Nell’ultimo anno, le imprese agricole del Piemonte hanno consolidato la loro attenzione alla sostenibilità; per questo motivo la Società Agricola F.lli Robiola Paolo e Lorenzo, di Caluso (Torino), si è aggiudicata il premio di AGRIcoltura100, essendosi classificata tra le prime tre in Italia con il più alto livello di sostenibilità.
Insieme alla gestione degli impatti ambientali e sociali, molte hanno investito sulla valorizzazione del capitale umano e la qualità dell’occupazione: tanto che il 46,4% (quasi una su due), è impegnata a offrire rapporti di lavoro stabili e a favorire la presenza di donne e giovani al suo interno.
Lo evidenzia la seconda edizione del Rapporto AGRIcoltura100, progetto pluriennale promosso da Reale Mutua in collaborazione con Confagricoltura e realizzato da Innovation Team del Gruppo Cerved per valorizzare il contributo del settore al rilancio sostenibile dell’Italia.
La sostenibilità in Piemonte
La ricerca ha indagato l’impegno ESGD delle aziende agricole del Paese nei diversi ambiti della sostenibilità: E (Environment – ambientale), S (Social – sociale), G (Gestione – gestione dei rischi e delle relazioni), D (Development – qualità dello sviluppo), dedicando un focus specifico al Piemonte.
Numeri alla mano, oltre un’azienda agricola su due (50,4%), nella Regione, ha un livello generale di sostenibilità alto o medio alto: un dato che mette l’agricoltura piemontese sopra la stessa media nazionale (49,1%).
Il maggiore impegno delle aziende agricole piemontesi si conferma nella sostenibilità ambientale, con ad esempio un 70,4% che concentra importanti sforzi nel controllo e riduzione delle emissioni. Notevole anche l’impegno nella sostenibilità sociale: qui a farla da padrona sono soprattutto le iniziative a sostegno dei diritti e della conciliazione tra vita lavorativa e familiare, dove ancora una volta le aziende locali spiccano sulla generalità di quelle italiane (41,5% contro 37%).
Stesso discorso per la gestione dei rischi, dove ben l’84,6% si tutela con polizze assicurative (in Italia lo fa il 76,5%) e un ulteriore 61,4% è impegnato nella valorizzazione dei rapporti con la comunità locale.

La qualità occupazionale nelle imprese sostenibili
Nella qualità dello sviluppo inoltre, emergono alcuni tra i dati più interessanti. Il 46,4% delle imprese regionali investe in un’importante qualità dell’occupazione, rispetto a una media nazionale del 35,9%. Una quota non dissimile (43,4%) si è anche resa fortemente competitiva sul mercato, presidiando con efficacia i canali distributivi e integrando attività diverse da quelle primarie.
Questi aspetti sono complessivamente correlati al livello di sostenibilità: le imprese più sostenibili hanno anche la migliore qualità dell’occupazione e alti livelli di innovazione e competitività. In altre parole conferma la seconda edizione del Rapporto, scaricabile dal sito www.agricoltura100.com, secondo il quale, investendo in sostenibilità, le imprese agricole generano un impatto positivo sull’ambiente, rafforzando il proprio business.