Dal 24 giugno il Museo Egizio di Torino si è arricchito di una nuova sala permanente, allungando così il suo percorso di visita. Già durante il lockdown , nonostante la chiusura imposta, il Museo Egizio ha sempre cercato di mantenere un contatto diretto con i suoi utenti ,organizzando incontri on line e visite virtuali. Tra le offerte maggiormente gradite le “passeggiate col direttore”, ovvero le visite guidate dallo stesso Christian Greco che dal 13 luglio riprenderanno finalmente dal vivo.
Finito il lockdown, il museo riapre al pubblico con questa nuova e interessante offerta, Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta:
“Alla ricerca della vita”
‘Alla ricerca della vita’ é il nome della nuova sala. In questa frase è racchiuso tutto il senso dell’archeologia, e del museo stesso. Studiare i reperti umani significa anche e soprattutto conoscere le persone e la loro storia. Significa scoprire vite e ascoltare i racconti che quelle storie hanno da dirci.
Nella sala sono presenti dei reperti, nello specifico resti umani, e viene illustrato tutto ciò che si é compreso studiandoli. Lo scopo è quello di spiegare il rapporto che la civiltà aveva con il mondo dei morti, l’importanza che dava al concetto di aldilà e il rispetto che aveva per i defunti. Ecco quindi che le mummie, lì presenti, iniziano ad avere un volto ed una storia e a tornare ‘virtualmente’ ad animare il museo con i loro vissuti. Viene raccontato da dove vengono quelle persone e cosa hanno fatto nella loro vita, gli si ridà un anima, presentandoli al pubblico, per dirla in estrema sintesi. Alcuni di loro sono morti in tarda età (la più anziana è una mummia di 50 anni), altri invece erano solo bambini di pochi anni, in un caso anche i resti di un feto.

Man mano che la visita procede abbiamo l’impressione di essere in una piazza gremita di gente ove ognuna ci racconta la propria storia. Alla fine del percorso ci si rende conto che mai nome della sala poteva essere più idoneo, giacché abbiamo fatto un tuffo nel passato proprio alla ricerca della vita di quelle persone oggi mummie, un po’ come se fossero tornate per qualche minuto in ‘vita’ e mentalmente ascoltando il loro vissuto riuscissimo ad immaginare anche volti e voci.
Coerentemente con la caratteristica principale del museo, la sala presenta una guida multimediale. I reperti ci vengono raccontati e spiegati da una voce, nonché illustrati da video e immagini che appaiono su schermi digitali di ultima generazione. In generale il museo fa largo uso della tecnologia che facilita la visita, ma in questo caso la rende perfino suggestiva. Non vi é da stupirsi quindi dei numeri da record che caratterizzano il Museo Egizio.

Museo Egizio: numeri da record
Tanto gli “addetti ai lavori” quanto i neofiti avranno già sentito che quello di Torino è il secondo museo egizio più importante al mondo, nonché il primo in Europa e il più antico in assoluto. Possiede oltre 40.000 reperti tra statue, sarcofagi, mummie, papiri (44, per una lunghezza totale di circa 200 metri), arredi funerari, oggetti di uso quotidiano, epigrafi. Il museo, ospitato in quella che è tuttora la sede dell’Accademia delle Scienze, si sviluppa su quattro piani per un totale di 15 sale, tutte molto grandi.
Le meraviglie del museo sono tante, ma di sicuro la sua punta di diamante è la “Galleria dei Re”. Si tratta di due corridoi imponenti e suggestivi: il primo dominato dal cosiddetto “colosso di Seti II”, un gigante di pietra alto 5 metri e dal peso di 6 tonnellate posto scenograficamente sul fondo, il secondo corridoio presenta ai lati decine di statue della dea Sekhmet, che ricreano il percorso monumentale caratteristico dell’entrata dei templi antichi.

Il percorso nel museo prende vita, in quanto non è solamente un insieme di didascalie e descrizioni, ma è arricchito da audio e video che facilitano la visita e la rendono un racconto affascinante. Entrare nel museo e quasi come assistere alla proiezione di un film, il mondo egizio torna a rivivere come fossimo davanti ad un maxischermo, con una peculiarità unica che lo rende ancora meglio di un cinema, in quanto il visitatore potrà vivere un’esperienza sensoriale, ove anche l’olfatto viene coinvolto, dando un tocco di magia aggiuntiva. All’interno del museo è infatti possibile odorare, tramite apposite postazioni, i profumi come l’incenso, il sandalo, la resina che caratterizzavano quel periodo.
Speriamo di avervi dato, con questa descrizione dettagliata, i giusti input per andare a visionare questa singolare nonché suggestiva sala che avvalora ancor più la bellezza del Museo Egizio, motivo d’orgoglio della nostra città.