Torino. La città non solo quella granata si prepara a vivere il ricordo della terribile sciagura di Superga in cui il 4 maggio 1949 perirono giocatori, tecnici e dirigenti del Torino calcio. Domani parleremo di quel disastro aereo che con uno schianto fatale cancellò una delle squadre di calcio più forti tra quelle che mai calcarono uno stadio di calcio.
Alla vigilia di quel drammatico fatto, vogliamo concentrare l’attenzione su Superga, il teatro incolpevole dove si consumò quella tragedia. Da un punto di vista geografico, con i suoi 672 metri è il colle più alto tra quelli che circondano e rendono unica Torino. Da un punto di vista storico, ebbe grande importanza nel 1706, quando il Duca Vittorio Amedeo II e il Principe Eugenio di Savoia-Soisson, che guidavano l’esercito locale, salirono sul colle di Superga per osservare dall’alto i movimenti dell’esercito Franco-Spagnolo di Luigi XIV che aveva invaso Torino e si stava battendo contro le milizie piemontesi.

In quel frangente sul sagrato di una piccola chiesa presente sul colle, che aveva una statua della Madonna delle Grazie, il Duca fece un voto: se il suo esercito avesse vinto, avrebbe fatto costruire in quel luogo una grande chiesa in onore della Vergine. Dopo una dura battaglia l’esercito francese venne sconfitto e la città liberata. Vittorio Amedeo II onorò l’ impegno e nel 1717 fu posta la prima pietra. La costruzione del Santuario fu affidata all’architetto di Corte, Filippo Juvarra. Che per realizzare la basilica fece demolire la chiesetta e addirittura abbassare il colle di una quarantina di metri.
Nel 1731 ci fu la solenne inaugurazione della Basilica di Superga, che è in classico stile barocco. Il suo interno è arricchito da sei cappelle e da quattro altari, oltre l’Altare Maggiore, con statue e monumenti in marmo di Carrara. Di particolare interesse sono le numerose tele d’altare e la cupola, ispirata alle opere romane di Francesco Borromini.
Nella Cappella del Voto, all’interno della Basilica, è conservata la statua lignea della Madonna delle Grazie del Seicento; è la stessa a cui si rivolse Vittorio Amedeo II per vincere la battaglia.
Dopo alterne vicende, dal 2 agosto 2021 la gestione della Basilica è stata affidata al Sermig, Fraternità della Speranza, che ne cura le celebrazioni religiose e le visite per le quali si consiglia di rivolgersi allo 011/8980083 oppure scrivere ad accoglienzasuperga@gmail.com prenotazioni@basilicadisuperga.com