Il progetto Matilde, acronimo di Migration Impact Assessment to Enhance Integration and Local Development In European Rural And Mountain Areas, è un’iniziativa europea finanziata dal programma Horizon 2020 che si basa sull’analisi dell’impatto della migrazione sullo sviluppo locale delle aree rurali e montane.
Quest’anno, dal 20 al 24 ottobre, sarà coinvolto il Comune di Bussoleno, in provincia di Torino. L’intento principale è quello di dimostrare come la migrazione possa rappresentare un motore di sviluppo in alcune zone della città piemontese.
Il progetto Matilde a Bussoleno
Con il nome di Camposaz 25:25, la cittadina piemontese riproduce uno dei casi di studio del progetto Matilde, in quanto è un centro pedemontano, luogo di accoglienza per varie ondate migratorie sin dal XX secolo e ad oggi rappresenta il punto di passaggio oltre confine dalla rotta mediterranea e balcanica.
L’iniziativa consiste nella realizzazione di un workshop di progettazione ed autocostruzione di oggetti architettonici pensati per interagire con la comunità ed il paesaggio, che sarà messo in atto da giovani con diversa provenienza e professionalità, i quali sono stati scelti con l’obiettivo di unire in un gruppo temporaneo, i processi di progettazione pratica di un’opera.
“Questo progetto europeo è per noi un’occasione estremamente interessante per il Comune di Bussoleno, per i nostri studenti e per la nostra comunità, perché offre un’opportunità di coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini non solo per coprogettare e ripensare uno spazio pubblico così importante per la vita della comunità, qual è il mercato, ma anche perché contribuisce a generare quel senso di appartenenza della comunità senza il quale non è possibile amministrare luoghi e persone”, ha spiegato la sindaca Bruna Consolini.
Il progetto si occuperà non solo degli spazi pubblici urbani, ma anche di luoghi al di fuori dell’ambito urbano quali terrazzamenti da recuperare, filiera vitivinicola e tanto altro, con l’obiettivo di far conoscere, curare e valorizzare il patrimonio e insieme rigenerare una comunità.

I punti chiave dell’iniziativa
L’obiettivo principale di questo progetto è quello di produrre conoscenze scientifiche e allo stesso tempo promuovere il cambiamento socio-culturale circa la percezione ed il ruolo dell’immigrazione straniera nelle regioni rurali, montuose e remote d’Europa.
Per esprimere al meglio questo concetto sono stati racchiusi in dieci punti chiave, o meglio in una decina di frasi, l’intento del progetto, in cui viene spiegato il presupposto da cui sono partiti i beneficiari dell’iniziativa, ovvero che l’immigrazione, in tutte le sue forme (interna ma soprattutto internazionale), incide effettivamente sullo sviluppo globale delle regioni rurali, remote e di montagna dell’Europa.
Viene sottolineato inoltre il potenziale contributo dell’immigrazione al cambiamento sociale, alle trasformazioni economiche e alle politiche che pongono questi luoghi abbandonati e i loro abitanti al centro della costruzione dell’Unione Europea che sta vivendo un’esperienza socio-economica e sanitaria senza precedenti.
Infine, si fa presente la nuova attrattiva di questi territori nell’era Covid.