La crisi economica derivata dalla pandemia e dalle restrizioni messe in atto dal Governo per fronteggiarla ha colpito. E a farne le spese sono state anche le cooperative torinesi.
Sono 1.236 le cooperative di Torino, di cui il 70% occupato nel settore terziario, che hanno subito un calo numerico corrispondente al 2,2% rispetto al 2020.
L’indagine è stata realizzata dalla Camera di commercio di Torino con Legacoop Piemonte e Confcooperative Piemonte Nord ed è stata incentrata sull’andamento delle cooperative torinesi nell’anno passato paragonate ai dati del primo semestre 2021. Sotto la lente di ingrandimento il loro stato di salute e l’impatto della recente crisi sanitaria sul loro fatturato.
I dati dimostrano anche come nel primo semestre 2021 il numero delle imprese femminili è riuscito ad aumentare come unità, ma in calo numerico sono state soprattutto le cooperative straniere e giovanili. La crisi del 2020 ha colpito duramente, si evince dall’indagine, soprattutto negli ambiti turismo, cultura e sport.
Inoltre l’indagine mette in luce anche le forti ripercussioni (ovviamente in negativo) della crisi sanitaria sul fatturato di un campione di cooperative: è stato registrato un calo di oltre il 5% del fatturato e anche l’occupazione ha subito un drastico decremento.
“Gli effetti della pandemia, con conseguenze significative in termini di calo del fatturato e degli addetti, sono intervenuti su un mondo cooperativo in contrazione da oltre 10 anni, soprattutto per quel che riguarda l’imprenditoria giovanile – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino – La ripresa tuttavia sembra molto vicina: quasi il 60% degli intervistati si dichiara ottimista ed evidenzia già nel 2021 segnali di crescita dei ricavi e di mantenimento dell’occupazione”.

La situazione delle cooperative torinesi: i dati 2020
A fine 2020 le cooperative attive nella città metropolitana di Torino hanno generato una ricchezza economica pari a 2,6 miliardi di euro e impiegato 42.000 addetti. Sono i servizi alle persone e alle imprese a realizzare insieme più del 55% del valore della produzione e a dare lavoro al 90% degli addetti.
Le associazioni di categoria del territorio da sempre rivestono un ruolo importante per il mondo cooperativo: Legacoop Piemonte e Confcooperative Piemonte Nord raccolgono insieme 634 cooperative associate. Di queste 579 hanno sede legale nella città metropolitana di Torino, realizzano 1,6 miliardi di valore della produzione, che corrisponde al 61,5% del totale e impiegano 24.573 addetti, circa il 58 %.
“Nell’anno del Covid un settore come la grande distribuzione pur di fronte a maggiori costi sostenuti per garantire la sicurezza di lavoratori e clienti è cresciuto grazie all’aumento generale dei consumi. Mentre i servizi alla persona e alle imprese, che rappresentano circa il 70% dell’intero comparto, hanno registrato forti contrazioni di fatturato. Le difficoltà del periodo però hanno anche permesso di evidenziare la resilienza tipica delle cooperative e la loro voglia di reagire. Il calo del numero di imprese che si registra negli ultimi anni non va interpretato solo come uno scarso appeal del fare impresa cooperativa, ma si deve invece tenere conto del lavoro svolto dalle associazioni di rappresentanza, e nel nostro specifico di Legacoop Piemonte, per favorire lo sviluppo dimensionale e il consolidamento delle imprese” dichiara Dimitri Buzio, Presidente di Legacoop Piemonte.

