Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza porterà al Piemonte 7,5 milioni di euro, un importante finanziamento che sarà investito tutto su logistica e infrastrutture. La Regione mira infatti ad utilizzare questi fondi per completare 49 grandi opere sul suo territorio. A conclusione sarà l’intero Nord- Ovest a giovarne e a cascata anche tutto il settore della logistica. Il Piemonte infatti si trova in un’interessante posizione strategica, ovvero nell’incrocio tra le città di Lisbona-Kiev e Genova -Rotterdam e grazie a queste migliorie potrebbe ritagliarsi un posto di privilegio nello scacchiere europeo.
Per avvicinarsi il più possibile a questo notevole obiettivo è di primaria importanza, entro fine anno, completare il Piano regionale Mobilità e Trasporti. Pertanto la Commissione logistica di Confindustria insieme anche con UnionCamere Piemonte ha condiviso negli ultimi giorni con la Regione un documento che individua dieci priorità. Dieci proposte per “carburare al massimo” e raggiungere quelli che sono gli obiettivi strategici necessari per potenziare il Piemonte e la sua logistica.
L’intento di questo piano condiviso dai tre enti è dare al Piemonte un sistema di mobilità più utile per uno sviluppo potenziale del suo territorio sottolineando come prioritaria la questione dello sviluppo logistico e il completamento delle 49 grandi opere nei tempi stabiliti.
“La Regione è al fianco di Confindustria per realizzare strategie rispondenti alle necessità delle imprese, che hanno bisogno di un quadro il più definito possibile. Si parte da una collaborazione stretta con il mondo produttivo, con chi quel piano deve poi mettere in pratica, deve sfruttarlo e deve consentire che le risorse importanti che arrivano dal Pnrr possano sviluppare economia sul nostro territorio” ha commentato l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi.

Il completamento delle 49 grandi opere sul territorio piemontese
Uno dei punti salienti del documento predisposto dalla Commissione Logistica di Confindustria Piemonte a cui ha dato il contributo Unioncamere e che è poi stato condiviso con la Regione è quello di completare al più presto (si è stabilito entro i 10 anni) 49 grandi opere sul territorio piemontese.
Tra le più rilevanti vi sono la valorizzazione dei nodi logistici di Novara, Rivalta Scrivia, Orbassano, il completamento del terzo valico e la Torino Lione, il potenziamento della rete ferroviaria e la variante di Demonte, la digitalizzazione dell’interno settore logistico, la programmazione dei lavori di manutenzione della rete stradale e autostradale in tutto il Piemonte, il riconoscimento dell’Alessandrino come retroporto di Genova e, in prospettiva, il Cuneese e l’interporto S.I.TO di Orbassano come retroporto di Savona-Vado Ligure.
Grazie anche al contributo del Pnrr da spendere entro il 2026 si potrà procedere a completare in Piemonte queste opere necessarie a favorire il suo sviluppo.
Gli enti si sono promessi di rispettare le scadenze ed i tempi prefissati. Per renderlo possibile si è ipotizzato di puntare su procedure parallele e non sequenziali per le realizzazioni delle opere, di selezionare il vincitore della gara d’appalto e di rinunciare alla predisposizione di graduatorie evitando così eventuali ricorsi al Tar (la maggiore causa di ritardi nella realizzazione delle opere), di mettere in campo anche l’ausilio di project management moderni e di imporre tempistiche rigorose anche agli enti pubblici.
Tutti questi punti saranno rivisti durante la riunione del prossimo 9 novembre tra la Regione ed il ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini.
“Questo non è un libro dei sogni ma un documento concreto. Dobbiamo avere un approccio realistico e pragmatico che ci permetta di essere pronti per il Pnrr. Questa amministrazione regionale sostiene fin dal primo giorno la centralità della logistica e delle infrastrutture nel futuro del Piemonte. Un settore di sicuro sviluppo che passa attraverso la realizzazione della Torino-Lione e del Terzo Valico e che vede i territori nel sud del Piemonte quali preferenziali ambiti retroportuali del sistema portuale ligure, oltre naturalmente al miglioramento di tutta la rete infrastrutturale regionale ed extraregionale” ha dichiarato il presidente Alberto Cirio.
Un’alternativa al trasporto su gomma
Un altro degli interessi a cui mirano la Commissione Logistica di Confindustria Piemonte, Unioncamere e Regione Piemonte è quello di offrire un’alternativa al trasporto su gomma. Un punto di rilievo anche nel documento presentato.
Ad oggi questa modalità logistica è utilizzata infatti da 3 aziende su 4: il 77,3% delle imprese piemontesi la utilizza prevalentemente nonostante sia la soluzione meno conveniente.
Per interrompere questo corto circuito, 350 delle richieste presentate dalla Regione per il Pnrr rientrano tra le infrastrutture per una mobilità sostenibile. Il valore complessivo di questi interventi ammonterebbe, se finanziati, a 7,464 miliardi, di cui 6,56 per l’alta velocità ferroviaria e strade sicure e il resto per l’intermodalità e la logistica integrata. Altrettanto cruciale sarà lo sviluppo delle infrastrutture immateriali, come sostegno alla transizione delle imprese verso l’industria 4.0 e la sostenibilità ambientale.
“Possiamo rimettere il Piemonte sui binari giusti: una logistica efficiente e infrastrutture moderne rafforzano le imprese del territorio e incentivano i nuovi investimenti. In questi mesi di pandemia, tutti hanno compreso come la logistica sia centrale per la nostra economia. Ora abbiamo la possibilità di farne una leva di sviluppo” ha affermato il presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay.