Arrivano i primi freddi e con quelli arriva anche il Bagna Cauda day, l’evento che celebra uno dei piatti più tipici del Piemonte. A metà tra l’intingolo, un secondo e un contorno, la bagna cauda è forse la portata che più si avvicina al concetto di rito in cucina.
Sì, perché la bagna cauda è caratterizzata da un tempo cronologico e atmosferico preciso, il freddo dell’inverno, ma anche da una gestualità particolare. Non si tratta solo di portare la posata alla bocca, come accade con qualsiasi altro piatto, si tratta di immergere, far riscaldare, intingere e infine mangiare. È un momento di comunicazione e comunitario, tutto piemontese, che da nove anni ha una sua giornata dedicata.
Bagna cauda day, in cosa consiste l’evento?
Le date previste per il Bagna Cauda Day sono il 26-27-28 novembre e il 3-4-5 dicembre. L’evento si svolgerà in una serie di locali in tutto il Piemonte, principalmente Torino, Asti e Alessandria, ma anche in Valle d’Aosta e Lombardia. L’elenco completo lo troverete sul sito ufficiale dell’evento.
In tutti i locali che partecipano all’iniziativa si troverà la bagna cauda al costo di 25 euro, servita abbondante e nel relativo fujòt, il caratteristico tegame di terracotta. Questo vasetto, al cui interno va posto un lumino, è essenziale per mantere caldo l’intingolo e per permettere a tutti i commensali di immergerci le verdure.
A completare il menu ci sarà il vino, dal costo fisso di 12 euro a bottiglia; solo per alcuni locali è previsto il “gran finale” del pranzo, con uovo cotto all’interno del fujòt vuoto e una grattata di tartufo bianco. Per tutti coloro che non riescono a prenotare il posto nei locali, c’è la possibilità di usufruire del servizio take away. Della bagna cauda è importante una sola cosa, ovvero consumarla insieme.

Un rito da vivere insieme
Secondo tradizione, la bagna cauda va consumata in maniera democratica attingendo dallo stesso fujot posto al centro della tavola. Il senso del piatto è tutto in questa disposizione, in questo momento di pura convivialità. Non a caso la parola “convivio”, che significa banchetto, è formata dai termini “vivere” e “con”, cioè intende letteralmente il concetto di “vivere insieme”, “vivere con gli altri”.
Spesso è nella semplicità dei gesti quotidiani che è possibile capire cose più profonde. Credo che certi piatti, e il loro consumo, siano stati creati apposta per essere divisi, sia in maniera letterale che metaforica. Pensate alla pizza o al pane carasau, che sembrano delle grandi ostie; esattamente come le ostie vere vengono spezzate, perché il gesto di dividerle significa in realtà condividerle.
La bagna cauda è uno di questi piatti; è la testimonianza di una tradizione (la cui prima testimonianza è del 1875), che potrebbe avere addirittura un parente francese. Esiste infatti la cosiddetta “anchoiade”, una salsa tipica della Provenza, fatta appunto da acciughe, aglio, prezzemolo e olio.
Evidentemente dei francesi, tanto tempo fa, hanno avuto il piacere di condividere la loro tavola con dei piemontesi e da allora la ricetta è passata qui da noi. La bagna cauda, dunque, ancora una volta ci insegna che nella vita la condivisione vuol dire ricchezza.