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lunedì 2 Ottobre 2023

Palazzo Carignano, la speranza mai realizzata di Torino

Palazzo Carignano è uno dei luoghi storici più importanti di Torino. Destinato a diventare il Parlamento del Regno d'Italia, è stato scartato all'ultimo momento. Ecco il perché

Ogni torinese conosce Palazzo Carignano, se non altro per la sua posizione. Si trova infatti nell’omonima piazza Carignano, a due passi da piazza Castello e a meno di due dal popolare Museo Egizio. L’altra facciata del palazzo, che si trova invece su piazza Carlo Alberto, ha uno stile completamente diverso, e il motivo è nella sua storia.

Palazzo Carignano è noto anche per essere la sede dell’attuale Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, ma in realtà ne ospita anche un altro. Al primo piano infatti ci sono gli Appartamenti dei Principi di Carignano, riaperti al pubblico nel 2011 grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo.

La storia di questo palazzo è molto interessante e in realtà racchiude una speranza dei torinesi che tuttavia non è mai avvenuta.

La storia di Palazzo Carignano

Il Palazzo Carignano nasce per volontà di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano, ramo cadetto della famiglia sabauda. I lavori partono nel 1679 e i principi prendono possesso del palazzo nel 1694; all’interno del palazzo nacque Vittorio Emanuele II di Savoia.

La svolta si ebbe nel 1831, anno in cui il palazzo venne ceduto al Demanio, diventando così di fatto una proprietà dello Stato. Con questa cessione, l’edificio inizia a entrare nell’immaginario collettivo come un luogo di rappresentanza delle istituzioni italiane.

La facciata del Palazzo Carignano su piazza Carlo Alberto

Tale idea trovò poi la definitiva conferma nel 1848, diventando la sede del Parlamento Subalpino, ovvero del Regno di Sardegna. Il palazzo diventa dunque la sede del Parlmento creatasi con lo Statuto Albertino, e Torino divenne capitale del Regno.  

Infine, da lì a poco il Regno di Sardegna si sarebbe esteso in tutta la penisola. L’anno 1861 vede infatti la nascita del Regno d’Italia, con la proclamazione di Vittorio Emauele II come primo re. Tutti i torinesi erano pronti a rimanere gli abitanti della capitale ma purtroppo le loro speranze furono vane.

Un Parlamento mancato

All’indomani della creazione del Regno d’Italia, Palazzo Carignano si presentava troppo piccolo per poter ospitare tutti i deputati. Per questo motivo si decise di allargare l’edificio costruendo ulteriori spazi, ed è per questa ragione che le due facciate di piazza Carignano e piazza Carlo Alberto sono diverse.

All’interno di questo spazio venne realizzata la Nuova Camera dei Deputati, che recentemente ha ospitato il Salone del Vino. Durante i lavori, iniziati nel 1863, la capitale d’Italia venne spostata da Torino a Firenze, e successivamente a Roma, dopo la storica conquista della citta con la “breccia di Porta Pia”.

L’annessione di Roma al Regno fu un fatto troppo importante per la storia di questa Italia che si apprestava a crescere. Vittorio Emanuele II decise quindi di trasferire la capitale definitivamente a Roma. I torinesi avevano intuito lo spostamento già nel 1864 e infatti durante il settembre di quell’anno ci furno diversi scontri in piazza.

Alla fine, i loro timori furono fondati, e la nuova aula del Parlamento non fu mai utilizzata. Resta però oggi un bellissimo monumento nazionale (dichiarato tale nel 1898) nonché museo da visitare per tutti coloro che vogliono immergersi nella storia di questa città.  

Danilo D'Acunto
Danilo D'Acunto
Dopo una formazione classica ho proseguito gli studi specializzandomi con lode in Archeologia e Storia dell'Arte Antica presso l'università Federico II di Napoli. Da anni mi occupo di divulgazione e promozione culturale guardando con interesse tutti i campi del settore, dalla letteratura all'enogastronomia, passando per arte, storia e fumetto.

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