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sabato 10 Giugno 2023

Numeri e strategie post pandemia dell’economia sociale in Piemonte

La Camera di commercio di Torino insieme a Isnet ha analizzato i dati relativi all'impatto che ha avuto il Covid sul terzo settore piemontese

In questi giorni sono stati presentati in una conferenza stampa online i dati relativi alle indagini realizzati dalla Camera di commercio di Torino e da Isnet (Associazione per lo sviluppo delle imprese sociali), sull’articolato mondo dell’economia sociale. Oltre ad una mappatura sulle realtà operanti in questo ambito, sono stati analizzati i modelli di impresa sviluppati a seguito della pandemia e la diffusione degli acquisti a impatto sociale.

In Piemonte l’insieme delle forme organizzative a impatto sociale è composto da quasi 5.500 unità, di cui all’incirca 2.300 nella città metropolitana di Torino. Rispetto al 2019 si registra un incremento di circa l’11% per il Piemonte e del 14% per l’area torinese. L’incremento è determinato soprattutto dalla crescita avvenuta nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, in particolare delle Associazioni di Promozione Sociale (APS).

Durante la conferenza stampa è stato altresì presentata la terza edizione del Corso Universitario di Aggiornamento professionale (CUAP) in Valutazione d’Impatto sociale, rivolto a coloro che intendono potenziare conoscenze e competenze sul tema della valutazione di impatto.

Gli studi effettuati dalla Camera di commercio

L’indagine, realizzata dalla Camera di commercio di Torino fra giugno e settembre 2021, si è concentrata su un campione di 3.500 imprese attive in Piemonte, comprensivo sia di imprese sociali sia di imprese profit.

L’obiettivo era far emergere lo sviluppo di nuovi o rinnovati modelli economici d’impresa, tenendo conto degli effetti della crisi pandemica e di connessi ed emergenti processi di trasformazione del business orientati al coinvolgimento degli interlocutori locali dell’impresa e allo sviluppo di reti e forme di collaborazione nel territorio piemontese. Il tasso di risposta ha raggiunto il 14,8% a conferma del forte interesse di questo insieme di imprese ai temi trattati nel questionario di indagine.

Con 1,8 miliardi di fatturato il terzo settore produttivo piemontese impiega 57mila addetti, concentrati soprattutto nelle cooperative sociali. Un settore di tutto rilievo quindi che seguiamo da anni con indagini e iniziative dedicate, investendo anche sulla formazione di chi è chiamato a dare un valore all’impatto sociale generato da queste realtà.

Sosteniamo inoltre fin dalla nascita la Piattaforma Torino Social Impact che quest’anno ha realizzato importanti risultati: lo sviluppo del Centro di Competenza per la valutazione dell’impatto sociale, il posizionamento europeo dell’ecosistema territoriale tramite relazioni molto strutturate e la consegna di progetti in condivisione tra i partner”, ha spiegato Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino.

Forme organizzative a impatto sociale in Piemonte
Tabella forme organizzative a impatto sociale in Piemonte

I risultati ottenuti in Piemonte

Durante l’emergenza sanitaria nelle realtà profit hanno prevalso cambiamenti con impatto negativo, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento (il 36% delle imprese rispondenti), l’organizzazione dell’attività imprenditoriale (il 27%), il marketing (il 21%) e il mercato estero (il 15%).

Anche per le imprese sociali sono state evidenti le difficoltà connesse all’approvvigionamento e in misura marginale all’accesso ai mercati esteri, ma si sono verificati anche cambiamenti in senso positivo: fra tutti spicca l’ambito dell’innovazione (36%), seguito dall’organizzazione dell’attività imprenditoriale e dal marketing.

L’imprenditorialità sociale ha chiaramente identificato quattro aspetti importanti per ripensare gli attuali modelli d’impresa: lo sviluppo di un welfare di prossimità (il 66% delle rispondenti), il coinvolgimento in opportunità formali di co-progettazione (il 58%), l’attivazione e/o il rafforzamento di forme collaborative con attori del territorio (il 57%) e il consolidamento di relazioni con la comunità di appartenenza e i suoi componenti (il 53%).

Le imprese profit invece orientano la propria attenzione in prima battuta alla tutela del Made in Italy (il 35%) e alla valorizzazione e all’animazione turistica del territorio (il 33%).

Un altro dato riguarda l’interesse a potenziare l’attività di digitalizzazione dell’impresa. Nel biennio in corso (2020 – 2021), il 53% delle imprese sociali sta lavorando (abbastanza o molto) al potenziamento dei processi di digitalizzazione, a fronte del 38% del mondo profit.

L’indagine Isnet

Torino Social Impact, con l’obiettivo di favorire il dialogo tra imprese profit e non profit, ha dato impulso a un’azione di ricerca sui potenziali di sviluppo degli acquisti a impatto sociale.

Solo il 10,1% delle imprese profit presenti nell’area metropolitana di Torino acquistano prodotti e servizi da imprese sociali; il dato scende all’8,8% nelle altre province della Regione.

Tuttavia, il 51,2% delle imprese torinesi e il 52,9% delle imprese di altri territori regionali sono disponibili a valutare offerte dalle imprese a impatto sociale. Questa opportunità incontra la disponibilità delle imprese sociali a investire sui rapporti con le aziende for profit: mediamente, infatti, tre su quattro sono orientate a impiegare risorse sullo sviluppo di nuovi prodotti e servizi che possano incontrare le necessità del mercato.

Torino social impact, terzo settore

Torino Social Impact e le prospettive 2022-2024

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per una carrellata sui progetti di punta di Torino Social Impact con l’obiettivo di rendere il capoluogo piemontese un luogo nel quale imprese e investitori a impatto sociale trovino le migliori condizioni possibili per operare e svilupparsi.

Il primo progetto in dirittura d’arrivo è la Borsa dell’Impatto Sociale che potrebbe insediarsi nell’ex Borsa valori di piazzale Valdo Fusi. In fase di lavorazione troviamo anche il Trusted Data intermediary, archivio per raccogliere dati da attori pubblici e privati rivolto alle imprese del terzo settore a supporto della creazione di programmi di sostegno e della mappatura di nuove povertà.

Sarà poi avviata la sperimentazione di social procurement attraverso Torino buy social, protocollo di intesa tra i partner di TSI per promuovere l’acquisto di beni e servizi attraverso forniture nel settore dell’impresa sociale e favorire il dialogo tra privato e terzo settore.

Infine, Torino Social Impact partecipa attivamente alle attività di GSG (il circuito internazionale che riunisce i leader del mondo della finanza, degli affari e della filantropia) all’interno del National Advisory Board Italia e ospiterà il GSG Leadership Meeting a maggio 2022.

Simona Rovero
Simona Rovero
Classe 1995, aspirante giornalista. Laureata in Scienze della Comunicazione e in Comunicazione e culture dei media, nutro da sempre una grande passione per lo sport, il cinema, il buon cibo e la scrittura.

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