“Washoku japanese culture & food fest”, o più semplicemente Washoku JCFF. È questo il nome del festival che inizia oggi e proseguirà per tutto il weekend; per tre giorni il Giappone e la sua gastronomia vi aspettano al Mercato Centrale di Torino in Piazza della Repubblica, con ingresso libero dalle 10 alle 23.
L’evento, come da titolo, celebra la cultura giapponese e il suo cibo. E per “cibo” non si intende solo sushi e sashimi, ma tutto quello che normalmente non si conosce della gastronomia nipponica. Sì, perché pesare alla cucina giapponese intesa solo come pesce crudo è un po’ come pensare a quella italiana intesa come pizza. Il Giappone in cucina è ugualmente variegato e questo evento vi offre una piccola opportunità per scoprirlo.
Che cos’è il Washoku?
“Washoku” è una parola che significa “cibo giapponese” ma non solo; il termine ha un significato molto più ampio che intende in linea di massima il concetto di “cultura del cibo” (“washoku bunka”). In una parola, insomma, si racchiude l’attenzione, l’armonia e il rispetto che il Giappone pone nei confronti del cibo.
Mangiare non è considerato una semplice azione per riempirsi la pancia, ma un momento in cui ci si prende cura di se stessi a livello fisico e mentale. Se ci pensate, una cosa del tutto simile all’atteggiamento di noi italiani nei confronti del cibo locale e genuino.
Un esempio banale ma efficace di cosa voglia intendere “washoku” è uno dei concetti che sta alla base del sushi. Vi siete mai chiesti perché viene servito sotto forma di monoporzione? Il motivo è permettere di mangiarlo in un solo boccone, evitando di tagliarlo (se provaste a farlo in un vero ristorante in Giappone, molto probabilmente vi guarderebbero male).
Perché non si deve tagliare il sushi? Perché usare un coltello sul pezzo di pesce è ritenuta un’offesa nei riguardi del pesce stesso; l’animale, infatti, viene considerato fino all’ultimo un essere vivente che ha dato la sua vita pur di sfamarci e per questo merita rispetto. Ecco, questo è “washoku”. Significa conoscere e avere cura del cibo che si ingerisce perché poi diventa parte di noi. Il Washoku JCFF mira a mostrare questo concetto.

Un assaggio di Giappone
Il Washoku JCFF rientra nelle iniziative dei “Nagoya Days”, le celebrazioni previste per il 15° anniversario del gemellaggio tra la città di Torino e quella di Nagoya. Il Festival offre approfondimenti sul tema attraverso stand espositivi, workshops, degustazioni guidate, presentazioni di nuove pubblicazioni di settore e conferenze.
All’interno dell’evento troverete anche l’iniziativa “JfacTOr”, un’attività promossa da associazioni, privati cittadini e quanti si adoperano per divulgare cultura e arti giapponesi in Piemonte. L’intero programma del Washoku JCFF, esposto nei dettagli, lo potete consultare sul sito ufficiale dell’evento.
Ovviamente non mancano le occasioni per toccare con mano e gustare con bocca le specialità giapponesi. Oltre a pranzi e cene previsti nel programma, potete scoprire le specialità offerte dal Ramen Bar Akira, al secondo piano dello “Spazio Fare”. Akira offre piatti come il Miso Tebasaki (ali di pollo fritte insaporite al miso), i Nagoya Miso Ramen (spaghetti di frumento serviti in una zuppa), i gyoza (ravioli giapponesi) e i dorayaki (dolci tipici).
Assolutamente necessaria la prenotazione per il Ramen Bar di Akira, mentre l’accesso all’evento è, come abbiamo accennato, del tutto libero. Si richiede il Green Pass per gli eventi che si svolgono al chiuso.