La situazione delle cooperative torinesi: i dati al primo semestre 2021
A fine giugno 2021 sul territorio torinese si contavano 1.236 cooperative attive. E subito si evince che c’è stato un calo del 2,2% rispetto a fine 2020. Ma bisogna sottolineare che la decrescita, seppur con dinamica altalenante, si conferma da oltre 10 anni.
Ma bisogna evidenziare anche questo: quasi una cooperativa su due risulta essere nata dopo il 2010, ma quelle costituitesi prima del 1990 risultano essere il 18%, a fronte dell’11% relativo alle imprese torinesi con altra natura giuridica. Una conferma della maggiore longevità media delle imprese cooperative rispetto ad altre forme imprenditoriali.
Il principale settore di attività si conferma quello dei servizi con il 68,6%. A seguire, le costruzioni che costituiscono il 9,1% e l’industria manifatturiera il 6,7%. Circa il 5,7% delle cooperative è attivo nel commercio mentre il 3,6% svolge attività di alloggio e ristorazione.
Rispetto all’anno 2020, continua il calo dello stock dei due settori più rappresentativi, rispettivamente -3,2% per i servizi alle imprese e -1,5% per quelli alle persone così come quello dell’industria manifatturiera (-6,7%) e delle costruzioni (-3,4%).
Buona la presenza di imprese femminili che rappresenta il 27,3% delle cooperative attive. La maggior parte forniscono servizi prevalentemente orientati alle persone.
La componente straniera rappresenta il 5,4% delle cooperative totali mentre le giovanili rappresentano il 3,3%. Entrambe hanno registrato una diminuzione dello stock in termini di unità.
Lo stato di salute delle cooperative torinesi: i risultati dell’indagine della Camera di Commercio
Sono 241 le cooperative che hanno risposto all’indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con Legacoop Piemonte e Confcooperative Piemonte. Queste rappresentano circa il 20% del valore della produzione totale generato e il 23% degli addetti del territorio.
I dati mostrano come l’emergenza sanitaria abbia avuto forti ripercussioni economiche sul tessuto cooperativo. Ben il 39% delle imprese rispondenti ha dichiarato di aver registrato nel 2020 un calo del fatturato di oltre il 5% rispetto al 2019.

Sport, turismo e cultura i settori più penalizzati dal Covid
I settori cooperativi più colpiti sono quelli che hanno subito le maggiori chiusure delle attività a causa della pandemia, ovvero turismo, cultura e sport . L’unico settore in controtendenza risulta essere quello del consumo, che, grazie alla presenza della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) registra un saldo positivo..
Anche dal punto di vista dell’occupazione, crescono le cooperative che dichiarano un calo degli addetti nel 2020: il 14,5% ha infatti l’occupazione in calo.
“Non è casuale che l’agricoltura, la piccola e media distribuzione organizzate con negozi di vicinato, il sistema del credito, tutti organizzati in forma cooperativa, abbiano ben resistito e in alcuni casi migliorato le loro performance. È il risultato del rapporto con il territorio e con le comunità locali che hanno saputo creare in anni e anni di presenza costante. Se poi affianchiamo a questo il prezioso contributo che chi opera nel settore dei servizi all’impresa e alla persona ha dato a rendere parzialmente sopportabile una stagione che ha quasi travolto le famiglie di tutto il paese non possiamo che essere molto soddisfatti” commenta Gianni Gallo, Presidente di Confcooperative Piemonte Nord.

Previsioni per l’anno 2021
Le previsioni per l’anno 2021 sono però incoraggianti: il 59,7% delle cooperative si dichiara ottimista.
Anche l’analisi del trend di fatturato e di occupazione per i primi sei mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, restituisce una fotografia del mondo cooperativo in ripresa. Oltre un quarto delle imprese dichiara di aver registrato un incremento del fatturato nel primo semestre, a fronte di quasi un 40% che ha mantenuto una stabilità economica, L’occupazione è rimasta stabile per il 70,5% dei rispondenti e, nel 13,2% dei casi, è incrementata.
La crisi derivata dall’emergenza Covid-19 ha poi imposto alle cooperative una revisione della strategia o della struttura aziendale. Ad aver adottato almeno un cambiamento organizzativo sono state principalmente le imprese che nel 2020 hanno visto un calo più marcato del fatturato e per cui l’effetto pandemico ha avuto un impatto grave, tanto da metterne a rischio l’attività . Tra le strategie prevalentemente adottate dalle imprese vi sono state la diversificazione e l’introduzione di nuovi servizi e prodotti per ridurre il rischio imprenditoriale.