I caffè letterari esistono da tanto e la loro tradizione risale fin dal 1700; Torino è stata pioniera anche in questo, infatti i primi caffè di questo genere appartengono proprio a quel periodo, e alcuni di loro esistono ancora oggi.
Tra i più antichi della città ci sono il Bicerin, fondato nel 1763 e i letterati lo frequentano da sempre; uno di questi era Alexandre Dumas, l’autore de “I tre moschettieri”, che in una lettera dell’agosto 1852 lo raccomanda come uno dei posti di Torino da non perdere.
Herman Melville e Mark Twain frequentarono invece il caffè Fiorio, aperto nel 1780; Cesare Pavese invece frequentava spesso il caffè Platti. Menzione d’onore, infine, per il Baratti e Milano, al quale lo scrittore e poeta Guido Gozzano dedicò addirittura una poesia, “le golose”.
Unire la pausa caffè alla letteratura qui a Torino è una cosa che si fa da sempre, dunque. Nel mercato economico di oggi, è anche un modo per stimolare i clienti, offrendo loro un pretesto in più per fermarsi. Soprattutto, è un modo per aiutare il mercato editoriale, che da sempre affronta una crisi generale. Nel tentativo di offrire una variante sul genere, in città esistono due caffè con particolari offerte letterarie.

Libri gialli al Charlie Urban Coffee
Il Charlie Urban Coffee di Corso Francia oltre alla normale attività di bar offre una piccola libreria di gialli e thriller. All’interno del caffè ci sono una serie di libri a disposizione che il cliente può leggere tranquillamente; altri testi invece sono solo in vendita in quanto sono pezzi da collezione, tutti ancora incartati.
Sandro, proprietario del bar, ci ha spiegato la genesi di questa scelta. “Abbiamo associato un cliente amico che aveva un negozio che si chiamava ‘la casa del giallo’, e visto che non riusciva a sostenere i costi abbiamo unito le risorse. È nata così l’idea di un caffè letterario che spinga i giovani a leggere piuttosto che stare al telefono”.
“Abbiamo aperto da due mesi, e più che altro adesso c’è una sorta di curiosità da parte del pubblico. Il cliente può sfogliare i libri, leggerli, portarseli a casa, finire di leggerli, scambiarli”. Decisamente apprezzabile la possibilità di finire il libro a casa: un giallo non è tale se alla fine non si scopre chi è l’assassino.
Di tutt’altro genere letterario, ma non meno interessante, quello del caffè Alchemyst in via Cibrario

I fumetti dell’Alchemyst
Il caffè Alchemyst ha aperto al pubblico due mesi e mezzo fa e il locale si presenta metà bar e metà fumetteria. Al suo interno ci sono intere collezioni di fumetti, gadget, giochi e action figures. Un paradiso per molti bambini ma anche per molti adulti, in particolare per quelli degli anni ’80.
“Il format è nuovo” ci ha dichiarato Mirko, che assieme a Claudio gestisce l’attività. “Piano piano la notizia si sta diffondendo, e la novità della cosa a volte può spaesare le persone che si trovano a passare davanti. Ma noi ci crediamo tanto, siamo felici di offrire qualcosa di nuovo e andiamo avanti”.
Come in un normale caffè letterario, è possibile leggere i fumetti e ovviamente acquistarli. Ma nei programmi del locale c’è altro: si organizzano videoproiezioni o tornei di giochi, sia da carte che da tavolo. Col tempo l’agenda del locale punta a riempirsi sempre di più.
Charlie Urban Coffee e Alchemyst sono due realtà decisamente interessanti che vale la pena scoprire. Sono entrambi una nuova e intelligente forma di mandare avanti un’attività commerciale, soprattutto in tempi l’economia schiaccia facilmente le piccole imprese. Provate a fermarvi e date loro l’opportunità di offrirvi un servizio nuovo, ne resterete sorpresi.