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sabato 10 Giugno 2023

Cosa fare nel week end: scoprire l’abbazia di Santa Maria di Pulcherada a San Mauro

L'abbazia di Santa Maria di Pulcherada si trova a San Mauro e recentemente è stata oggetto di un innovativo progetto di restauro che ha portato alla luce un ritrovamento di eccezionale valore

L’Abbazia di Santa Maria di Pulcherada si trova a San Mauro Torinese ed è la testimonianza ancora visibile dell’antica abbazia benedettina costruita lungo le sponde del Po alla fine del X secolo.

Da un documento risalente datato 991 si è potuto ricavare l’anno di fondazione dell’antica abbazia sorta su un preesistente insediamento romano. Anche se le decorazioni interne della chiesa raccontano esclusivamente la storia del complesso monastico dal Medioevo a oggi.

Il suo nome è dovuto ad una curiosità sull’antico nome della città di San Mauro che pochi conoscono: Pulchra Rada infatti significa “bella spiaggia, porto” e la cittadina in provincia di Torino e a ridosso del fiume Po era appunto chiamata così prima del 1862, anno in cui poi divenne “San Mauro”, in onore del Santo abate benedettino che, diretto in Francia, sostò proprio presso l’abbazia.

L’innovativo restauro che ha permesso un ritrovamento di eccezionale valore all’interno della Chiesa di Santa Maria di Pulcherada

Le antiche radici dell’Abbazia di Pulcherada oggi sono tornate a risplendere dopo che nel 2010 è partito un importante e innovativo progetto di restauro.

Ed è proprio questa campagna di restauri che ha permesso un ritrovamento di eccezionale valore all’interno della chiesa, tra cui un importantissimo ciclo pittorico di derivazione bizantina risalente alla fine dell’XI secolo.

Si tratta di uno dei ritrovamenti più notevoli degli ultimi decenni per l’ampiezza della superficie pittorica recuperata, la raffinatezza dell’esecuzione, l’eccezionalità dell’iconografia, la qualità degli affreschi e l’accertato utilizzo di materiali preziosi come il blu di lapislazzuli e la lamina di metallo dorato applicata all’aureola in stucco del Cristo.

“Il ciclo pittorico è suddiviso in tre livelli: nel primo sono illustrate alcune scene dei Vangeli tra le quali emerge, ancora ben conservata, quella della Crocifissione. Nella fascia mediana, caratterizzata dalla presenza di monofore si ritrovano le figure degli apostoli Pietro e Paolo e dei patriarchi che accompagnano le anime al giudizio e nel terzo e ultimo livello, quello della calotta absidale compare nella sua magnificenza il Cristo benedicente e ai suoi lati la Vergine Maria e San Giovanni Battista” spiega Claudio Cericola dell’associazione La PulcrhaRada.

L’associazione PulcrhaRada è nata proprio a seguito di questa importante scoperta proprio per permettere la visione e la comprensione di questo straordinario ritrovamento al pubblico. Partita da un iniziale gruppo parrocchiale l’associazione si è poi estesa unendo un gruppo di giovani professionisti nel settore dei beni culturali che si occupa oggi attivamente anche della valorizzazione dell’intero complesso.

“Da alcuni anni infatti si sta portando avanti un ampio progetto di riqualificazione che prevede, ad esempio, il restauro della vicina cappella della Madonnina che, insieme agli affreschi dell’Anno Mille, a un bellissimo campanile della seconda metà del Duecento, ai resti di un chiostro e della canonica che in origine era la foresteria, ci permettono di delineare un profilo e una sagoma di tutto il complesso che vogliamo e dobbiamo conservare” continua ancora Claudio Cericola dell’associazione La PulcrhaRada.

Il restauro d’arte digitale dell’Abbazia benedettina di San Mauro

Fra gli ultimi progetti avviati e realizzati c’è un innovativo restauro digitale affidato all’architetto Marco Capasso e recentemente inaugurato. Il progetto è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale che ha contribuito anche al suo finanziamento.

Il video mapping non solo restituisce “digitalmente” i colori dell’affresco bizantino nel suo antico splendore ma ha anche l’ambizione di ricreare le sensazioni che i pellegrini dell’epoca potevano ritrovare all’interno dell’abbazia. Già in epoca medievale, infatti, la chiesa era un importantissimo luogo di culto.

“L’installazione multimediale realizzata per il Comune di San Mauro Torinese rappresenta un unicum nel suo genere. È la prima volta in assoluto infatti che un video mapping ricostruisce virtualmente un affresco medievale nel suo aspetto originale. Un intero palinsesto liturgico ricostruito grazie a un’installazione che noi definiamo di luce additiva, perché è la luce che ci permette di dare nuove informazioni all’affresco” spiega l’architetto Marco Capasso.

Restauro d’arte digitale dell’Abbazia benedettina di San Mauro
Restauro d’arte digitale dell’Abbazia benedettina di San Mauro

Dietro a questo restauro d’arte digitale c’è un attento lavoro di ricostruzione grafica, ma anche un importante lavoro di squadra che ha coinvolto iconografi, medievalisti, storici dell’arte e che è stato seguito con attenzione e cura nei dettagli dai volontari dell’associazione, dal Comune, dalla Diocesi, dalla Soprintendenza e dal Politecnico di Torino.

“Queste sono le nuove modalità per comunicare e valorizzare l’immenso patrimonio artistico e architettonico dei nostri Comuni, ma in particolare, in questo caso, parliamo di un modo per dare nuova luce a un periodo storico definito buio e che invece custodisce opere d’arte ricche di colori e di rara bellezza” conclude l’architetto Capasso .

Rossella Carluccio
Rossella Carluccio
Classe 1983. Ha iniziato con il giornalismo locale nel 2005 lavorando prima per “Il Risveglio” e poi per “Il Canavese”. Dal 2009 è giornalista pubblicista. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione inizia un’avventura lavorativa nel mondo del digital marketing ma senza dimenticare la sua prima passione, la scrittura. Unisce questi due universi e diventa copywriter. Dal 2021 ritorna a vestire i panni della giornalista.

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