potrebbe essere il momento perfetto per l’acquisto.

Oltre ovviamente al bianco d’Alba, il re indiscusso della manifestazione, troverete il nero che 9 volte su 10 è lo scorzone (altresì noto come tartufo nero estivo). Questo tipo di tartufo si distingue dal nero pregiato per via di un sapore meno intenso; la conseguenza pratica è che a usarlo in maniera sbagliata rischiate di non percepire tutto il suo sapore.

La qualità, tuttavia, non si discute. Entrando nel Mercato si percepisce un netto e avvolgente odore di tartufo che colpisce l’olfatto; stupisce soprattutto pensando di riuscire a percepirlo all’aria aperta e con la mascherina prevista dalle norme anti Covid. La città di Alba diventa davvero il regno del tartufo e trascorrere una giornata lì è un’esperienza da vivere.

Organizzare la giornata alla Fiera del Tartufo

È consigliabile partire presto, la Fiera del Tartufo è un’evento che richiama molti visitatori, per cui guadagnare tempo prevedendo eventuali file è una buona mossa. Ma prima di tutto, se avete intenzione di mangiare in uno dei tanti ristoranti della città, è fondamentale prenotare con largo anticipo. E per “largo” intendo anche due-tre settimane prima, specialmente nei weekend.

Consigliatissima la “trattoria del Bollito” che ha un menu perfettamente accessibile e propone dei piatti abbondanti e davvero ben cucinati. Ottimo ovviamente il bollito, fatto con testina, muscolo, lingua, gallinella (dunque una carne più tenera rispetto all’animale adulto) e cotechino.

Per quanto riguarda l’acquisto del tartufo, è necessario sapere che il bianco ha un costo variabile, nonché notevole, per cui non aspettatevi prezzi di tutti i giorni. Il nero è più economico e in più, essendo meno delicato, non ha bisogno di attenzioni particolari per essere gustato al meglio sui piatti. Il suggerimento di base, se siete profani, è grattarlo sempre a crudo su un alimento poco condito, come la pasta burro e salvia, o un uovo in camicia (ricetta che funziona anche con il tartufo bianco).

In ultimo, per quanti non se la sentono di lanciarsi in esperimenti culinari costosi, consiglio l’utilizzo dei prodotti al tartufo. Primo fra tutti il sale, che ritengo capace di restiruire l’aroma più di ogni altra alternativa (come l’olio o il burro). Le salse tartufate sono un’altra valida opzione, ma se possibile assaggiatele prima di acquistarle. Se poi volete il tartufo vero e proprio, un’alternativa economica a quello fresco è quello in salamoia, relativamente economico e più versatile.

Danilo D'Acunto
Danilo D'Acunto
Dopo una formazione classica ho proseguito gli studi specializzandomi con lode in Archeologia e Storia dell'Arte Antica presso l'università Federico II di Napoli. Da anni mi occupo di divulgazione e promozione culturale guardando con interesse tutti i campi del settore, dalla letteratura all'enogastronomia, passando per arte, storia e fumetto.

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