Domenica 12 dicembre, alle ore 11, la libreria “Il Ponte sulla Dora” (via Pisa 46, Torino) ospiterà una doppia presentazione molto particolare. Protagonisti dell’evento saranno i due medici Ermanno Cottini e Gabriele Bonfitto che daranno vita a un piacevole dialogo tra storie, salute e libri.
Entrambi gli autori sono due storici medici di quartiere accomunati dalla passione per la scrittura, oltre che per la loro professione. È proprio da questa passione che nascono le loro storie, contenuta nella raccolta di racconti “Barriera Stories” e “Borgo Rossini Stories”, entrambi editi dalla Graphot edizioni. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Le storie di quartiere
“Stories” è una collana della Graphot che ha come scopo quello di raccogliere racconti e testimonianze di scrittori che hanno vissuto in un determinato quartiere di Torino. Attualmente i testi editi sono due, uno dedicato al quartiere Barriera di Milano, e un altro a Borgo Rossini.
È appunto in quest’ultimo quartiere che si svolgerà la presentazione dei libri con i due medici/autori. Entrambi, esercitando la loro attività, hanno avuto modo di vivere a contatto con gli abitanti delle zone, di conoscerne le storie e di vedere lo stesso quartiere cambiare.
Il racconto “Ancora” di Ermanno Cottini è ricco di immagini evocative che descrivono il quartiere in cui vive e lavora da decenni, Barriera. Attraverso i suoi occhi racconta la trasformazione del quartiere, da quando ci giocava per le vie da ragazzo fino al momento in cui ha aperto il suo studio. Decenni di vita descritti attraverso immagini impresse nei ricordi.

Gabrielle Bonfitto, invece, racconta il suo arrivo in Borgo Rossini, dove ha iniziato a esercitare come medico. “Un medico in famiglia” è il titolo della sua storia e attraverso le sue parole vediamo intrecciarsi le vite degli abitanti di ieri e di oggi; il suo quartiere è un mondo che cambia in continua evoluzione, come il negozio di kebab che sostituisce la vecchia latteria.
Il racconto come terapia
Come abbiamo potuto modo di vedere, non è strano che un medico diventi all’occorrenza scrittore. Raccontare la vita che ci sta intorno non è solo un modo per conoscersi, ma anche per curarsi. Questo è infatti il principio della biblioterapia, un metodo che ricorre alla lettura di libri come terapia per curare stress, ansia e depressione.
In questo caso particolare, leggere le storie legate a un quartiere specifico ci permette di conoscere pezzetti di quotidianità che talvolta ci sfuggono o non notiamo neanche. È un esercizio di sensibilità, un allenamento che ci porta a imparare il rispetto verso le vite degli altri. C’è tutto un microcosmo di umanità che popola questi due quartieri, e vale la pena di scoprirlo.
Una vera e propria “cura per il corpo e per la mente”, come recita lo slogan che accompagna l’evento. Non resta che sottoporci a questa cura domenica 12 e, dato il periodo, pensare di inserire un libro tra i regali di Natale.